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le parole

Zaniolo: "Quando faccio gol mi viene naturale andare sotto la Curva Sud"

Il ventidue: "Sotto il cuore dei tifosi della Roma non ti sembra di stare allo stadio, ma in un mondo tutto tuo. Infortunio? Dopo il primo mese è tutto in discesa"

, di LaPresse

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La Redazione
27 Marzo 2020 - 15:06

Nicolò Zaniolo è intervenuto in una diretta doppia su Instagram con l'account ufficiale della Roma. Questo un estratto delle sue dichiarazioni:

Il periodo a casa

"I tifosi sono stati tantissimi a scrivermi e mi si è riempito il cuore. Ogni giorno ho sempre ricevuto belle parole da tutti. Tra compagni ci sentiamo, ci scriviamo su Whatsapp, siamo sempre in contatto. Non mancano mai gli scherzi e le battute. Spinazzola e Juan Jesus sono i più attivi ma ci siamo tutti. La mia quotidianità non è cambiata più di tanto: prima andavo al campo e poi stavo a casa tutto il giorno. Mi manca il campo, ma dobbiamo essere uniti. Siamo un gruppo molto unito, tutti giovani e uniti. Mi trovo meglio con Pellegrini, Mancini e Spinazzola, ma sono tutte persone gentilissime e disposte a darti una mano. Anche Mkhitaryan è una bravissima persona dentro e fuori dal campo. Mi dà tantissimi consigli. Delle volte gli chiedo consigli. In campo lo sanno tutti che è un fenomeno. Quest'anno è un gruppo bellissimo davvero. Ho finito tutti i film di Netflix, ora gioco un po' alla Playstation a FIFA o Call of Duty. Ascolto sempre tanta musica, ora ascolto molto Mr Rain. È la canzone che sento più spesso, mi fa sempre compagnia. Negli ultimi giorni ho riguardato i miei gol migliori su YouTube, il più bello credo sia quello contro il Napoli, ma sono tutti belli e importanti da ricordare. In questo Non vedo l'ora finisca questo periodo per poterci abbracciare tutti". 

I gol sotto la Sud e l'esordio

"Segnare sotto la Curva Sud è il sogno di tutti, ogni giocatore sogna questa cosa. È un'emozione unica, dopo il gol viene automatico andarci. Lì sotto non sembra di stare allo stadio, ma in un mondo tutto tuo. L'esordio contro il Real Madrid? l giorno della partita il mister mi ha detto che avrei giocato. Ho fissato il soffitto per tutto il giorno. Ero in stanza con Fuzato che era sempre al computer, l'ho invidiato perché non aveva pressione. È dura appena sali le scale e vedi il Bernabeu tutto pieno e tutto bianco. Lì non è facile tenere le emozioni, poi devi entrare in campo e pensare a giocare. Ho un pregio, non sento le pressioni. Penso a divertirmi e a giocare. L'emozione più forte provata alla Roma?
L'esordio al Bernabeu sicuramente, che poi me lo son tatuato sul braccio la scritta "Santiago". Anche la doppietta col Porto all'Olimpico. Era una delle prime partite in Champions League e fare due gol a Casillas è stata una grande emozione

Il numero 22

"È la data di nascita di mia mamma, che è nata il 22 agosto. Il mio idolo è Kakà e aveva la 22, quindi l'ho presa anche per questo. Io ho in mente il video del gol al Manchester United, dove mise la testa in mezzo a due giocatori. Davvero fortissimo.

L'infortunio

No, non mi è mai capitato di non sentirmi all'altezza di una situazione. Ci sono periodi dove sei meno lucido, meno bene fisicamente. Poi ne devi uscire. Io a metà dello scorso anno ho avuto un calo, ma quest'anno sono tornato bene. Un consiglio per superare i momenti di difficoltà? Ho pensato al campo e mi sono messo ad allenarmi. L'infortunio all'inizio è stato una bella mazzata. Dopo il primo mese è tutto in discesa. All'inizio sei in difficoltà, dopo aver tolto i punti sei in discesa, vedi sempre miglioramenti giorno dopo giorno. Questo ti spinge a fare sempre un po' di più.

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