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Zalewski uomo di fascia: "Un'emozione per sempre"

Diventa capitano dopo l’uscita di Veretout. A fine partita, il post su Instagram. C’era Zaniolo in campo, ma Nicola, alla Roma da quando aveva 9 anni, ci teneva di più

Zalewski si aggiusta la fascia da capitano nell'amichevole col Sunderland

Zalewski si aggiusta la fascia da capitano nell'amichevole col Sunderland (As Roma via Getty Images)

14 Luglio 2022 - 09:35

Dal nostro inviato Francesco Oddi ad Albufeira (Portogallo) 

Ci è partito da casa sua Nicola Zalewski, per andare a prendersi la fascia di capitano, al 18’ del secondo tempo dell’amichevole contro il Sunderland, quando Veretout, che l’aveva presa da Smalling, entrato in campo per primo sia ieri che sabato contro il Trastevere, ha lasciato il posto a Darboe. E poi ha scritto su Instagram: “Un’emozione per sempre”, aggiungendoci un cuore giallo e uno rosso, a corredo della bella immagine, scattata dal fotografo ufficiale del club, e messa a disposizione di una delle agenzie più importanti del mondo, in cui se l’aggiusta con la destra al braccio sinistro, prima di ricominciare a giocare. Quando è uscito l’ha consegnata a Mancini, il vice designato: Lorenzo Pellegrini, suo amico e modello, titolare della fascia, era rimasto a riposo perché rientrato da poco dalle ferie, e con lui Cristante, Spinazzola, e altri due che per età e carisma sarebbero venuti prima del ventennte di Tivoli, anche se in giallorosso solamente dalla scorsa estate, Rui Patricio e Abraham. E così, capendo l’eccezionalità della situazione, quando Veretout l’ha lanciata all’uomo più vicino, ovvero Kumbulla, Zale, che era più vicino alla bandierina del calcio d’angolo che al difensore albanese, ha iniziato a corricchiare verso il centro del campo. Perché Kumbulla, il più esperto tra quelli che avevano iniziato la partita e non erano ancora usciti, non aveva palesemente intenzione di indossarla, e in campo c’era Zaniolo, che sarà pure al centro del mercato, ma ha già quattro stagioni da romanista. E una frazione di amichevole con la fascia non gli avrebbe certo impedito di passare alla Juventus, in caso di accordo tra i club. Ma Zaniolo, mentre Veretout usciva, ha battibeccato con un avversario, poi si è girato, dando le spalle a Kumbulla, che avanzava verso il centro, disinteressandosi completamente della questione. E a quel punto Bove ha indicato al compagno il movimento a tagliare verso il centro del campo di Zalewski. L’impressione - ma potrebbe essere solo un’impressione - è che Calafiori a quel punto possa aver avanzato la sua candidatura, dicendo qualcosa: è arrivato in prima squadra e ha esordito ben prima del coetaneo Zalewski (che però alla fine ha giocato molto di più). Nicola si è girato un attimo verso il compagno di tanti anni nelle giovanili, poi ha proseguito la sua corsetta, fino a che Kumbulla non gli ha messo la fascia al braccio. Un momento che probabilmente sognava da quando, nel 2011, proprio insieme a Calafiori, varcò per la prima volta i cancelli di Trigoria da tesserato della Roma.

Non solo la fascia


Fascia a parte, la partita di Zalewski ha riservato varie cose interessanti, in particolar modo in quanto a chiusure difensive, la cosa che ha imparato in questi mesi, quando per la prima volta Mourinho lo ha schierato come uomo di fascia. Ieri, con Spinazzola e Viña appena rientrati, ci ha giocato di nuovo, con la padronanza che le prime volte aveva stupito chi lo conosceva da anni, e lo sapeva fantasista o punta esterna, al massimo regista o mezzala. Ora che Spinazzola è tornato, in fascia potrebbe non esserci bisogno di lui, ma magari ci sarà in ruoli che conosce meglio: il mancato rinnovo di Mkhitaryan ha portato all’arrivo di un mediano come Matic, sulla trequarti c’è un posto in più.

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