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Spal-Roma, cooperativa del gol: filosofie opposte tra le due squadre

Sono ben sedici i giocatori giallorossi andati a segno, mentre solamente sette biancazzurri hanno fatto esultare Semplici

Petagna, miglior marcatore della Spal, di Mancini

Petagna, miglior marcatore della Spal, di Mancini

16 Marzo 2019 - 11:00

Ambizioni diversissime tra Roma e Spal, budget neanche a parlarne, ma le contendenti di oggi differiscono parecchio anche come filosofia di gioco. Il credo di Leonardo Semplici è il 3-5-2, utilizzato 24 volte in 27 giornate di campionato: due delle tre eccezioni sono state nell'ultimo mese, quando mancava Manuel Lazzari, il motorino della fascia destra, che con la Roma tornerà titolare. E il 3-5-2 è lo schema più difensivo che c'è, visto che in pratica la difesa è a cinque: Lazzari è un terzino, come Fares e Costa, che si alternano sulla fascia opposta (in percentuali diverse: l'algerino, che pure nelle giovanili del Verona giocava esterno d'attacco, ha 25 presenze, l'ex Primavera del Chievo si ferma a 7). Logica conseguenza è il bilancio offensivo: la Spal segna poco, 23 gol fatti in 27 partite, sedicesimo attacco del campionato, solamente Udinese (22), Bologna (idem), Frosinone (20) e Chievo (come sopra) hanno trovato meno volte la rete avversaria. Mentre la Roma ha il terzo attacco del campionato, 51 gol fatti, a fronte dei 59 della Juventus e dei 56 dell'Atalanta. Numeri sorprendenti, tenendo conto che la Roma non ha un attaccante arrivato in doppia cifra in campionato: El Shaarawy, con il gran gol all'incrocio che ha sbloccato la gara di lunedì con l'Empoli, è arrivato a quota 9, pur avendo giocato solamente 1.444' in campionato. In 27 gare il totale è 2.430' - il recupero, nelle statistiche, non viene conteggiato - come a dire che il miglior marcatore dei giallorossi ne ha saltati 986, praticamente 11 partite intere. Dzeko - che lunedì era squalificato, e oggi tornerà a disposizione - è fermo a 7,  dopo i 29 gol della stagione 2016-17, e 16 dell'anno scorso, Schick solamente con l'Empoli è arrivato a quota tre, come Ünder, che lo scorso anno si è sbloccato solamente a febbraio, e quest'anno si è fermato a gennaio, per quel problema muscolare che non è ben chiaro quando gli consentirà di rientrare (per i medici sarebbe già a posto, lui non se la sente).

Difensori goleador

E così tra i cinque migliori marcatori della Roma, ci sono due difensori, il terzino-rigorista Kolarov - tre gol dal dischetto, due su punizione e due su azione, contro Frosinone e Chievo - e Federico Fazio, quattro centri (stranamente, vista la statura, uno solo di testa, quello alla Lazio, nel derby di andata). Come fa una squadra che non ha un giocatore in doppia cifra ad avere il terzo miglior attacco del campionato? Con una sorta di cooperativa del gol: su 26 giocatori utilizzati quest'anno da Di Francesco e Ranieri - inclusi Strootman e Luca Pellegrini, ceduti ad agosto e gennaio, ben 16 sono andati a segno in campionato. Diciassette in stagione, contando anche il rigore di Daniele De Rossi a Oporto: il capitano, rimasto fuori dal 27 ottobre al 30 gennaio, è uno dei due giocatori arrivati in doppia cifra come presenze, senza segnare in campionato. L'altro è Santon, gli altri 15 sono tutti finiti nel tabellino dei marcatori. E con Perotti (7 presenze) si arriva a 16. La Spal l'uomo in doppia cifra ce l'ha, ma per un soffio: 10 gol per Petagna, uno dei centravanti più discussi della serie A, visto che prima di quest'anno non aveva mai superato i 7 gol stagionali (fatti peraltro il B, con l'Ascoli 2015-16). Dopo di lui, il miglior marcatore è un centrocampista, lo sloveno Kurtic, che a Bergamo era titolare fisso, e ha perso il posto quando è arrivato Cristante, passando alla Spal - con cui quest'anno ha fatto 5 gol - nel gennaio del 2018. Tre gol per Antenucci, due per Paloschi, entrambi a ottobre, uno per Fares, Valoti (oggi squalificato) e Bonifazi, propio alla Roma, nella gara di andata.

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