AS Roma

Un pareggio senza scintille: l'ultimo test col Neom finisce 2-2

Segnano Cristante e Soulé, si rivede Dybala per 55'. Convincono Rensch e Baldanzi, poco incisivi Ferguson e Dovbyk. Splendidi i tifosi romanisti

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Leonardo Frenquelli
17 Agosto 2025 - 06:00

Alla ricerca dell’equilibrio, qualche segnale positivo e un pareggio nell’ultimo test pre-stagionale. Roma-Neom è finita 2-2 con tutte le reti segnate nel corso del primo tempo, tante rotazioni e delle indicazioni di cui Gasperini dovrà far tesoro per l’ormai prossimo inizio del campionato. Allo “Stirpe” di Frosinone il tecnico romanista ha mandato in campo Dybala dal 1’ (al rientro, come lo stesso argentino ha sottolineato sui social), con lui sulla trequarti a sinistra alle spalle di un non brillante né molto coinvolto Ferguson c’era Mati Soulé (con tanto di famiglia presente allo stadio), positivo come sempre in questo precampionato, ma evidentemente adattato in una zona d’azione diversa a quella a lui più consona. Non è parso da subito in palla, Dybala, un po’ come tutta la squadra che non ha mai raggiunti ritmi e intensità elevatissimi, sebbene cercasse una circolazione di palla con pochi tocchi e tanto movimento di chi non aveva il pallone. I meccanismi erano quelli gasperiniani, con i centrali di difesa ultra propositivi, la costante ricerca delle fasce per sviluppare la manovra e la pressione alta e la volontà di recuperare il possesso il prima possibile con tutti i rischi che questo può comportare. Al 25’ è arrivato il gol del vantaggio giallorosso firmato da Cristante (titolare nella coppia mediana con Pisilli), ma pochi secondi dopo il Neom ha trovato il pareggio con Benhrama su una ripartenza in campo aperto: Gasperini si infuria ogni qual volta venga commesso un errore tecnico soprattutto nella trequarti offensiva, perché con il baricentro così alto recuperare la posizione diventa complicatissimo, e i risultati si sono visti. Serve maggiore precisione e un equilibrio che a volte la Roma fatica ancora ad avere. Degna di nota è stata l’azione che ha portato al 2-1 giallorosso: una costruzione dal basso ha liberato Rensch (il migliore del primo tempo e anche vicino a un gol negatogli solo dal palo), l’olandese ha saltato il diretto marcatore per poi mettere un cross dalla destra che ha pescato Soulé in area: stop, tiro a incrociare e gol del nuovo vantaggio. A proposito di equilibrio, è quello che è mancato anche in occasione del secondo pareggio degli arabi, subito ancora una volta su un contropiede a squadra del tutto sbilanciata in avanti, stavolta con la firma di Abdi al 38’

Impatto a destra

Nella ripresa Gasperini ha iniziato il suo giro di cambi e a centrocampo sono andati Koné ed El Aynaoui, capaci di garantire un minimo di filtro in più rispetto alla coppia precedente. La Roma ha subito meno ripartenze e ha provato ad alzare un po’ il ritmo, non riuscendoci in realtà in modo significativo, salvo creare con più determinazione sulla fascia di destra. Lì al posto di Dybala ci si è messo un ottimo Baldanzi, lui sì ad alta intensità e accompagnato dalle sortite di Hermoso e dalla spinta esterna di Celik. Il 35 romanista ha servito Dovbyk al 58’ in area di rigore, l’ucraino ha calciato di sinistro da dentro l’area non cogliendo per poco lo specchio della porta.  Il Neom ha giocato un secondo tempo piuttosto fisico (anche troppo), favorito anche da una condotta arbitrale non attentissima, ma si è comunque dimostrato un avversario degno con delle individualità tutt’altro che da sottovalutare. A 5’ dal 90’ gli “ospiti” avevano persino segnato il gol del 3-2 favorito in partenza da una doppia imprecisione del subentrato Wesley, annullato poi per un fuorigioco. Non benissimo il brasiliano, così come Ndicka e Ghilardi, meglio  degli altri invece Mancini (unico con Angeliño a disputare tutti i 90 minuti di gioco, anche perché Salah-Eddine non è stato nemmeno convocato).

In forma campionato

Un capitolo a parte va scritto per i tifosi presenti allo Stirpe: tanti, belli e costantemente rumorosi. Hanno affollato le vie intorno allo stadio sin da diverso tempo prima dell’inizio della gara e fatto trasparire l’entusiasmo che deve esserci quando manca così poco all’inizio del campionato. Cori, striscioni e bandiere per un vero e proprio distaccamento della Curva Sud che ha seguito in parte la squadra anche nel ritiro inglese, era difficile immaginare che non lo facesse in maniera ancor più massiccia in uno stadio così vicino alla Capitale. Se Gasperini ha ancora qualcosa da registrare perché la sua  Roma è un cantiere aperto, i romanisti sono pronti a ricominciare. 

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