Ferguson già focale in attesa di Bailey
Lesione confermata per Leon, ma intanto il punto di riferimento è Evan. Il giamaicano rientrerà a ottobre, le scelte offensive però a Gasp non mancano

(GETTY IMAGES)
Toglietegli tutto, ma non gli attaccanti. Al netto delle forzature iperboliche, è innegabile che la varietà di scelte nel reparto offensivo ha sempre costituito un punto di forza delle squadre di Gian Piero Gasperini. Il suo gioco esalta le punte e rende spesso le sue prime linee le più prolifiche del campionato. Ma l’alto dispendio di energie impone una rosa lunga soprattutto lì davanti. Non appaiono casuali le punzecchiate del tecnico sul mercato, in conferenza alla vigilia del debutto stagionale. All’appello manca ancora sicuramente un esterno d’attacco e forse un altro centravanti, soprattutto se almeno uno fra Dovbyk e Pellegrini dovesse partire entro la fine di questa sessione. Anche perché una delle frecce all’arco di Gasp si è già fermata prima ancora di essere scagliata: ieri è arrivata la conferma della lesione mio-tendinea al retto femorale per Leon Bailey, arrivata dopo un solo allenamento con i suoi nuovi compagni. La prognosi è di un mese, cui bisognerà aggiungere qualche settimana necessaria alla riatletizzazione. Risultato: il giamaicano non sarà disponibile prima di ottobre.
Da qui l’urgenza nel chiudere per un’altra punta con caratteristiche simili: veloce, in grado di saltare l’uomo e creare superiorità, assistere e concludere a rete. Nella gara di sabato il compito è toccato a El Shaarawy e Soulé, sia pure con propensioni differenti. Ma entrambi si sono accesi soltanto a sprazzi. Chi invece ha convinto tutti - Gasp in primis - è Evan Ferguson. Nel post-partita con il Bologna il tecnico non ha lesinato parole di elogio per l’irlandese, che si è mosso tantissimo; ha lottato e fatto sentire il proprio peso agli avversari fin dalle prime battute; ha svariato per tutto il fronte offensivo; è arrivato al tiro tre volte nel primo quarto d’ora in tre diverse modalità. L’ex Brighton ha mostrato subito di essere un attaccante completo, fisico e tecnico al contempo e dotato di grande personalità, anche considerando i 21 anni ancora da compiere.
In attesa del miglior Dybala, che dopo l’ennesimo piccolo stop «non ha ancora i 90’ nelle gambe» (parola dell’allenatore) e con le incognite Dovbyk e Pellegrini da chiarire, agli elementi già citati vanno aggiunti Baldanzi e il probabile nuovo arrivo. Senza contare El Aynaoui e Pisilli, in grado di giocare all’occorrenza “sottopunta”, alla fine saranno almeno in sette i componenti dell’attacco. E ci sarà da divertirsi.
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