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CORSA ALL'EUROPA

Il destino ancora in mano

I ko delle altre riportano la Roma 6ª da sola. In caso di vittoria a Torino la qualificazione in EL è sicura e l’aritmetica ancora non chiude la porta al quinto posto

La squadra sotto la Curva Sud dopo la gara con il Venezia (Getty Images)

La squadra sotto la Curva Sud dopo la gara con il Venezia (Getty Images)

17 Maggio 2022 - 07:46

Mai dire mai. Appena quarantotto ore dopo il fischio finale di Roma-Venezia gli stati d'animo possono essere decisamente più sereni - se non capovolti - rispetto a quella che resta comunque una grande occasione sciupata. Se i giallorossi avessero battuto la squadra di Soncin, adesso sarebbero già sicuri di un posto nelle prossime coppe europee. Quantomeno però le sconfitte delle contendenti in classifica riportano nelle mani - e ancora di più nei piedi - dei ragazzi agli ordini di Mourinho il proprio destino.

Anche in questa giornata i pronostici della vigilia sono stati ribaltati dai risultati del campo, in un finale di stagione che sta smontando la cattiva abitudine dei regali da parte di chi non ha più nulla da chiedere alla classifica. Ne sa qualcosa proprio la Roma, bloccata in due occasioni consecutive all'Olimpico da squadre prive di obiettivi (prima il Bologna abbondantemente salvo, poi il Venezia già retrocesso). Peraltro il calendario mette sulla sua strada un allenatore che negli ultimi anni ha già dimostrato di non farsi intenerire dai traguardi altrui. Alla guida del Genoa, Juric stava per rendere amarissimo il Totti-day, che senza il gol last minute di Perotti avrebbe celebrato l'addio al calcio senza Champions. Sgambetto riuscito invece al Napoli nella scorsa stagione, quando il croato guidava il Verona. Ultimamente perfino le ambizioni di titolo sono state tarpate in gare che sembravano già scritte: l'Inter ha dilapidato al Dall'Ara l'occasione d'oro per il sorpasso al vertice che tutti davano per scontato. E ieri in un altro match dal pronostico quasi chiuso è toccato alla Fiorentina subire un brusco risveglio. Il poker che le ha rifilato una Sampdoria in teoria più che saziata dalla propria salvezza e dalla simultanea retrocessione del Genoa ha contribuito a rinfocolare le speranze di Pellegrini e compagni. L'altra buona notizia era già arrivata domenica da San Siro, dove il Milan ha piegato l'Atalanta. E soltanto il suicidio della Juventus all'ultimo secondo dell'ultima gara di giornata ha impedito di trovare ulteriore linfa da un tris che a quel punto avrebbe rasentato la perfezione.

Cambia poco però. La Roma ha ritrovato il sesto posto solitario almeno fino alla sfida di venerdì sera. Va da sé che gli eventuali tre punti col Torino garantirebbero l'accesso alla prossima Europa League, riservata a quinta e sesta classificata in questa stagione, con la finale di Coppa Italia è stata disputata fra due squadre già sicure dell'accesso in Champions. Non solo. Fino alla gara di sabato fra i biancocelesti di Sarri e il Verona (altro club senza obiettivi apparenti) è ancora possibile per la Roma accaparrarsi la quinta piazza: al momento i punti di distacco dai rivali sono tre e l'ultimo derby stravinto per 3-0 pone in vantaggio i giallorossi in caso di arrivo finale a pari punti. Discorso simile con le altre due squadre ancora in lizza (ma soltanto per la 6ª posizione). Gli uomini di Mou possono arrivare appaiati a Fiorentina e Atalanta soltanto nella malaugurata ipotesi di una sconfitta a Torino e di un contemporaneo pareggio di una delle due (o di entrambe). Coi viola il computo è in parità, ma con la differenza reti generale nettamente a favore (+ 13 a + 6) e difficilmente si può ipotizzare una loro goleada ai danni della Juve. Con la Dea il bilancio è di due successi, che chiudono ogni discorso in partenza. Dipende tutto da noi dunque. Soprattutto per non giocare a Tirana una sfida da ultima spiaggia.

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