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La tattica

Tre per quattro: Mourinho tra difesa a 3 o a 4, Pellegrini ago della bilancia

Il mercato sta modificando la rosa in direzione delle preferenze del tecnico. A prescindere dal sistema scelto, il capitano sarà al centro della squadra

Pellegrini, il capitano della Roma (AS Roma via Getty Images)

Pellegrini, il capitano della Roma (AS Roma via Getty Images)

Matteo Vitale
04 Luglio 2022 - 08:22

Il mercato va avanti, acquisti e possibili arrivi cominciano a dare un'idea della Roma che sarà. Allo stato attuale delle cose il mercato del club giallorosso recita il seguente copione: preso Nemanja Matic (il regista), chiusa la trattativa con il Lille per Celik (terzino destro difensivo, più adatto a una linea a quattro che non a giocare esterno a tutta fascia), si lavora alacremente per limare le distanze con il Sassuolo per riportare a Trigoria Davide Frattesi (centrocampista box to box, da linea a 2 o a 3, perfetto per caratteristiche da affiancare a Matic, nuovo regista giallorosso). si cerca un altro centrocampista (Houssem Aouar del Lione piace e non poco alla dirigenza della Roma, anche perché dotato di spiccate doti offensive) e si lavora a esterni alti di fascia di qualità (i nomi noti sono quelli del portoghese Gonçalo Guedes e di Solbakken). A voler fare 1+1, cosa che nel calcio si rivela spesso un errore, la strada verso una variante del 4-2-3-1 sembra praticamente spianata, per il gradimento del tecnico e per i giocatori cercati. Per sapere qualcosa di più in questo senso bisognerà aspettare almeno qualche settimana di lavoro della squadra, sperando che Tiago Pinto riesca a consegnare a Mourinho il maggior numero possibile di titolari per il ritiro in Portogallo, ma la storia dello Special One in questo senso potrebbe aiutare nei ragionamenti e nelle previsioni.

Il modulo più utilizzato dal tecnico della Roma, fin dalle prime esperienze in panchina, è stato il 4-2-3-1, seguito dal 4-3-3 e dal 4-4-2. L'utilizzo della difesa a 3 da un punto di vista cronologico si riferisce soprattutto al suo periodo al Tottenham e all'ultima (felice) stagione in giallorosso, perché nel resto della sua carriera la scelta su questo assetto è ricaduta pochissime volte. In entrambi i precedenti lo Special One si è adattato con intelligenza e spirito pratico alle caratteristiche della rosa, dei giocatori e soprattutto ha saputo sfruttare il meglio delle strutture impostate dai tecnici precedenti. Delle partite delle quali è possibile ottenere informazioni relative all'assetto tattico impiegato dall'allenatore giallorosso, le proporzioni nella scelta sono assolutamente sbilanciate, anche rispetto alla difesa a tre o a quattro: 33 volte il 3-5-2, 15 volte il 3-4-1-2, 12 volte il 3-4-2-1, 4 volte il 3-4-3, 480 volte il 4-2-3-1, 31 volte il 4-3-1-2, 198 volte il 4-3-3, 162 volte il 4-4-2, 5 volte il 4-3-2-1, 8 volte il 4-5-1, 5 volte il 5-4-1, 2 volte il 5-3-2, 22 volte il 4-1-4-1. Anche a Roma aveva iniziato con il 4-2-3-1, sistema tattico del quale dopo il pareggio contro il Sassuolo disse: "Fino a che finisco la mia carriera il 4-2-3-1 è il mio modulo preferito, ma una cosa è quello che preferisci, un'altra è cosa hai a disposizione". Un conto è stato adattarsi a stagione in corso, per necessità (e con grande successo), un altro è programmare. Il prossimo anno potrebbe essere quello giusto per tornare al suo modulo di riferimento, quello che gli ha dato le più grandi soddisfazioni in carriera e grazie al quale, restando all'interno della sua esperienza nella capitale, è riuscito a far esplodere tutto il talento di Lorenzo Pellegrini.

Il numero 7 giallorosso è l'ago della bilancia della Roma mourinhana, non solo perché ne è il cuore pulsante e per l'impatto in attacco tra gol e assist (rispettivamente 14 e 7 nell'ultima stagione), ma anche per l'enorme mano che dà alla squadra in termini di supporto alla fase difensiva. In questo senso, l'heatmap in campionato del capitano giallorosso rende benissimo l'idea: è lui l'uomo ovunque della Roma di Mourinho, giocatore capace di dare equilibrio in difesa e allo stesso tempo (o nella stessa azione) concludere o portare al tiro i compagni. In altri tempi, su queste pagine ci fu la felice intuizione del "4-2-te-1", riferendosi all'utilizzo di Javier Pastore da parte di Eusebio Di Francesco. Ecco, quello che potrebbe accadere il prossimo anno è esattamente questo: se sarà 4-2-3-1 vedremo Lorenzo muoversi alle spalle di Abraham e al centro del gioco, se sarà 3-4-1-2 (o varianti) Pellegrini giocherà come in questa stagione, se sarà 4-3-3 potrà essere impiegato come interno di centrocampo, ruolo in cui si è formato e ha giocato nei primi anni di carriera, dividendosi fra le due fasi. Tutto questo, chiaramente, sempre con grande libertà di movimento e di interpretazione del ruolo. Mourinho pronunciò l'ormai celebre frase: "se ne avessi tre, giocherebbero tutti e tre". E così è stato, dall'inizio alla fine: in stagione i tifosi della Roma hanno visto Lorenzo difendere la porta da un gol beffa al 95' contro il Venezia già retrocesso, hanno visto Pellegrini spedire in rete punizioni e tiri con dolce continuità, hanno visto il capitano della Roma creare occasioni per i propri compagni (in media 2.4 passaggi chiave a partita). A giudicare dai movimenti di Tiago Pinto sul mercato l'idea di Mourinho è quella di alzare il livello della qualità intorno al numero 7, colonna portante, simbolo e leader della squadra giallorossa.

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