Svilar, 99 minuti di applausi
Anche a Cremona Mile si è rivelato determinante, salvando due volte il risultato. Il 7º clean sheet stagionale in A saltato nel finale, ma ha conservato il primato di portiere meno battuto
(GETTY IMAGES)
Basta un fotogramma. È l’immagine finale della sfida di domenica scorsa contro la Cremonese a raccontare chi è oggi Mile Svilar. Più di mille parate, ormai arcinote anche ai più disattenti; più dei continui record; più della fiducia reiterata di compagni e allenatori (tutti), quell’espressione palesemente infastidita per la rete subita in pieno recupero allo Zini, dà la misura della mentalità del portiere romanista. Che non ci sta a incassare gol, nemmeno se ininfluente ai fini del risultato. Testa da vincente, mani da fuoriclasse, numeri da fenomeno.
Soltanto in Serie A è il portiere che vanta la più alta percentuale di parate (85,4 percento) dopo dodici giornate, a certificazione della straordinaria incidenza sui primati della difesa romanista. Il reparto arretrato di Gasperini - quindi a partire dallo stesso Svilar - è tuttora quello che ha incassato il minor numero di gol in Italia (6), record condiviso nei primi cinque campionati europei esclusivamente con l’Arsenal, e a larga distanza dalle altre big del continente. Il colpo di testa del grigiorosso Folino al 93’ del match di Cremona ha sottratto a Mile la soddisfazione del settimo clean sheet in campionato (anche se la cifra complessiva messa insieme è quella, comprendendo pure le gare di Europa League). E proprio il mantenimento della porta inviolata sta diventando una specialità del belga, che è riuscito nell’impresa in ben 37 occasioni nelle sue 101 presenze in giallorosso.
Qualche passaggio a vuoto (che per uno del suo livello è sinonimo di mancanza di prodigi, non certo di papere) lo ha avuto perfino lui in un piccolo segmento di ottobre. Ma il trascurabile calo è durato pochissimo e il numero 99 romanista è immediatamente tornato agli abituali picchi di rendimento, salvando la porta anche nelle partite terminate con i risultati più netti. Testimonianza evidente arriva dagli ultimi due turni, con l’intervento ai limiti del miracoloso su Zaniolo nel match casalingo con l’Udinese e domenica quando si è opposto a Bonazzoli in un altro “tu per tu”, prima di stoppare anche Vandeputte, sia pure con un pizzico di fortuna. Frutti della straordinaria reattività di Mile, capace di andare a terra e rialzarsi in pochi decimi di secondo, nonostante la mole imponente. Roba da spellarsi le mani. Roba da 99, come il suo numero e i minuti di applausi che merita.
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