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Di Francesco: "La squadra ha bisogno di me e io ho bisogno della squadra"

Il tecnico della Roma ha parlato in conferenza stampa in vista della sfida con il Frosinone: "Ritiro voluto da me e dal club per ricompattare il gruppo"

, di Mancini

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La Redazione
25 Settembre 2018 - 11:39

Con la Roma in crisi dopo 5 punti in 5 partite e con la squadra in ritiro, in casa giallorossa è già tempo di vigilia. Domani sera all'Olimpico c'è Roma-Frosinone e come di consueto il tecnico Eusebio Di Francesco ha incontrato i giornalisti nella sala stampa di Trigoria. Ecco le sue dichiarazioni:

La squadra è in ritiro, come sta?
Le risposte le ritroveremo realmente domani però era un ritiro voluto dalla società e da me per ricompattare la squadra ed esaminare le difficoltà attuali

Le gare col Frosinone è simile tatticamente a quella con il Bologna?
Si, lo dicono i dati e lo dicono i numeri. Le due squadre si somigliano. Noi la giocheremo in casa e siamo obbligati a vincere.

Un suo giudizio sul mercato?
È inutile parlarne ora, io devo solo lavorare. Sono convinto che siamo solo alla 5^ giornata e possiamo fare molto meglio. Parlare di mercato e giocatori contro Chievo e Bologna è inutile. Credo che la Roma debba essere superiore a queste dinamiche. Noi dobbiamo solo lavorare, è la cosa più importante. I giudizi in questo momento non sono corretti e io non ne darò.

Dzeko non segna e sembra nervoso, col Frosinone giocherà o lo farà riposare?
Giocherà lui o Schick, giocando sabato alle 15 e poi in Champions dovrò fare delle valutazioni. Visto anche che Edin ha giocato tanto, quindi giocherà uno di loro due.

Karsdorp è scivolato nelle sue gerarchie, problema fisico o scelta tecnica?
Principalmente tecnico, poi vengono le altre cose. Con il giocatore non c'è stata nessuna lite, è stata una mia scelta perché ho tanti calciatori, ho tre terzini. Lui deve solo lavorare, lavorare meglio per recuperare quelle posizioni che qualcuno dice abbia perso.

Dopo Bologna la reazione più dura è stata quella di Pallotta, sente la fiducia del suo presidente?
Mi sarei preoccupato se fosse stato felice ma non c'è bisogno di sentire la fiducia di nessuno.

La preoccupa il nervosismo visto sul campo?
Il nervosismo lo abbiamo un po' tutti. La forza di stare in ritiro sta proprio nel capire perché queste cose non vanno e cercare di risolverle insieme. Il concetto è uno: io ho bisogno dei miei calciatori e loro hanno bisogno di me, si esce da questa situazione insieme senza puntare il dito contro nessuno. Siamo tutti consapevoli che non stiamo facendo bene ma sappiamo che possiamo risalire la china.

Dopo la sconfitta di Bologna ha detto che si sarebbe affidato agli uomini più che ai calciatori, che facce ha ritrovato dopo due giorni di ritiro?
È anche per pungolare il fatto che quando le prestazioni tecniche non riescono meglio andare a tirare fuori le questioni caratteriali. In questo siamo mancati, un po' in tutte queste partite. Anche a Bologna eravamo partiti bene poi abbiamo preso gol al primo tiro, ci siamo disuniti. In questo dobbiamo ritrovarci tirando fuori quello che abbiamo dentro, è questo quello che io sto cercando. Però passo al prossimo concetto, chi resterà fuori dalla formazione con il Frosinone non significa che non è uomo. Io sto cercando di ritrovare quelli che hanno dimostrato nella difficoltà di essere anche uomini. Come nella vita c'è bisogno anche di questo.

Nel gol del raddoppio del Bologna sembravate stanchi e distanti, cosa è mancato?
Non puoi essere stanco al 57' della partita, abbiamo sbagliato il posizionamento in partenza. Quella si chiama fase di riposizionamento, non si concedono spazi come abbiamo fatto noi ma avremmo dovuto accompagnare. Stavamo messi male nella fase preventiva, se la riguardate il giocatore che si avvicina di più a Santander è stato Marcano che era quello più lontano dalla palla. Questo vi dimostra che noi dobbiamo difendere con maggiore veemenza, dobbiamo pensare in maniera negativa. Detto questo Santander non è che non sia veloce però è combattivo, durante la partita è stato quello che ha fatto più scatti e con maggiore determinazione. Però è stata una nostra carenza durante la partita, ma mi piace questa domanda perché si analizzano gli errori andando a vedere anche la determinazione e le interpretazioni della partita, che in questo caso è stata totalmente errata da parte nostra. 

Quando sei arrivato a Roma hai detto che volevi cambiare i comportamenti mentre sembra che i calciatori abbiano i nervi a fior di pelle, questo lavoro porterà i suoi frutti?
Li porterà ma vi dico una cosa forse voi i calciatori non li avete mai visti litigare veramente se pensate che i miei stanno litigando in campo. Io ho fatto il calciatore e so com'è. Ma magari litigassero di più, nel senso che c'è il desiderio di andarsi a prendere delle responsabilità. Dimostrare quel senso di appartenenza che non significa solo giocare nella Roma ma che è amor proprio, che è una cosa cosa differente. Altrimenti facciamo i ruffiani di Roma. È una questione di amor proprio, punto. Per questo lo richiamo costantemente e lo richiamo anche adesso. Sono convinto che lo tireremo fuori, siamo in tempo per fare tutto. È ovvio che ci dobbiamo mettere tutti in discussione ma c'è la voglia di rispondere in maniera differente, è arrivato il momento in cui bisogna farlo e basta.

Ultimamente sta schierando diversi giocatori fuori ruolo come Kluivert, Marcano e Pastore. Come mai? Come sta Perotti?
Kluivert è un'ala, chi lo ha detto che può giocare solo a sinistra?. È un esterno offensivo, a Bologna a destra ha avuto 2-3 palle gol e allora se avesse segnato andava bene. Se voi mi parlare di Marcano che ha giocato a sinistra sono d'accordo con voi, non metto i giocatori in altri ruoli mettendoli in difficoltà. Cerco soluzioni differenti per andare a rimediare a delle deficienze difensive che abbiamo, ecco la scelta di Marcano. Ha fatto gol Mattiello ma Marcano c'entra relativamente. Analizziamole bene le cose che vogliamo dire. Pastore cercheremo di trovare una soluzione migliore, lui è un giocatore offensivo che ha giocato sulla trequarti ma può fare anche la mezzala, lo ha detto anche lui. Cercheremo di aiutarlo, io sono qui per questo. Ne possiamo discute quando volete ma la ragione la vedremo alla fine. Perotti invece è infortunato,  ha accusato un fastidio al flessore e ci auguriamo di rivederlo contro l'Empoli. Sarà a disposizione tra 10 giorni.

Dopo Napoli-Roma dell'anno scorso disse che avrebbe lasciato se non avesse avuto la reazione della squadra, oggi che tipo di risposte ha avuto?
Io ho detto che se vedo che la squadra non mi segue sono il primo a mettermi da parte. Ma io questa sensazione non ce l'ho, anzi, credo che ci sia tutto il contrario. Se mi portate la registrazione dove dico questa cosa, altrimenti non mi mettete in bocca cose che non ho detto, non dite cose che non esistono. È come con la lite Dzeko-Florenzi: non c'è stata nessuna lite. In maniera più assoluta, poi ci sono discussioni su una palla come potete discutere voi giocando a calcetto con gli amici. Credo sia una cosa normalissima. Però quello che mi stai dicendo non corrisponde al vero.

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