Punto e virgola

Paulino, un’ora piena ti vorrei

La domanda che si fanno tutti è: ma Dybala reggerà i ritmi forsennati che Gasperini vorrà imporre alla nuova Roma?

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Daniele Lo Monaco
05 Luglio 2025 - 06:00

Tra Joya e malori, il tifoso della Roma in questi ultimi tre anni è rimasto sospeso nel limbo del vorrei ma non posso. Sa di poter correre sulla monoposto più veloce dell’intero circuito, ma sa pure che la benzina non è mai sufficiente per arrivare alla fine. La monoposto imbattibile è Dybala, la benzina è il suo minutaggio. Paulino nostro è sbarcato come un marziano davanti ai 10000 tifosi entusiasti arrivati ad ammirarlo al Colosseo Quadrato all’Eur il 26 luglio 2022, quando l’eco della festa per la Conference League vinta due mesi prima non si era ancora esaurita.

Quella serata ci proiettò in un’altra dimensione, tanto che a tutti apparve naturale l’approdo dell’anno successivo in finale di Europa League, per quella che sarebbe stata (e quanto è sanguinoso da scrivere questo “sarebbe”, visto che quella “è” stata) la vittoria della definitiva consacrazione della Roma di Mourinho. Ma... 
Ma non è andata così. Perché Paulino quella finale non avrebbe neanche dovuto giocarla (ricordate il balletto di Mourinho alla vigilia per nasconderlo alla vista persino dei giornalisti dietro il solito infortunio alla caviglia?), ma con terapie estreme e abbondanti antidolorifici i medici lo rimisero in piedi. Durò 62 minuti, segnò il gol di quella che sarebbe (è) stata una fantastica vittoria, poi fu costretto ad uscire. La benzina (la caviglia...) finì la sua propulsione e la Roma diventò più piccola e meno autorevole di com’era apparsa (al Siviglia) in quel fantastico primo tempo.

Mancini aveva appena inavvertitamente causato il gol del pareggio e a poco a poco la luce si spense del tutto. Quanto bene abbiamo voluto al collo del piede di Paulino, quanto male abbiamo voluto alla sua caviglia fragile. In Serie A, Dybala ha giocato la metà dei minuti della Roma alla sua prima stagione (appena 6 partite intere), il 58% dei minuti totali del 2023-2024 (8 partite intere) e il 41% di quelli della stagione appena finita (appena 5 partite intere). Per la cronaca, nell’ultimo anno juventino Paulo giocò il 61% del minutaggio della squadra (e 13 partite intere). Per i cinici dirigenti bianconeri, troppo poco per rinnovargli il contratto.

Ora la domanda che si fanno tutti è: ma Dybala reggerà i ritmi forsennati che Gasperini vorrà imporre alla nuova Roma? La risposta potrebbe stare nella percentuale di sostituzioni che il tecnico impone solitamente ai suoi giocatori (abbiamo preso i dati dell’ultima stagione, con l’Atalanta, ma il trend è simile anche negli anni precedenti). Il 70% delle sostituzioni riguarda infatti le posizioni offensive (esterni e attaccanti), il 30% quelle difensive (tre centrali e due mediani). In sette partite su dieci, anche senza necessità fisica, Gasp toglie i suoi attaccanti. E allora forse la soluzione è qui: Paulino lavori bene e si alleni duro, e magari Gasperini lo utilizzerà a pieno regime fino a un certo punto della gara, ipotizziamo una sessantina di minuti, più o meno. Hai visto mai che non sia questa la soluzione migliore. Un’ora (piena) ti vorrei...

© RIPRODUZIONE RISERVATA

CONSIGLIATI