Finalmente Ferguson!
A Cremona, Evan è tornato a segnare con un club 13 mesi dopo l’ultima volta Con Dovbyk out ha più spazio e alla prima chance l’irlandese ha risposto. Ora serve continuità
(MANCINI)
Zitti tutti, ora lasciate parlare il campo. L’ha festeggiato così Evan Ferguson il suo primo gol con la maglia della Roma, con l’indice portato alla bocca a smorzare tutto ciò che si è detto e scritto su di lui nelle ultime settimane. Il suo è stato il gol della certezza, del 2 a 0 che ha fatto esplodere di gioia il Gasperini furioso in tribuna e infiammato i 5.000 romanisti allo Zini, consapevoli di poter allungare i loro sogni ancora un po’. E la speranza, in ottica Ferguson, è che sia stato anche il gol della svolta, finalmente. Già, perché arrivato in estate come una bella promessa in prestito dal Brighton, Evan aveva convinto tutti dopo le prime due partite, ad agosto, contro Bologna e Pisa. Pur non riuscendo a segnare, Ferguson aveva dato l’impressione di un giocatore di spessore, uno dei tanti che, abituati ai ritmi della Premier, in Serie A riescono a fare la differenza. Il seguito ha provato che in tanti avevano torto, parafrasando De André. Già, perché da settembre in poi è iniziato un lungo periodo di difficoltà per la punta irlandese, scavalcata nelle gerarchie dei nove prima da Dovbyk e poi da Dybala. Quando poi Gasperini ha deciso di puntare su di lui per Roma-Parma, dopo il suo «primo allenamento giusto» a Trigoria, l’entrata di Valenti ha stoppato tutto, chiudendo un ottobre nero per Ferguson con 17’ all’attivo in Serie A. Proprio per la distorsione alla caviglia rimediata, Evan ha visto da spettatore lontano le imprese della sua Irlanda, sognando il mondiale americano che passerà per lui (come per l’Italia) dai playoff di marzo. Intanto, a Trigoria, sono andate in scena le prime riunioni plenarie in vista del mercato di gennaio. La letterina di Gasp a Babbo Massara è così composta: un centravanti, un esterno sinistro offensivo e un centrocampista. Richieste precise, tanto da lasciar ipotizzare un rientro anticipato al Brighton per Ferguson.
Tutti ragionamenti corretti, ma a decidere, come sempre, è il campo. E lo stop di Dovbyk, che tornerà soltanto a Natale, rappresenta una grande chance per Evan, con sei partite da giocare da qui a un mese. Ferguson quest’opportunità l’ha fiutata e, alla prima occasione prendendo il posto di Baldanzi nei 30’ finali di Cremonese-Roma, ha finalmente trovato la via del gol. Per la prima volta con la maglia romanista e 13 mesi dopo l’ultima gioia in un club: il 26 ottobre 2024, contro il Wolverhampton (con l’Irlanda, invece, ne sono arrivati 3 in 4 partite nelle soste di settembre e ottobre).
Ora, però, serve continuità. D’impiego e di rendimento. Per la prima, come detto, l’emergenza in avanti aiuta. Ferguson, infatti, dopodomani contro il Midtjylland partirà da titolare, guidando un attacco che ritroverà nella lista dei convocati Bailey e Dybala (non pronti ancora per giocare dal 1’), ma perderà Baldanzi, assente in lista Uefa. La Roma a caccia di altri tre punti per sistemare la classifica di Europa League, Evan alla ricerca della prima gioia anche all’Olimpico, per dimostrare che Cremona può essere soltanto l’inizio, non un fortunato caso isolato. Al di là delle qualità di Ferguson, a dare corpo alla speranza che il suo rendimento sia in ascesa è anche, se non soprattutto, il lavoro di Gasperini, uno che agli attaccanti ha fatto sempre fare gol. Tanti e a tanti, compreso Zapata. Il colombiano, però, nel suo primo anno a Bergamo non partì bene. Il primo squillo in campionato arrivò soltanto a novembre, contro il Bologna, all’undicesima giornata (Cremonese-Roma era la dodicesima). Quella Serie A, edizione 2018/19, Duvan la finì con 23 gol all’attivo (vice capocannoniere dietro solo a Quagliarella), a cui ne vanno aggiunti 5 in coppa. Un precedente che fa ben sperare. Intanto Evan si è sbloccato.
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