Gasperini: "Dovbyk non sarà convocato, Hermoso in dubbio"
Alla vigilia della partita tra Roma e Genoa il tecnico ha presentato il match: "Artem non riesce a calciare, speriamo di averlo dalla prossima. Genova per me è casa"
(GETTY IMAGES)
Alla vigilia della partita tra Roma e Genoa ha parlato in conferenza stampa Gian Piero Gasperini. Queste le dichiarazioni del tecnico giallorosso:
In che condizione arriva Dovbyk?
"Non è ancora pronto, non sarà convocato. Speriamo di averlo dalla gara successiva, non riesce ancora a calciare, non è in grado di giocare. Per il resto, settimana spezzata dal Natale ma abbiamo potuto lavorare seppur con qualche attacco di influenza che c'è in giro. Il problema più grande è ancora Hermoso, ha questa forma di pubalgia e dobbiamo valutare se domani può giocare o meno".
Domani ritrova il Genoa, dove ha vissuto due esperienze particolari: ha un ricordo in particolare? Un giudizio su Frendrup, che sembra le possa piacere?
"Non è solo Frendrup, il Genoa ha sempre tra le sue fila giovani importanti da vendere poi, è nella natura di questa squadra. Quest'anno c'è qualche ottimo giovane che sta facendo bene. La mia esperienza è stata molto lunga in due circostanze, una da cinque anni e una da tre. Sono stati otto anni bellissimi, per me Genoa è casa e un pezzo della mia vita importante. Sono arrivato in B, in una squadra che arrivava dalla C e con la quale in due anni abbiamo raggiunto l'Europa. Un presidente particolare, con il quale ho avuto un grandissimo rapporto. Anche quando sono tornato la società era in difficoltà e siamo tornati in Europa al secondo anno. Hanno una tifoseria molto calda, che in casa dà un valore aggiunto. Genova è una bella piazza per fare calcio".
L'infortunio di Pellegrini aggiunge urgenza per il calciomercato della Roma? Si aspetta qualche acquisto già nei primi giorni?
"Non lo so, non conosco i tempi del mercato in questo momento. Quella di Pellegrini è sicuramente una perdita per noi, è un giocatore che ha fatto bene e sul quale abbiamo contato parecchio, anche se nelle ultime partite è un po' calato ma ha fornito prestazioni importanti. Purtroppo succedono questi infortuni, è quello che temevamo: adesso entriamo in una fase complicata, con nove partite in un mese, a cominciare da domani fino al 29 gennaio giocheremo 9 partite tutte molto importanti. Chiaramente i due giocatori in coppa d'Africa, Dovbyk, Pellegrini, Hermoso... è un momento in cui bisogna stringere molto per ottenere il meglio tra tutti".
Dybala ha giocato titolare sei volte in campionato, cinque di queste da centravanti e una nel suo ruolo: è una scelta dettata dalle mancanze degli altri centravanti o è una soluzione cui è arrivato cambiando idea lei?
"In alcune volte era l'unica soluzione, lui può fare benissimo quel ruolo. Quando ha qualche difficoltà fisica come in questo periodo giocare trequartista è anche peggio. Ho sempre contato su di lui perché so che quando Dybala sta bene il livello della squadra aumenta. Abbiamo avuto un buon periodo, poi una ricaduta e ora siamo in una condizione non ottimale, il fatto di insistere su di lui è dovuto all'idea che portarlo nelle condizioni migliori ci dia un vantaggio".
Sembra che le sconfitte contro le big abbiano scoperto i limiti della Roma: sono limiti tecnici e quindi risolvibili con il mercato, o c'è qualcosa, a livello di mentalità, che separa la squadra dalle big del campionato?
"No, quella è l'unica cosa per cui la Roma non ha niente di meno né da invidiare a nessuno. Anzi, forse ha qualcosa in più. Anche il primo tempo contro la Juventus lo ha dimostrato, pure il finale in cui abbiamo provato a recuperare il risultato. A livello di atteggiamento finora la Roma è sempre stata top".
Dopo le parole da lei dette dopo la Juventus su Ferguson, è stato necessario un chiarimento con il giocatore. Ha chiesto alla società di interrompere il prestito, o è un argomento che non avete ancora valutato? Visto che Dovbyk è infortunato, per domani l'irlandese è una possibilità o rimane convinto che sia "meglio tutta la vita Dybala"?
"Ho già spiegato che Dybala è un giocatore di grandissimo livello, se portato in condizione. La discussione verteva sulla scelta di Dybala piuttosto che Ferguson, e io confermo che Dybala è un giocatore di alto livello. Quando sta bene chiaramente, e il mio obiettivo è di portarlo in quelle condizioni. Il discorso non vale solo a confronto con Ferguson: diventa difficile trovare un altro giocatore di queste qualità. Poi, se ci sono altri problemi purtroppo non sempre riesce ad avere un determinato rendimento. Ma se devo paragonare i due tipi di giocatori, scelgo tutta la vita Dybala. Non era una cosa relativa a Ferguson. Ferguson deve fare una bella cosa: siccome ha 10 anni di meno, non la deve mettere tanto sul piano tecnico, perché il confronto con Dybala è improponibile. La deve mettere sul piano della fame e della voglia di arrivare, cercando di fregargli il posto con queste armi che possono essere più congeniali. Capisco che a volte è difficile distinguere le cose, ma è così. Su altre cose, il mercato partirà il 2 e si vedrà. Non voglio arrivare a luglio e ad agosto, ho già evitato di parlare di mercato, domani giocheremo contro il Genoa poi si vedrà".
Studiando il Genoa in settimana, cosa ha notato che De Rossi ha dato in più alla squadra?
"Il coraggio, che è una grande dote, negli allenatori e in generale, in tutti i settori. La squadra ha recuperato, oltre alle vittorie ha fatto 3-3 a Cagliari, 2-2 con la Fiorentina. Ha giocato una gran partita di coraggio con l'Atalanta, in 10 per tutta la partita. Questa è una bella dote, credo che nonostante la classifica sia difficile per il Genoa noi dovremo raschiare il barile per trovare le nostre migliori risorse e vincere la partita, abbiamo assolutamente necessità di vincere e soprattutto in questo momento".
Ieri Chivu ha detto che è in difficoltà nel parlare di mercato perché gli sembra di mancare di rispetto ai suoi giocatori. Lei è d'accordo? Il mercato condiziona le sue scelte in campo?
"No, non le condiziona perché siamo talmente giusti che facciam fatica. Però è vero che il mercato condiziona, non è rispettoso per quelli che stanno dando tutto e c'è un mondo intorno che li condiziona. Questo crea il rischio di togliere qualcosa in un momento in cui i punti contano. Questa è una situazione che dura troppo, noi allenatori siamo contrati a far durare il mercato così tanto: si parla più di mercato che delle partite, e questo non è una cosa che ci piace".
Dybala e Soulé insieme dal 1' fanno un gol ogni 150 minuti. C'è un problema di coesistenza o è casualità?
"Io non ragiono dall'inizio o meno, ragiono nell'insieme. In questa squadra il punto fermo è stato Soulé, poi ha giocato molto Pellegrini e gli altri si sono divisi in modo equo, tra Dybala, Ferguson, Dovbyk anche se con gli infortuni; Baldanzi, El Shaarawy... questo è il nostro organico. Lì ci siamo divisi più o meno i tempi: non è detto che giocare i 50' iniziali sia meglio di giocare i 50' successivi. Però è vero che abbiamo prodotto meno del dovuto, è un po' il punto critico ma non da una partita, dall'inizio della preparazione. Questa è una squadra che dall'anno scorso ha perso Shomurodov e Saelemaekers, sono arrivati Ferguson e Bailey ma Ferguson ha dato il suo contributo, Bailey ha avuto gli infortuni. La squadra aveva già qualche problema, ha finito per accentuarlo, ora devo dire che sono stati bravissimi tutti quanti a portare nonostante questa situazione la Roma così in alto. Ora abbiamo intenzione di continuare: io non credo molto nel mercato di gennaio, lo dico da sempre, perché ci vuole tempo per inserire i nuovi. Conto fermamente su quelli che già ci sono".
Koné è sempre uno dei migliori ma gli manca qualcosa in fase offensiva: anche contro la Juve ha toccato diversi palloni davanti senza mai tirare. Ha parlato con il ragazzo o pensa che sia questo?
"Bisogna sempre cercare di migliorarsi, però bisogna mettere anche i fari su ciò che si ha e non su ciò che manca. A forza di evidenziare quello che manca non ci si rende conto di ciò che si ha, penso che Koné abbia fatto non bene, di più. Poi tutto è migliorabile".
Quella di domani può essere la partita di Pisilli? Ha ricordato che Genova è una gran piazza per fare calcio: la situazione di Pisilli potrebbe portarlo via da Roma? Il Genoa potrebbe essere una soluzione?
"Su Pisilli ho già detto la mia due settimane fa: è un ragazzo molto molto interessante, non solo in prospettiva ma anche nell'immediato, che ha trovato poco spazio per le prestazioni di Cristante, Koné ed El Aynaoui. Io ho molta considerazione di Pisilli, forse come per tutti i giovani sarebbe meglio giocasse di più, se lo potesse fare nella Roma sarei contento e mi auguro possa farlo nella Roma. E comunque in questo momento non è assolutamente improponibile un suo allontanamento".
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