AS Roma

La coperta è ancora corta davanti

In attacco l’emergenza continua. Ma Gasp dovrà conviverci fino a gennaio

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Fabrizio Pastore
23 Novembre 2025 - 07:00

Stavolta dovrebbe toccare a Baldanzi. Dovbyk non c’è, Dybala e Bailey nemmeno e - parafrasando Ionesco - anche Ferguson non sta ancora molto bene. Ma più che il teatro dell’assurdo, è la realtà con la quale si trova a dover fare i conti da un po’ Gasperini, alla continua ricerca di un centro di gravità permanente per il suo attacco. Reparto che nonostante il primato in classifica non riesce proprio a trovare pace, fra infortuni, condizioni di forma poco smaglianti e soprattutto polveri bagnate al momento del dunque. 
Le ha provate tutte il demiurgo di Grugliasco: sgarbugliando matasse e riannodando fili; rigenerando glorie in penombra e personaggi in cerca d’autore;  alternando sapientemente bastoni e carote; spostando e rimettendo interpreti in ogni possibile ruolo dei tre che compongono la prima linea, da sempre fiore all’occhiello della sua visione calcistica. Ma il primo quarto e un po’ di stagione è scorso lasciando inalterata la sensazione che il meglio debba ancora arrivare. O almeno la quadra dell’attacco, per mettere da parte gli slanci più ottimistici.

D’altra parte la mera attualità è ancora preda dell’emergenza e a quella bisogna necessariamente riferirsi. Allora sotto con Baldanzi, che da sicuro partente in direzione Verona agli sgoccioli della sessione estiva di mercato (con relativa esclusione dalla lista Uefa) si è trovato rilanciato e investito della benedizione di Gasp, proprio alla vigilia di una partita fondamentale per delineare le reali ambizioni romaniste. «Lui è duttile, rapido, calcia bene e in certe situazioni vicino alla porta può diventare pericoloso - il mandato di Gian Piero - In questo momento è un giocatore efficace ed è quello che si adatta meglio, per necessità». Parole che sanno di designazione in piena regola per l’ex empolese, chiamato a non far rimpiangere le assenze degli altri due fantasisti mancini e a sobbarcarsi il peso dell’attacco leggero. Magari in attesa dell’ingresso a gara in corso di Ferguson, unico “pezzo pesante” convocato ma come detto non ancora al meglio.

C’è da resistere ancora in vista del tour de force che comincia oggi a Cremona, restando se possibile aggrappati al vertice almeno fino alla chiusura dell’anno solare. Perché poi il 2026 dovrà portare nuova linfa dal mercato, soprattutto lì davanti. E questa volta senza se e senza ma

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