Dolci trasferte: 3 successi consecutivi al via per la Roma, non accadeva dal 2017-18
Nell'ultimo decennio poche soddisfazioni lontano dall'Olimpico. Nella scorsa stagione non è bastato il filotto di Ranieri al ritorno dopo un girone d'andata desolante

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Il poker è servito. In attesa di tornare a giocare lontano dall'Olimpico a fine mese (domenica 26, al Mapei contro il Sassuolo), dopo la sosta e i due impegni casalinghi consecutivi con Inter e Viktoria Plzen, la Roma si gode il primato in classifica. E un ruolino di marcia niente male in trasferta, che di fatto ha portato Gasp e i suoi in vetta. Quattro vittorie in quattro partite disputate fuori casa, coppa compresa. Tre su tre in campionato, con una sola rete al passivo, quella di Kean nell'ultima a Firenze.
Per rintracciare un simile score iniziale bisogna risalire alla stagione 2017-18, la prima con Di Francesco in panchina, culminata nell'epica impresa in Champions di fronte al Barcellona dei marziani. Allora furono cinque i successi consecutivi lontano dalla Capitale in campionato, più uno di coppa. Anche se da calendario in mezzo figurava la gara di Marassi con la Samp, assegnata alla terza giornata ma recuperata soltanto nel gennaio successivo. Quell'anno il bottino da trasferta si chiuse con 13 vittorie complessive (12 in Serie A), cifra eguagliata nel 2019-20 dalla squadra di Fonseca (con buona parte delle partite giocate però senza pubblico), coppe comprese. Nelle ultime dieci stagioni è riuscito a fare meglio soltanto il gruppo guidato da Luciano Spalletti, con 14 successi complessivi, 12 in campionato e 2 in Europa League.
In questo decennio, in una sola altra occasione la Roma ha superato le dieci vittorie totali in trasferta: nell'anno di esordio sulla panchina giallorossa di José Mourinho. Lo Special One riuscì a espugnare 12 campi, 8 dentro i confini e 4 nella Conference League (compreso il turno preliminare) che alla fine ci proclamò trionfatori. Quel piccolo exploit non è però più stato ripetuto dal portoghese, che ha anzi chiuso la sua avventura da romanista con 8 vittorie fuori nella seconda stagione (sette in campionato e una in Europa League); e tre complessive in quella successiva (una in coppa), prima di essere esonerato. I numeri del 2023-24 hanno avuto una piccola impennata sotto la guida di De Rossi (4 vittorie in A, una – prestigiosissima, col Milan, a spalancare le porte alla quarta semifinale europea consecutiva – in coppa). Ma si tratta di numeri poco lusinghieri, simili a quelli del 2018-19, non a caso prima annata senza centrare la qualificazione al torneo continentale più prestigioso, raggiunto in precedenza in cinque occasioni di seguito.
Le sette vittorie in trasferta di quella stagione (sei in campionato e una in Champions) rappresentano la cifra più bassa degli ultimi dieci anni, alla pari di quelle raccolte nel 2024-25, quando però la prima è arrivata soltanto il 28 gennaio (e mai nelle coppe), dopo la successione della guida tecnica da Juric a Ranieri (con il croato la casella specifica non è mutata dallo zero iniziale).
Sir Claudio è riuscito a centrare il successo fuori casa per cinque volte consecutivamente, nell'ambito di un filotto di risultati straordinari. Ma nonostante quel girone di ritorno eccezionale, la prima parte desolante di stagione non ha portato la Roma sopra al quinto posto finale.
Adesso si viaggia a medie decisamente differenti dagli ultimi dieci avvii di campionato. E l'attitudine a trionfare lontano dall'Olimpico, unita all'ottima tenuta della difesa (la meno battuta d'Europa, con due soli gol al passivo), lascia intravedere orizzonti più rosei. A patto di proseguire su questa strada.
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