AS Roma

Gasperini: "Dobbiamo vincere tre gare su cinque per passare il turno"

Il tecnico giallorosso: "Le partite perse in casa ci costringono a fare molta attenzione. In Europa nessuna partita è facile. Dovbyk sta bene"

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA La Redazione
05 Novembre 2025 - 18:57

Il tecnico della Roma Gian Piero Gasperini ha parlato in conferenza stampa alla vigilia di Rangers-Roma.

Di seguito le sue dichiarazioni: 

Come sta Dovbyk? Visti i tanti infortuni in attacco, questo può essere il momento decisivo per dimostrare di essere il centravanti della Roma?

"Dovbyk sta bene, per fortuna non è tra gli infortunati. Non c'è mai un momento decisivo in assoluto, ogni momento ha la sua importanza, così come domani sarà importante per l'Europa League"

Che tipo di partita si aspetta domani? Cosa pensa dell'atmosfera qui?

"Quando giochi in questi campi le partite sono sempre difficili, perché trovi ambienti caldi e squadre dinamiche. Dopo il cambio di allenatore i Rangers hanno fatto due ottime gare, sarà una partita molto impegnativa sotto l'aspetto atletico, dovremo essere molto bravi".

Siamo alla quarta giornata, domani serve vincere. L'obiettivo è ancora quello di andare al turno successivo o ha la speranza di arrivare tra le prime otto?

"Bisogna conquistare intanto l'ingresso ai playoff, quello che è possibile. Le due partite in casa ci costringono a fare molta attenzione, dovremo vincere tre delle prossime cinque partite per passare il turno ma in Europa le partite sono tutte molto difficili, perché affronti sempre squadre molto preparate. Tutte le squadre italiane abbiamo visto in difficoltà a giocare queste partite, diverse da quelle del campionato italiano".

Sommando le partite con Plzen e Milan è uscito un dato molto alto per gli XG, con la Roma che ha segnato un solo gol su rigore. In finale di Europa League contro il Leverkusen, l'Atalanta ebbe un dato molto inferiore: la preoccupa che la Roma debba produrre tanto per segnare?

"Sono partite diverse, quella finale vai in vantaggio e alla seconda azione fai 2-0. Non si possono paragonare, è diverso quando vai subito in svantaggio. Però è evidente che abbiamo una percentuale realizzativa inferiore al momento rispetto a quanto produciamo, dobbiamo lavorare sull'essere pericolosi, che è già positivo: sarebbe preoccupante se non fosse così. Scoperti sul gol del Milan? Certe volte bisogna avere anche un po' di coraggio, e va considerata pure la bravura dell'avversario: perché non viene rimproverato Pavlovic, che sale in area al momento del gol?".

Quanti cambi ha intenzione di fare? Penserà a domenica o possono giocare i suoi titolari?

"Io penso solo a domani, questa è un'altra competizione. Poi penseremo all'Udinese. Abbiamo solo degli infortuni, gli altri per quale motivo dovrebbero riposare? Riposeremo stanotte. Io faccio molta fatica a entrare in questa cultura del riposo, poi il turnover è un altro discorso: magari può giocare qualche altro giocatore per valutarlo o perché sta bene, è un altro discorso. Ma il riposo lo si fa a casa. Se farò giocare qualcuno di diverso dal solito? Vediamo domani. Sicuramente non giocheranno Dybala e Bailey. Wesley? Vediamo, siamo 18 e abbiamo aggregato Romano, siamo tanti".

A inizio stagione abbiamo visto El Aynaoui più avanzato, poi lo abbiamo visto riportato dietro. Con gli infortuni di Dybala e Bailey può tornare davanti?

"Potrebbe, in questo momento siamo numericamente risicati, anche se a me piace anche quando gioca più dietro, ma per caratteristiche può fare entrambi i ruoli".

Ha notato una flessione di Soulé? Quando gioca con Dybala sembra avere quasi un rispetto talmente alto, che lo fa rendere col freno a mano. C'è qualcosa di vero?

"Secondo me no, però ognuno può pensarla come vuole. Soulé ha fatto delle ottime prestazioni, poi dopo bisogna anche comprendere che per gli attaccanti non è facile dare continuità di prestazione. Lui ha giocato sempre, qualche volta magari è sembrato più stanco ed è stato sostituito, però poi è tornato in campo. Rappresenta un valore per questa squadra. Non credo alla storia con Dybala: Paulo è un riferimento per la squadra, non gioca bene solo lui ma aiuta anche chi gli è vicino, la caratteristica dei giocatori forti è questa".

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