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Quando Zaniolo trascinò l'Entella all'Olimpico, per la Coppa Italia Primavera

Poco meno di due anni fa, nella stessa competizione ma ancora da protagonista ed era la finale. Anche allora nessuno si aspettava i liguri così avanti

Nicolò Zaniolo pressato dal romanista Bordin, durante la finale di Coppa Italia Primavera, di Mancini

Nicolò Zaniolo pressato dal romanista Bordin, durante la finale di Coppa Italia Primavera, di Mancini

14 Gennaio 2019 - 12:02

Poco meno di due anni fa, la partita di questa sera si era già giocata. E Nicolò Zaniolo era dalla parte opposta della barricata, con le maglie bianche e celesti dell'Entella, venuta all'Olimpico a vivere quello che a inizio stagione nessuno osava sognare.

Era l'Entella Primavera, che non aveva mai vinto nulla, e non avrebbe vinto mai: ma a certi livelli centrare una finale (nello specifico persa 2-0, dopo l'1-1 dell'andata) vale quanto portasela a casa. Perché la Liguria, geograficamente, non è la regione ideale per fare calcio: non molti abitanti, pochi impianti sportivi, Genoa e Samp che fanno la parte del leone, Milano e Torino a un paio d'ore di macchina, e Firenze poco più distante. E infatti Zaniolo le giovanili le ha fatte con i viola, che potevano permettersi un pullmino che lo andava a prendere a scuola per gli allenamenti, e lo riportava a casa quando era già ora di andare a letto.

Difficile allestire squadre competitive con questi competitor, ma l'Entella, che provava almeno a scavalcare lo Spezia, e imporsi come terza realtà calcistica della regione, aveva programmato e investito, e quell'anno pensava di avercela fatta. Tanto che quando, a fine agosto, l'agente propose di ingaggiare Zaniolo, la risposta fu freddina, e divenne positiva - lo ha raccontato il responsabile del settore giovanile Manuel Montali, proprio a Il Romanista - solo quando capì che non gli stavano offrendo il solito prestito, senza alcun vantaggio a lungo termine, ma un rinforzo a titolo definitivo e gratuito.

Fino a quel momento la stellina della squadra sarebbe dovuto essere il portoghese nato in Lussemburgo Dany Mota Carvalho, classe '98, tesserato un anno prima, e già lanciato in B, 2 presenze nella stagione 2015-16. A conti fatti non avevano sbagliato di tanto: Dany Mota, che lo scorso gennaio era andato in prestito al Sassuolo, che non lo ha riscattato nonostante un bel rendimento in Primavera (14 partite, 8 gol e 3 assist), oggi è il capocannoniere dell'Entella in serie C, con 13 presenze e 5 gol.

Il cammino in Coppa

Fu protagonista anche quell'anno, il porto-lussemburghese, in quella Coppa Italia Primavera, che sarebbe potuta finire già alla prima partita, se Zaniolo non avesse pareggiato lo 0-1 del Bologna. Il 2-1 contro i rossoblù lo segnò nel finale Mauro Semprini, che l'Entella aveva preso dalla Lupa Roma: romano di Monteverde, aveva iniziato bambino nella Lazio, poi 4 anni all'Aprilia, e uno alla Lupa.

Mancava solo la Roma, ovvero la squadra per cui andava fare il tifo in Curva Sud: quando i giallorossi andarono a Chiavari per la finale di andata, rimase in panchina fino al 40' della ripresa, entrò e deviò di testa il pallone dell'1-1 al 96', esultando con le mani dietro le orecchie, alla Delvecchio. Non ha mai debuttato tra i professionisti: ora gioca in Toscana, al Ponsacco, in serie D. Dopo il Bologna, l'Entella eliminò il Torino - gol di Mota e del romeno Ganea, passato senza fortuna per la Roma Primavera - poi, in semifinale, Nicolò si ritrovò davanti il suo passato, la Fiorentina Primavera.

A Firenze finì 2-2, il figlio di Igor Zaniolo contro il figlio di Georghe Hagi: segnarono entrambi, il romanista firmò il 2-1 con un bel tiro da fuori. Al ritorno Zaniolo mandò in porta Mota Carvalho, per l'1-0: al 9' della ripresa l'Entella vinceva 3-0, i viola si portarono sul 3-2 tra 29' e 30' della ripresa con Gori e Sottil, con un 3-3 i gol in trasferta sarebbero valsi l'ennesima finale tra Fiorentina e Roma, ma la terza rete arrivò solo sul 4-2, con tripletta proprio del portoghese. Che non è l'unico che era all'Olimpico quel giorno, ed è ancora all'Entella: con lui la seconda punta Puntoriere, il terzino destro australiano Cleur e e il centrocampista centrale Di Paola, anche se fanno 7 presenze in 3, nella serie C di quest'anno.

Il francese Lamine Ba gioca a Cipro, Castagna alla Lucchese, il portiere Siaulys è il secondo del Bari in D, categoria in cui sono scesi anche Casagrande, Alluci e Ferrante, senza neanche aver cambiato casa, perché giocano a Lavagna, divisa da Chiavari solo dal torrente Entella, che se uno non guarda i cartelli attraversando il ponte neppure si accorge di essere passato nel comune vicino. Saranno tutti davanti alla tv stasera. E tutti, un giorno, racconteranno di aver giocato da ragazzi con Zaniolo.

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