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Dan e Ryan

Dalle auto al cinema: alla scoperta dell'impero Friedkin

La partnership con Toyota è il core business della famiglia. Ma l’impresa include anche entertainment, servizi aerei e attività filantropiche

06 Marzo 2020 - 09:48

«Il gruppo Friedkin è un consorzio privato di imprese e investimenti guidato dall'esperienza, dalla competenza e dalle passioni del presidente e Ceo, Dan Friedkin». È questa la presentazione sul sito ufficiale del gruppo. Nato nel 1957 per ispirazione e volontà di Thomas Friedkin, scomparso nel 2017, e oggi amministrato dal figlio Dan. Ovvero l'uomo che vanta un patrimonio personale di 4,1 miliardi di euro, che gli permette di occupare la 187ª posizione nella classifica stilata ogni anno dalla rivista Forbes degli uomini più ricchi del mondo. Da una delle più grandi reti di distributori indipendenti al mondo di Toyota, a una collezione di resort di lusso pluripremiati, «le diverse aziende affiliate a The Friedkin Group sono accomunate da una missione comune: fornire la migliore customer experience in ciascuna classe di appartenenza».

Il gruppo trae il core business delle proprie attività nel settore automobilistico, con la controllata Gulf States Toyota, uno dei maggiori distributori indipendenti al mondo di veicoli e ricambi Toyota, che dal 1969 distribuisce le vetture del marchio giapponese in esclusiva in Texas, Oklahoma, Louisiana, Mississippi e Arkansas, e ad oggi può contare su oltre 150 concessionari sparsi sul territorio nordamericano. Il gruppo comprende anche Imperative Entertainment, un innovativo studio di produzione cinematografica situato a Santa Monica, in California (nello stato natio di Dan), che sviluppa, produce e finanzia l'intrattenimento, concentrandosi su film, programmi televisivi e documentari. Dal 2018 detiene il pacchetto di maggioranza di Neon, una delle più ambite società di marketing e distribuzione cinematografica indipendente.

Nel settore del tempo libero, il portafoglio del Gruppo Friedkin comprende l'Auberge Resorts Collection, che opera negli Stati Uniti, Europa, Messico, Costa Rica, Caraibi e Isole Fiji; il Diamond Creek Golf Club di Banner Elk, Congaree in Ridgeland, progettato dal famoso architetto Tom Fazio. Legendary Expeditions offre invece safari di lusso al top della gamma in zone remote e incontaminate della Tanzania. Il Gruppo vanta poi una serie di interessi nel settore dell'aviazione, dai servizi di pilotaggio aeronautico a quelli di manutenzione e supporto; allo storico Horsemen Flight Team, l'unico team acrobatico di formazione acrobatica di P-51 Mustang al mondo. Oltre agli interessi utilitaristici, il gruppo svolge attività di tipo filantropico soprattutto in Texas. La Fondazione Friedkin DisasterRelief ha distribuito quasi due milioni di dollari alle vittime dell'uragano Harvey, che ha colpito proprio la città di Houston.

Tale padre tale figlio

Ryan Friedkin è uno dei quattro figli di Dan. E probabilmente quello che ha più punti di somiglianza col futuro azionista di maggioranza della Roma. Il trentenne condivide col padre la passione per il cinema, diventata business con l'Imperative Entertainment, fondata nel 2014. Ha collaborato, per esempio a "Lyrebird" con Guy Pearce, il film sulla vita del falsario Han van Meegeren, che guadagnò milioni di dollari vendendo quadri contraffatti ai nazisti. In quel caso, il padre Dan faceva persino il regista. La sua prima produzione è però "Hot Summer Nights", presentato al SXSW Film Festival nel 2017. I temi trattati e i diversi no incassati dalle case di produzione avevano dato al regista e sceneggiatore Elijah Bynum qualche difficoltà per trovare chi potesse produrlo. «Nessuno voleva farlo, credo spaventasse da un punto di vista di appetibilità commerciale. Poi è arrivata la Imperative Entertainment».

Il figlio di Dan ha raccontato come si approccia a lavori del genere e quella che probabilmente è la filosofia lavorativa: «Non ho esitato un attimo e poi con Elijah ci siamo trovati subito perché entrambi giovani», quando gli è stato chiesto quale fosse un consiglio per i registi e produttori agli inizi ha risposto: «Sii umile. Impara tutto quello che puoi. Credi nel tuo istinto». «La gente ha paura delle cose che non conosce e non ha ancora visto, preferisce potersi riferire a degli esempi», ha continuato facendo capire come insieme all'umiltà debba esserci anche quel quid di follia imprenditoriale. Un quid che, in senso lato, si potrebbe avvicinare alla volontà del padre di rendere la Roma il club italiano più pagato di sempre. Quel che è certo è che dal padre ha ereditato anche la passione per il basket: non è raro vederlo al Toyota Center di Houston per tifare i Rockets con il collega e amico Gino Falsetto, quei Rockets che Dan aveva anche provato ad acquistare senza riuscirci.

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