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Cultura

Estremi difensori: storie ribelli di portieri di calcio

Il libro di Daniele Poma in uscita il nove settembre. Quindici biografie che raccontano una delle figure sportive più romantiche di sempre

Estremi difensori: storie ribelli di portieri di calcio

Estremi difensori: storie ribelli di portieri di calcio

06 Settembre 2022 - 09:00

Nell’immenso panorama editoriale esistono delle realtà che fanno della ricerca di contenuti validi e meno battuti una vera e propria missione. La Momo Edizioni è una di queste e nasce da un’idea di Mattia Tombolini e Gianmarco Mecozzi, due ragazzi romani (e romanisti) che hanno deciso di mettersi in discussione creando nel 2019, a ridosso della pandemia, una casa editrice che andasse oltre i soliti temi mainstream e che si dedicasse attivamente e in modo radicale alle nuove generazioni di lettori. “Estremi difensori” è l’ultimo libro targato Momo, scritto e ideato da Daniele Poma, che uscirà venerdì 9 settembre e verrà presentato alla Feltrinelli di Via Appia la prossima settimana (14 settembre alle ore 18), totalmente dedicato a uno dei ruoli più controversi e affascinanti del calcio, il portiere. 

"Noi venivamo già dal mondo culturale e a un certo punto ci siamo detti, visto che eravamo dei precari nel mondo dell’editoria, di fare qualcosa per noi e che ci piacesse. Ci siamo quindi accorti che c’era una fetta di questo settore, quella legata ai ragazzi e all’infanzia, che era in crescita già da qualche anno. Abbiamo notato però che quasi tutte le case editrici avevano sì aperto la sezione dedicata ai più giovani ma riproducendo i classici contenuti generalisti. Noi volevamo fare un lavoro più approfondito e soprattutto ascoltare queste nuove generazioni che hanno veramente molto da dire, aprendo con loro un dialogo. 'Estremi difensori' fa parte della collana 'Libri di Momo' e l’idea era di avvicinare le nuove leve non solo a questo ruolo, ma allo sport in generale da un punto di vista sano e passionale". Racconta Mattia.

Le biografie contenute nel libro sono 15 e raccontano una delle figure sportive più romantiche e letterarie di sempre. Un ruolo eternamente in lotta tra esaltazione e solitudine. Unico a poter usare le mani, unico con la maglia differente, e anche il primo ad andare incontro al boia come diceva lo scrittore uruguaiano Eduardo Galeano. Dietro ogni portiere c’è una storia mai banale, dai primordi del calcio ai giorni nostri. I portieri presenti nel libro, da Jascin a Buffon, da Dasaev a Zoff, hanno accompagnato negli anni ogni appassionato di calcio e hanno segnato l’immaginario collettivo di ogni sportivo.

"L’intento era quello di far conoscere la figura del portiere con una scrittura agevole, senza andare troppo nei dettagli e negli numeri delle partite. – racconta l’autore - Ho 38 anni e faccio il portiere da sempre, da quando sono piccolo, la mia è vera passione per il ruolo. Scrivevo per un blog (sportpopolare.it), raccontavo di portieri storici, che in qualche modo mi erano rimasti impressi, come Ginulfi della Roma, e che ho avuto anche la fortuna di intervistare. L’editore mi ha notato (Mattia Tombolini) e così è nato il libro. Nelle biografie racconto la loro vita, ma anche la mia esperienza e le mie sensazioni, gli episodi che caratterizzano la vita di un portiere e che io stesso ho provato. Perché certe emozioni rimangono le stesse sia che tu vada a giocare il giovedì con gli amici o che tu sia un portiere professionista di serie A: la rabbia, il senso di frustrazione nel prendere un gol non cambiano. Le biografie, in ordine cronologico, sarebbero potute risultare molte di più e infatti non escludo un secondo filone di racconti. Alcune storie mi hanno colpito particolarmente, come per esempio quella di Trautmann, il portiere nazista volontario che alla fine ripudia il suo passato. Oppure quella recente di Mendy, miglior portiere del mondo nel 2021, che voleva addirittura smettere, abbandonando i propri sogni. Un capitolo è dedicato a Hope Solo, una figura iconica del calcio mondiale, portando il suo ruolo, nel calcio femminile, ai massimi livelli. Ha avuto una vita complicata, un po’ pazza, condizionata dal pessimo rapporto con il padre alcolista e violento e nonostante questo gli dedicherà la vittoria dell’Olimpiade. La sua figura mi ha dato modo di parlare delle ragazze dell’Atletico San Lorenzo di Roma, del calcio femminile e di come veniva erroneamente visto anche da me. Parlo anche della Mister, Patrizia Scoffone, portiera della ACF Roma, l’antesignana della Roma attuale, nel 1967 'quando per una donna giocare a calcio costava coraggio'".

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