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Mancini: "La Roma può arrivare in Champions ma con la Fiorentina non bisogna perdere"

L'ex calciatore giallorosso a Radio Romanista: "Serve ancora tempo, ma la sconfitta con il Lille non cambia il percorso. Il mio gol di tacco nel derby? Istinto puro"

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Marco Reda e Andrea Monaco
04 Ottobre 2025 - 15:00

L'ex calciatore della Roma Amantino Mancini è intervenuto ai microfoni di Radio Romanista durante la trasmissione "A Tutto Campo", condotta da Andrea Monaco e Marco Reda. Durante l'intervista sono state toccate diverse tematiche: dalla nuova Roma di Gasperini agli obiettivi stagionali, passando poi per aneddoti e il gol di tacco nel derby del 9 novembre 2003. 

Di seguito l'intervista integrale:

Che idea ti sei fatto della Roma di Gasperini?

“E’ appena iniziata la stagione, sono molto fiducioso di questa Roma di Gasperini, che è un allenatore che capisce di calcio, ha fatto molto bene con l’Atalanta ed è partito molto bene. Su 5 partite in campionato ha fatto 4 vittorie. L’altro ieri purtroppo è arrivata una sconfitta con il Lille ma che non deve togliere fiducia perché la squadra mi piace come gioca. Ha iniziato da poco tempo il suo lavoro ma c’è grande possibilità di crescita”. 

Qual è il nuovo acquisto che ti ha convinto di più? Chi è più “gasperiniano”?

“Soulé è uno che mi piace molto, Ferguson mi piace, è forte fisicamente e forte. Wesley mi piace molto, lui deve capire ancora il calcio italiano, sta vivendo un periodo di adattamento ma crescerà ancora con Gasperini”. 

Tu che vieni dal Brasile, quali sono le difficoltà maggiori per un calciatore sudamericano appena arriva in Europa?

“L’intensità. Il calcio italiano è diverso da quello brasiliano, che invece è molto più tecnico. I giocatori brasiliani un po’ soffrono appena arrivano, anche per un discorso tattico, perché non si lavora molto rispetto all’Italia su questo aspetto. Penso che con il passare del tempo Wesley si adatterà, come è successo a me, perché ho sofferto dal punto di vista tattico nei primi mesi ma poi con Spalletti mi sono adattato”. 

Dopo una sconfitta come quella di giovedì, come si ricaricano le pile?

“All’epoca nostra, la mentalità era molto forte. Noi ci dicevamo che potevamo cambiare le cose subito dopo. Avevamo fiducia e ci dicevamo di andare avanti. Penso che debba succedere la stessa cosa nello spogliatoio di oggi, la mentalità oggi è diversa ma spero che la Roma possa tornare ancora più forte” . 

Su Dovbyk: sbaglia due rigori con il Lille. In che modo un giocatore può riprendersi dopo un episodio come quello di giovedì?

“Deve avere una mentalità forte, personalità. Lui è giovane, forse un po’ soffrirà questo periodo ma lui deve essere forte. Deve capire in che squadra e in che città gioca. Lui deve risolvere questa situazione. Ovviamente parlerà con Gasperini, il suo staff ma anche con giocatori come Mancini, Cristante e Pellegrini, che lo possono aiutare ad uscire da questo periodo buio”. 

Che partita ti aspetti con la Fiorentina?

“Dura, come lo è sempre al Franchi. La Roma deve essere la Roma, deve giocare con intensità come piace a Gasperini per cercare di vincere. Se non vince almeno portare un punto da Firenze, perché penso che in questo momento possa essere importante. L’importante è non perdere”. 

Qual è il momento a cui sei legato di più con la Roma? Ti senti con qualcuno?

“Con tutti i brasiliani, ogni tanto sento De Rossi su Instagram. Con la Roma ho vissuto momenti bellissimi ma anche difficili, come quando abbiamo rischiato di retrocedere, quando ci salvammo contro l’Atalanta con un gol di Cassano a Bergamo, ma comunque la piazza di Roma è difficile, dove devi avere personalità ma è bellissimo. Quando le cose vanno male se non hai una personalità forte è difficile da gestire”. 

Com’era stare nello spogliatoio con Cassano?

“Un bravo ragazzo, ogni tanto dice le “cassanate” (ride, ndr), ma è un ragazzo per bene, poi come calciatore era fortissimo”. 

9 novembre 2003: gol di tacco nel derby. Ce lo racconti per bene?

“Io dico a tutti che a Roma ho fatto anche tante altre cose belle (ride, ndr). Su quella punizione di Cassano, ho trovato un buco sul primo palo. Lui non l’ha calciata benissimo, era bassa a mezza altezza. L’unico movimento che potevo fare era quello di tacco. Io l’ho visto duecentomila volte il video e se guardate, Emerson ha fatto lo stesso mio movimento ma con un po’ di fortuna la palla è andata là. Non era uno schema, la mia bravura è stata che in quel momento potevo fare solo il colpo tacco. Poi, in allenamento, tre mesi dopo ho fatto lo stesso identico gol sempre su punizione di Cassano”. 

Qual è il giocatore che più ti assomiglia per caratteristiche ad oggi?

“Faccio fatica, non vedo un giocatore con queste caratteristiche perché ad oggi si gira tanto il pallone e c’è poco uno contro uno”. 

Come giudichi questo campionato? Dove credi possa arrivare la Roma?

“In campionato la Roma può arrivare in zona Champions tranquillamente. Se la Roma trova continuità c’è possibilità In Coppa Italia anche in Finale mentre in Europa League la vedo un po’ più dura ma mi auguro che cresca per arrivare il più lontano anche in Europa”.

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