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Ripartenza

Serie A, lunedì il protocollo per la ripresa sul tavolo del Ministro dello Sport

FIGC e Lega sperano di ottenere il via libera dal Governo per ricominciare il 13 giugno, massimo il 20. Con la prima data si terminerebbe il 2 agosto

La Redazione
23 Maggio 2020 - 19:28

La Lega Serie A e la FIGC sperano di ottenere il via libera alla ripresa del campionato dal Governo sabato prossimo. Nel frattempo, come riporta l'Ansa, lunedì la Federcalcio dovrebbe inviare al Ministro dello Sport il protocollo per la seconda fase di preparazione, dal 2 giugno, e per la ripresa delle partite. Se dovesse arrivare il via libera, si ricomincerà a giocare il 13 giugno, al massimo il 20. Infatti, nonostante il Consiglio Federale abbia prorogato il termine della stagione al 20 agosto, si continua a lavorare per riuscire a partire con la Serie A già dal 13 (così da poter chiudere il 2 agosto), sempre che il governo cambi la norma inserita nell'ultimo Dpcm che vieta qualsiasi tipo di evento, anche a porte chiuse, fino a domenica 14.

Sulla ripresa del campionato "si è scelta una direzione, ma occorre capire quali decisioni verranno prese a livello governativo – ha detto il presidente del Torino, Urbano Cairo  -. Inoltre bisogna valutare cosa succederebbe in caso di nuovo stop. Leggevo di playoff e playout, che esistono già in altri sport, ma sono decisi prima dell'inizio del campionato. Non si possono cambiare le regole in corsa". Il documento per la ripresa del campionato è quasi pronto e nelle prossime ore sarà ultimato per poter essere inviato a Vincenzo Spadafora. All'interno confluiranno le nuove indicazioni sanitarie della commissione medica della Federcalcio che le indicazioni logistiche relative allo svolgimento delle partite. Al vaglio c'è anche l'ipotesi di installare in ogni stadio e centro sportivo un sistema in grado di svolgere test sierologici rapidi, con risultati nel giro di 8 minuti. Gli spalti deserti non saranno l'unica novità del calcio, costretto dal Coronavirus a cercare una nuova normalità. Nelle linee guida in via di studio, c'è anche il divieto dei calciatori di protestare nei confronti degli arbitri, a cui non si possono avvicinare a meno di un metro e mezzo per nessuna ragione.

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