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Di Francesco: "Andremo a Parma per fare la partita, Schick sta bene"

Il tecnico giallorosso in conferenza stampa alla vigilia di Parma-Roma: "I numeri sono molto chiari. E' una squadra pericolosa, che ha fatto 25 punti"

, di LaPresse

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La Redazione
28 Dicembre 2018 - 11:51

Eusebio Di Francesco ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Parma al "Tardini", ultima gara del 2018 e del girone d'andata. Queste le sue parole:

Quali insidie nasconde la trasferta di Parma?
"I numeri sono molto chiari. E' una squadra che ha fatto 25 punti, che non fa del possesso palla la sua arma migliore, ma è brava ad andare a cercare la verticalizzazione andando a sfruttare le caratteristiche degli attaccanti, molto bravi a ripartire. Una partita dove sicuramente noi andremo a fare la gara, ma nella quale dovremo essere bravi con le marcature preventive cercando di dare meno possibilità agli avversari di ripartire, cosa che comunque avverrà inevitabilmente durante la gara".

Come sta Schick?
"Bene, oggi si è allenato con la squadra e ha recuperato da quel problemino che ha avuto durante la partita, che era più un'infiammazione, un affaticamento del momento".

Il problema del calcio italiano. Ieri c'è stato il tweet di vicinanza a Koulibaly. C'è un problema serio dentro gli stadi, il razzismo. C'è un problema serio fuori dagli stadi, la violenza. Lei è d'accordo con quanto detto da Carlo Ancelotti: "Se non ci si ferma di fronte a questi ululati, ci fermeremo noi, anche a costo di perdere la partita"?
"Prima di tutto io sto con Carlo. Lui ha fatto questi discorsi già in passato, che io ho sposato completamente, e che condivido. Perché se lo Stato non riesce a regolamentare questi comportamenti dobbiamo essere noi a dare una risposta importante. Quindi in questo momento il mio leit motiv è 'sì, io sto con lui'...".

Chi ci rimette poi sono i tifosi veri. Cosa si augura, nell'anno nuovo, per portare qualcosa al calcio italiano?
"Ribadisco il concetto che noi si va spesso allo stadio non per cultura sportiva, più per offendere che per tifare per la propria squadra. Abbiamo fatto tante cose, passando per le scuole e per altre realtà, ma concettualmente questo non cambia. Non cambia neanche a Roma, allo stadio, dove spesso si è presi di mira non tanto per gioire, ma per offendere. E penso che per questo sia importante lo Stato, come è successo già in passato. Ci sono esempi importanti in Inghilterra. Bisogna essere duri, decisi, certi comportamenti non possono essere tollerati e lasciati andare con troppa facilità. Il calcio in questo senso può fare tanto, ma dobbiamo fare come ha detto Carlo. Noi ci dobbiamo fermare ed entrambe le squadre non devono accettare determinati cori, determinate situazioni".

Ha già deciso se sarà Schick a partire titolare o sarà Dzeko a essere titolare?
"Dzeko può già partire dall'inizio ed essere titolare. Ma credo che ad oggi ci sia una possibilità per entrambi di partire dall'inizio. Quella è una valutazione che devo fare, anche perché sono partite molto ravvicinate. Sono valutazioni generali che devo fare, anche avendo tanti calciatori che vengono da piccoli infortuni ma che hanno una condizione non ottimale dal punto di vista del poter reggere la partita nell'arco di tutti i novanta minuti".

Proprio riguardo alla condizione dei giocatori, come sta El Shaarawy? E Perotti è pronto per giocare subito un'altra partita?
"Diego lo voglio valutare, anche se è un po' un rischio farlo giocare una partita dietro l'altra, anche per il minutaggio che ha avuto e per il percorso e gli infortuni che ci sono stati. Ma sono stato molto contento della sua prestazione contro il Sassuolo, anche a livello fisico, e per quello valuterò anche con il ragazzo il recupero. Oggi non era al top, ma in 24 ore si può recuperare. Per quanto riguarda El Shaarawy, lui è un altro giocatore che non può avere i novanta minuti nelle gambe. Ma anche lui potrebbe essere tra quelli che partiranno titolari, perché ha superato pienamente l'infortunio".

Nell'ultimo periodo Cristante e Nzonzi sono stati chiamati agli straordinari. Penso a Pellegrini che sta per rientrare, sta pensando a qualche soluzione alternativa o sono discorsi da rimandare a dopo la sosta?
"Sono discorsi da rimandare a dopo la sosta. Pellegrini ha fatto il primo allenamento con noi ieri, anche se sta bene. Secondo me già averlo con noi è un grandissimo vantaggio, il fatto di poter avere delle alternative nel corso della partita. Non è che ne puoi pensare troppi, anche perché i cambi sono 3 e questo è uno dei pensieri maggiori per me nel mettere la squadra in campo domani".

Il Parma è pericoloso nelle ripartenze. La Roma domani ritroverà Gervinho, un giocatore che qui ha fatto anche cose importanti. Cosa avete pensato per arginarlo?
"Mah, ho fatto comprare alla società tre-quattro fucili, magari gli spariamo (ride, ndr). Al di là della battuta, credo che sia un giocatore che dobbiamo limitare. Certo che quando vai a fare una partita del genere non è che ci possiamo mettere noi sotto la traversa, sennò sarebbe una partita a rimpiattino. Noi andremo a fare la partita, ma come ho detto prima dovremo essere bravi con le marcature preventive per cercare di darsi copertura sempre con una superiorità numerica. Dovremo essere bravi a coprire perché loro sfruttano la gamba di questo giocatore, con attacchi dal portiere e attacchi diretti. Però il fatto del fucile può essere anche una buona soluzione".

Un giudizio su D'Aversa. Ci sono 4 allenatori pescaresi tra Serie A e Serie B.
"Sì, ce ne sono diversi. Prima di tutto lui è un centrocampista e i centrocampisti sono più intelligenti per poter fare gli allenatori (ride, ndr). Una battuta, altrimento si offendono gli altri. E' un ragazzo in gamba, che ha fatto la gavetta, conquistandosi la A attraverso il lavoro e con il campo. Lo stimo tantissimo per questo. Fa un tipo di calcio diverso dal mio, ma credo abbia adattato le caratteristiche dei suoi giocatori e cercato di sfruttarle al meglio. E credo abbia fatto risultati importanti, soprattutto con le squadre che stanno al vertice. 

Aveva parlato di mercato inevitabile. Secondo lei quali sono i ruoli che hanno bisogno di rinforzi?
"Alla fine si possono andare a guardare un po' tutti i reparti, dipende anche dalle occasioni che si vengono a creare durante il mercato e dai calciatori che tu hai. Io vorrei che chi rimane abbia il desiderio e la voglia soprattutto di mettersi continuamente in discussione, questo credo sia la cosa più importante. Però è necessario farlo. Intanto pensiamo a questa partita, poi penseremo anche a quello. Vi assicuro che con il direttore abbiamo parlato pochissimo di mercato, perché in questo momento l'esigenza principale della Roma è fare punti e poi si penserà al mercato".

Secondo lei è scattato qualcosa a livello mentale? Si sente in corsa per il quarto posto?
"Sì, ci sentiamo in corsa, perché la classifica dice questo. Mi sembra che l'anno scorso avessimo più punti di distacco rispetto alla Lazio anche a meno giornate dal termine della stagione e alla fine abbiamo recuperato pienamente. La squadra ha dimostrato di poterlo fare e siamo in crescita. Io volevo sottolineare però che è stata la migliore prestazione a mio avviso a livello tecnico, a livello di scelte offensive, e nella capacità di recuperare palla nella metà campo avversaria, abbiamo accettato spesso l'uno contro uno. E' stata una cosa che mi è piaciuta tanto, e questo voglio dai miei giocatori soprattutto quando vogliamo fare la partita. Ci ha facilitato il fatto che il Sassuolo è una squadra che cerca di giocare, e quando troviamo squadre che vogliono giocare noi siamo più bravi ad andare a interpretare determinate situazioni. Ma domani, ve lo dico da oggi, è una partita totalmente differente. E dobbiamo essere bravi a capire subito che dobbiamo interpretarla in maniera differente".

Lei sposa le parole di Ancelotti, ma non pensa che interrompere una partita per i "buuu" razzisti poi possa conferire troppo potere a chi li fa? Sul campo, Karsdorp si è visto pochissimo, come sta fisicamente e mentalmente?
"Sì, purtroppo quando si fanno questi discorsi sono tutti bravi e hanno tutti la soluzione in mano. Come si suol dire siamo tutti bravi a governare lo Stato, a gestire un hotel, a fare gli allenatori. Per quello io ritengo che bisogna fare, solo chi fa può sbagliare. E quindi bisogna prendere un'iniziativa. Uno non fa questo per conferire un potere. Al contrario, il fermarsi può conferire un potere. Fermare il campionato avrebbe conferito potere a chi commette questi reati o a chi fa dei "buuu" razzisti. Per questo fermarsi, anche per dieci minuti, può far capire che non si può andare avanti. Bisogna dare un segnale, sennò stiamo sempre qua a parlarne e alla fine non si fa mai niente e rimaniamo sempre sui discorsi. Per quanto riguarda Karsdorp, invece, ha subito un colpo ieri e non era al meglio oggi, è una cosa da valutare, ma è un giocatore che tengo in considerazione".

Contro il Parma, usare come arma la pazienza può essere una dimostrazione da grande squadra?
"Beh la pazienza dobbiamo averla per forza. Dobbiamo avere la pazienza, ma poi dobbiamo anche segnare. Non è che possiamo fare possesso palla per mezz'ora da una parte all'altra, perché è quello che vogliono loro. Noi dobbiamo essere bravi anche a forzare delle giocate, ricercando gli uno contro uno o quello che sia, per andare a scardinare la loro linea difensiva. Il rishcio delle ripartenze c'è, è inevitabile. E come ho detto prima bisogna accettarlo se si vuole giocare in una certa maniera. Ma noi dovremo essere bravi a difenderla, questo sì".

Prima dell'infortunio Pellegrini era stato un trascinatore. Ora si parla molto di Zaniolo. Lei come pensa di gestire Zaniolo in questo momento? Pensa che i due possano giocare insieme?
"Per me i due possono benissimo coesistere. Zaniolo ci ha provato a giocare da mediano e invece Pellegrini l'ha fatto, anche a Firenze, e se ricordato lo ha fatto anche molto bene. La qualità di Lorenzo Pellegrini è che riesce a ricoprire più ruoli in ogni sistema di gioco ed è una qualità unica in un giocatore che ha la capacità di essere sempre in movimento e di fare le due fasi in una certa maniera. Non sono affatto preoccupato. E' una fortuna che ce li ho. Una fortuna, non una sfortuna". 

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