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Dagli inizi nel Talleres alla passione per Riquelme: 5 cose da sapere su Pastore

Dall'attaccamento al numero 27 alle lacrime di Zamparini. Ecco qualche informazione meno nota sul centrocampista presentato in giornata dalla Roma

26 Giugno 2018 - 20:12

Con Javier Pastore la Roma trova un importante rinforzo per il suo centrocampo. La qualità e la tecnica del giocatore sono note sin da quando ha mosso i suoi primi passi in Serie A con la maglia del Palermo. Ecco dunque qualche curiosità meno nota sulla vita, la carriera e le passioni del nuovo acquisto giallorosso.

1) Il numero 27: passione di famiglia

El Flaco vestirà la maglia della Roma numero 27. Casualità? Ovviamente no. Il 27 è il numero preferito della madre Patricia. L'argentino l'ha vestito per la prima volta nella stagione 2010/11, quando al Palermo arrivò Munoz e scelse di cedergli il numero 6. Stessa storia anche al PSG: fu lui a dare a Neymar la 10. Pastore, l'acquisto più dispendioso della storia della Ligue 1 fino all'arrivo di O'Ney, non ha avuto difficoltà ad indossare un numero diverso e, neanche a dirlo, ha optato per il numero 27

2)  L'Italia nel destino

Sono passati più di 7 anni dall'ultima partita in Italia del fantasista argentino. Era il 29 maggio 2011, il giorno in cui il Palermo perse contro l'Inter la finale di Coppa Italia disputatasi all'Olimpico di Roma. Anche fuori dal calcio però, il Bel Paese e la vita del Flaco sono legate a doppio filo. La sua famiglia è originaria di Volvera, un comune da sole 9.000 anime vicino Torino, cosa che gli garantisce anche il passaporto italiano. Ma non è finita: la sua esperienza al Palermo gli ha regalato la notorietà e l'amore di una vita. Chiara Picone è la donna siciliana che ha sposato nel 2017 e che ha dato alla luce i suoi figli Martina e Santiago.

3) Gli inizi nel Talleres ed il sogno di tornare

Dopo i primi calci al pallone nel Collegio San Jose Artesano, la sua carriera ha preso il via nel Club Atletico Talleres di Cordoba,  la sua città natale. Lì il suo esordio in prima squadra e la permanenza fino ai 17 anni, quando arriva la chiamata dell'Huracan. L'Argentino, a fronte di un percorso professionale di spessore internazionale, non dimentica le sue origini: in diverse interviste ha dichiarato di voler chiudere la carriera proprio nel Talleres, per stare nella sua terra e vicino alla famiglia.

4) Il provino al Villarreal per…Juan Roman Riquelme

Prima che l'Huracan spendesse 500.000 dollari per farlo suo, El Flaco aveva sostenuto dei provini per alcune squadre europee. Tra queste c'era il Villarreal che lo scartò ma a spiegare il perché è stato lo stesso Pastore. Nel 2006 non era ancora pronto a lasciare l'Argentina, quella prova aveva un obiettivo ben diverso: in quel momento la numero dieci del Submarino Amarillo apparteneva a Juan Roman Riquelme. Difficilmente esiste un giocatore argentino che non abbia nell'ex Boca l'idolo d'infanzia e questo discorso vale anche per il centrocampista neo-giallorosso. Così tanto appassionato al "Diez" più venerato dopo Maradona, da sostenere un provino soltanto per poterlo incontrare ed ottenere un suo autografo.

5) Triplette storiche e lacrime di lungimiranza

Il 14 novembre 2010 Pastore è entrato nella storia del Palermo. In quella che lui stesso ha definito come la partita che ricorda con più piacere, fu il primo giocatore in assoluto a segnare una tripletta in un derby di Sicilia (Palermo-Catania 3-1). Zamparini lo sapeva già, il vulcanico presidente rosanero spese ben 6.5 milioni di euro per portarlo in Italia su suggerimento di Walter Sabatini. Giusto il tempo di vedere il primo allenamento per capire di aver fatto una mossa giusta: primo tocco di palla del Flaco, tunnel al marcatore. Zamparini pianse di gioia e Pastore iniziò la sua storia italiana.

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