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Totti: "Presto saprete"

Arrivano soltanto conferme: la Roma ha chiesto a Francesco di diventare Direttore Tecnico e aspetta una risposta. Lui intanto rompe il silenzio con un post su Instagram

Francesco Totti  in un bel primo piano a Trigoria, di LaPresse

Francesco Totti in un bel primo piano a Trigoria, di LaPresse

14 Giugno 2019 - 07:44

Il giorno dopo è sempre quello delle reazioni, una ufficiale e le altre per la massima parte scomposte. Perché di fronte alle indiscrezioni che in un modo o nell'altro feriscono qualche sensibilità, piuttosto che pensare se c'è qualcosa di meglio da fare per risolvere il problema si preferisce sempre la caccia alle streghe, con accuse reciproche di giocare sporco, caccia alle streghe (anzi, agli spioni), generiche denunce di derive dell'ambiente (romano, ovviamente) e sparate in libertà. Ma se torniamo ai fatti, resta saldo l'orientamento di Francesco Totti di rifiutare l'offerta di Pallotta (confermata) di ampliare le competenze occupandosi a tempo pieno dell'area tecnica dell'As Roma del futuro, al fianco del ds (in pectore) Petrachi.

Ufficialmente Totti non si è sbilanciato quando, dopo una lunga giornata di attese e spasmi, di commenti e prese d'atto, di chiacchiere e veleni, ha deciso alle 17,53 di pubblicare un post attraverso i suoi canali social ufficiali: «In questo momento vengono dette e scritte tante parole, cercando di ipotizzare i miei pensieri e le mie scelte. A breve il mio punto di vista nella giusta sede...». Chiaro il suo riferimento: io risponderò, all'offerta che mi è stata fatta, solo parlando con chi me l'ha rivolta, e quindi il Ceo Fienga su delega del presidente Pallotta.

La risposta, come sanno bene a Trigoria, è orientata verso il no. Ma essendo, per l'appunto, un orientamento e non ancora una risposta ufficiale, c'è sempre la speranza (che è anche la nostra) che Totti ci ripensi, che accetti, o che magari chieda di restare nel ruolo semiperiferico di oggi per non recidere questo cordone ombelicale o che addirittura decida di mollare tutto per un anno per pensare solo a se stesso e alla sua famiglia, senza aver alcun incarico operativo in nessuna direzione.

L'unico vincolo che avrebbe, seppure decidesse di congelare il suo attuale contratto con la Roma per un anno sabbatico, sarebbe quello di ambasciatore di Euro 2020, un incarico che gli è stato conferito dal presidente della Figc in vista degli Europei itineranti del prossimo anno, limitatamente alla tappa romana.

In ogni caso è apparso presto chiaro, ieri mattina, che né alla Roma né lo stesso Totti avevano preso bene le indiscrezioni fornite dal Romanista. Nessuna presa di posizione ufficiale del club, ma solo laterali indiscrezioni da una parte e dall'altra con l'immancabile carico delle visioni complottiste che in certi casi non manca mai. Vorremmo rassicurare tutti: nessuna intenzione da parte nostra di prendere le parti di qualcuno o danneggiarne altre.

Semmai, la semplice ricostruzione di una vicenda su cui abbiamo cominciato ad indagare quando è emerso in maniera chiara che Totti aveva declinato l'invito a partecipare al pranzo di presentazione londinese di Fonseca con il presidente Pallotta. Avrebbe potuto essere il suo "ingresso" in società dopo il lungo corteggiamento di Fienga e invece Totti ha deciso di non andare: e il rifiuto non poteva essere giustificato come aveva provato a fare la Roma per "coprire" l'anomalia, sostenendo che alla fine si era deciso di non fare alcuna riunione tecnica. Da lì, tassello su tassello siamo arrivati alla ricostruzione dell'intera vicenda ovviamente cercando anche riscontri diretti, che sono puntualmente arrivati. E pazienza se poi la rilettura globale dei vari tasselli minuziosamente incasellati ha scontentato tutti. 

In tutto questo, però, una correzione è dovuta: avendo avuto contezza, nella ricostruzione della storia, della disponibilità data da Baldini alla Roma di fare un passo indietro qualora fosse emerso che il motivo del diniego di Totti provenisse dalla natura dei loro rapporti personali, abbiamo dato per scontato che Fienga avesse usato l'argomento anche con Totti, cosa che il Ceo smentisce che sia accaduta.

Ne prendiamo atto. Nessun problema ad accettare la sua rettifica: evidentemente Fienga aveva recepito l'input, ma non c'è stato neanche bisogno di parlarne con Totti una volta che l'ex capitano gli ha chiarito che i motivi delle sue perplessità avevano radici diverse. Solo un dettaglio, ma è bene fare chiarezza. Ora tocca a Totti.

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