Svilar & Co. Il muro d’Europa
Con Gasperini più che i gol fatti è arrivata una superdifesa. Mile con 37 clean sheet su 100 presenze in giallorosso
(GETTY IMAGES)
La Roma ha preso Gasperini in estate e nell’immaginario collettivo sono subito piovuti gol. Realizzati, s’intende. Eppure il dato di questa prima fetta di stagione della sorprendente squadra giallorossa guidata dal tecnico piemontese racconta un’altra storia.
Mancini, Ndicka, Hermoso, all’occorenza Celik, e soprattutto Svilar stanno disputando una stagione superlativa. Il pacchetto arretrato della Roma di Gasp ha già stabilito un piccolo grande record che fa ben sperare per la proiezione del resto dell’annata. La Roma è attualmente la miglior difesa nei top cinque campionati europei, pari merito con l’Arsenal, con soli 5 gol subiti in 11 partite. Un dato per certi versi inatteso, vista la nomea di Gasperini, che a Trigoria si era presentato al grido di «l’importante è far più gol dell’avversario». Poi, da allenatore navigato, costruendo la “sua” Roma ha interpretato al meglio il valore della rosa.
Ha fatto di necessità virtù e plasmato una nuova cooperativa. Sfruttando forse i migliori singoli mai allenati in carriera in un reparto difensivo e dei centrocampisti di grande sapienza tattica abbinata a forza fisica che, se da un lato fanno mancare qualcosa rispetto alle abitudini di Gasp nell’ultimo quarto di campo, dall’altro rappresentano una vera e propria diga. E un portiere che davvero possiamo definire un muro.
E proprio di questo aspetto si nutre la difesa giallorossa: abbiamo ancora negli occhi le scivolate dei romanisti in traiettoria di un tiro di questo o quell’altro avversario a murare e a proteggere il fortino. La nuova vita di Celik e Hermoso, le garanzie Mancini e Ndicka a risparmiare a Svilar l’ennesima parata. E gli interessanti giovani Ziolkowski e Ghilardi da far crescere.
Proprio dal portiere acquistato a parametro zero dal Benfica nel 2022 da Tiago Pinto e Mourinho arrivano sensazioni e dati mostruosi. Come Ndicka ha raggiunto 100 presenze in maglia giallorossa e magari «altre 100 e poi altre 100» (ipse dixit). Mile ha fatto registrare 7 clean sheet su 15 partite in stagione, quasi il 50%. Numeri da Sommer. Sì, perché lo svizzero nella corazzata Inter detiene lo speciale record delle partite finite senza subire gol, con una media del 50% delle gare giocate (54 clean sheet su 109 presenze). Al secondo posto Di Gregorio nella Juve, con 23 su 63. Svilar segue sul podio, anche se deve condividerlo con Maignan e Provedel, con 37 clean sheet in 100 partite. Un valore aggiunto, un pezzo di squadra, ci mancherebbe - si dice - il portiere è lì per parare, ma Svilar è un muro d’Europa. Freddo, come su Zaniolo in Roma-Udinese, con il suo marchio di fabbrica inconfondibile, l’uscita bassa. E con la capacità di riprendersi sempre, focalizzato, come dopo un’ottobrata romana in cui non è stato perfetto (sì, perché di solito lo è) e qualcuno ha anche voluto farlo notare. Ma Svilar, super portiere senza ali ma anche senza rete, vale di più. Come recita anche il suo legame rinnovato, come il suo contratto, un orgoglio romanista. «Magari altre 100 e poi altre 100», Mile.
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