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Wyscout: la piattaforma che scova i talenti viene da Chiavari

Tutto è iniziato dietro alla serranda di un garage dalla mente di tre giovani di talento: Matteo Campodonico, Simone Falzetti e PierMaria Saltamacchia

10 Gennaio 2019 - 13:36

Come nelle migliori tradizioni di talento imprenditoriale del mondo anche dietro una serranda di un garage di Chiavari un giorno tre ragazzi si resero conto di poter far diventare una redditizia attività la loro maniacale passione. Gli Steve Jobs, Steve Wozniak e Ronald Wayne del Tigullio si chiamano Matteo Campodonico, Simone Falzetti e PierMaria Saltamacchia (quest'ultimo, al contrario di Wayne con Apple, non si è tirato indietro dopo un po', ma si è affiancato quasi subito agli altri due). Sono loro i fondatori di Wyscout, la più grande piattaforma del mondo di videoarchivio (con annessa elaborazione grafico-statistica) calcistico. Entrarci, per chi ama il calcio, è un po' come per un bambino passare qualche ora a Disneyland e non solo per i palloni che trovi sparsi nei corridoi o per le maglie di tutte le squadre del mondo appese alle pareti. Qui, ciò che vuoi sapere del mondo del calcio, lo ottieni con un clic. L'idea di base fu proprio questa: i fondatori andavano a riprendere le partite dei dilettanti con una telecamerina e poi realizzavano un montaggio con le azioni migliori, offrendo poi il frutto del loro lavoro ai tecnici che volevano maturare qualche competenza in più. Cosmi fu il primo professionista a credere in loro: i dvd che gli davano erano preziosi per capire gli errori commessi e per conoscere le virtù (e i difetti) degli avversari da affrontare. Li portò all'Udinese e da lì alla multinazionale che oggi fattura 11 milioni di euro è stato un attimo. E al di là delle valutazioni finanziarie, ciò che colpisce è il "fatturato tecnico": legati a Wyscout oggi sono oltre 1000 club professionistici in tutto il mondo, 2000 calciatori, più di 1000 agenzie di procuratori, 60 tra Leghe e Federazioni per un totale di circa 35000 accessi venduti. In pratica tutto il mondo del calcio che conta è abbonato a questa piattaforma. Roma compresa ovviamente: «Non solo compresa, diciamo che la Roma - ci racconta Mattia Bordonaro, il responsabile commerciale per l'Europa Centrale - è una delle società che collabora maggiormente con noi, avendo attivato una quarantina di account. Dal punto di vista dell'innovazione commerciale in ambito calcistico la Roma è una delle società maggiormente all'avanguardia in Europa». Nella compagine societaria figura anche Antonio Gozzi, il presidente dell'Entella. In qualche modo la Roma è una sua cliente.

Con Dalila Lorefice, responsabile delle relazioni pubbliche, ci addentriamo nei segreti di questa azienda, al secondo piano di un palazzo di pregio nel centro di Chiavari. Al piano di sotto un asilo nido, ma a vedere l'arredamento non si coglie quasi la differenza: ovunque sedie e tavoli colorati, schermi accesi, palloni e magliette in giro. Alla lavagna non ci sono maestre, ma ragazzi svegli come Simone Bernardo, che in un paio di giri di clic ci mostra le innumerevoli applicazioni della piattaforma più divertente del mondo: «Qui dentro abbiamo oltre 500.000 profili di calciatori, oltre 200.000 partite censite e ogni settimana ne carichiamo altre 1500. Chiunque lavori nel calcio - giocatori, allenatori, dirigenti, arbitri, agenti, giornalisti - qui trova una risposta a ogni domanda». In poco tempo, Simone ci mostra chi è (le domande le abbiamo messe a casaccio) il calciatore sudamericano classe 2001 di piede mancino che ha giocato più partite in una lega professionistica con certe qualità. Purtroppo però il nome non l'abbiamo annotato. Ma se lo chiedete a Monchi saprà sicuramente darvi una risposta.

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