Roma-Genoa, l’arbitro Di Bello gestisce bene una partita “semplice”

Roma-Genoa in serenità anche per il direttore di gara Marco Di Bello. Succede poco o nulla nel primo tempo. Rischia qualcosa Dybala con le nuove - confuse - regole sul pestoncino che rifila al 20’ a Frendrup. Al 38’ l’unico momento in cui ci si accorge di Di Bello è quando nega la gioia del secondo gol a Koné, reo di aver rubato palla dalle mani di Sommariva: carica sul portiere. Un istante prima dell’inserimento del francese in area c’è un contrasto su Dybala, giudicato regolare, di Ostigard, che sembra anticipare l’argentino. 

Al 46’ intervento aereo di Svilar ancora su Ostigard in uscita, l’arbitro Di Bello concede calcio d’angolo perché la palla sbatte sulla testa del portiere giallorosso. Prima Ostigard gli va incontro con la testa, Svilar mette la mano e lo colpisce (De Rossi protesta). Anche il Var controlla un possibile rigore ma lo legge come un normale scontro di gioco. Che infatti non esiste. Succede ancora meno nella ripresa. Di Bello lascia scorrere con naturalezza.