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FOTO - Milan-Napoli, quando Salvini si presentò a San Siro coi sacchi di immondizia

Gli articoli dell'epoca riportano che fu fermato da questura e prefettura: "Evitare la provocazione". I sacchetti da migliaia divennero qualche decina

La Redazione
26 Gennaio 2019 - 15:09

Si giocherà questa sera Milan-Napoli, partita che ha riacceso i riflettori sulla questione dell'ordine pubblico in quanto, a un mese esatto dalla tragica notte in cui perse la vita un tifoso interista prima di Inter-Napoli, i tifosi del Napoli torneranno a San Siro. La trasferta, al contrario di quanto si pensava inizialmente, sarà aperta ai tifosi napoletani, come comunicato dal Ministro dell'Interno Salvini, "puntando sul buon senso, sulla responsabilità e correttezza delle tifoserie di Milan e Napoli, oltre che sulla professionalità delle forze di polizia". "Non vogliamo togliere il diritto ad un sano divertimento alla stragrande maggioranza dei tifosi perbene", ha aggiunto Salvini, "ma in caso di problemi agirò di conseguenza".

A proposito della partita, il sito di informazione "Il Post" ha tirato fuori una curiosità risalente a undici anni fa. Nel 2008, quando Salvini era capogruppo della Lega Nord a Milano, prima di un Milan-Napoli finito 5-2 si rese promotore di una particolare iniziativa. Il politico annunciò che si sarebbe presentato allo stadio munito di migliaia sacchi dell'immondizia per accogliere così i tifosi del Napoli: "Chissà che i napoletani, tifosi o calciatori che siano, vedendo sventolare all'interno dello stadio migliaia di sacchetti della monnezza, non vengano colti dal dubbio di dover essere loro a risolvere il problema dei loro rifiuti", dichiarò alle agenzie stampa.

Un articolo del Corriere della Sera dell'epoca riporta però che Salvini non riuscì a portare le migliaia di sacchetti annunciati, ma andò allo stadio con un gruppo di giovani della Lega mentre i sacchetti si ridussero "a qualche decina, consegnati lontano dallo stadio. Iniziativa ridimensionata dopo il messaggio arrivato da questura e prefettura: evitare la provocazione".

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