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Lo Stadio si fa: sì anche senza Ponte

Il nuovo impianto si farà. La Regione e il Ministero hanno dato parere positivo, il progetto si svincola dal Ponte di Traiano

24 Novembre 2017 - 07:40

Siamo giunti al giorno del giudizio. Quello che attendiamo ormai da cinque anni almeno, da quando il presidente James Pallotta iniziò a parlare della possibilità e dell'opportunità di costruire un impianto di proprietà. Era il 2012 e da allora abbiamo visto conferenze stampa, annunci a vario titolo, conferenze indette e rinviate, delibere approvate, contestate, infine modificate, plastici, schemi e progetti. Il tifoso della Roma, che negli anni è diventato o dovuto diventare anche un esperto di borsa e di finanza, nell'ultimo periodo si stava trasformando gradualmente in un architetto. Ma siamo arrivati finalmente al dunque. Oggi la Conferenza dei Servizi si riunisce per esaminare le ultime carte e arrivare al verdetto finale. Non sarà probabilmente oggi il giorno in cui metteremo ufficialmente la parola fine a questa lunga maratona burocratica che sta appassionando e forse un po' stancando tutti i tifosi giallorossi, con ogni probabilità sarà necessario un aggiornamento, non sappiamo se di 24 ore o di qualche giorno. Quello che sappiamo, e da oggi lo sappiamo con forte convinzione, è che non siamo mai stati così vicini a veder realizzato questo sogno. Come detto la Conferenza oggi si riunirà per esaminare i pareri forniti dai vari Enti coinvolti. E se il parere favorevole di Roma Capitale e della Città Metropolitana apparivano scontati, così non era per quelli di Regione e Stato. Ed allora arriviamo alla lieta novella: questi ultimi saranno favorevoli, come da noi anticipato più volte, e lo saranno oltre ogni più rosea previsione. Non ci sono più ponti di mezzo, o vincoli da contrastare, si va verso un netto e definitivo assenso al progetto.

Via libera dalla Regione
Dalla Regione arriva forse la notizia più bella, e quella meno attesa. Il parere che oggi fornirà la Direzione Regionale Territorio, Urbanistica e Mobilità della Pisana sarà positivo, pur con qualche prescrizione e raccomandazione. La Direzione guidata dall'architetto Manuela Manetti, già direttrice dell'analogo dipartimento provinciale quando a guidare alla presidenza del disciolto ente c'era neanche a dirlo Nicola Zingaretti, dichiarerà sostanzialmente soddisfatte le richieste formulate in materia urbanistica e paesaggistica. In particolare nel dispositivo che verrà presentato questa mattina si stabilirà che «allo scopo di evitare atteggiamenti di schizofrenia amministrativa, pur nella consapevole convinzione di una armatura infrastrutturale già insufficiente agli attuali flussi di traffico che richiederebbero sin d'ora interventi strutturali, considerata la competenza specifica di Roma Capitale e la sua positiva valutazione, si ritiene opportuno non discostarsi dalle scelte comunali». In sostanza si dirà che i tecnici della Regione non sono particolarmente convinti della bontà del progetto, ma visto il parere positivo del Comune preferiscono adeguarsi. Traduzione ancora più stretta: via libera. Sparisce il Ponte di Traiano, o meglio sparisce l'esigenza di chiarire il destino dell'opera in questa fase. Si tornerà senz'altro a parlarne, ma in altre stanze e in altri contesti. Soprattutto il destino dello stadio sarà slegato a quello del ponte. Detto questo la Regione non mancherà però di far pesare questa scelta al Comune e a chi lo guida. Infatti prenderà, come detto, una serie di prescrizioni, molte delle quali a carico proprio della Giunta Raggi. Chiederà un monitoraggio costante nel tempo dei flussi di traffico, anche e soprattutto nella fase di costruzione dell'impianto. Demandando proprio all'amministrazione capitolina il controllo di tale monitoraggio, prescrivendo però il costo dell'operazione a carico dei proponenti. Si prescriverà anche le opere pubbliche previste vengano realizzate prima o contestualmente a quelle private, di rispettare le aree sottoposte a vincolo paesaggistico, di attrezzare gli spazi verdi con irrigazione e manutenzione e di garantirne il libero accesso, di salvaguardare la vegetazione ripariale esistente, come pure le alberature esistenti, e in caso ultimo di espiantare e ripiantumare con compensazione pari almeno al doppio. Insomma tutta una serie di raccomandazioni di buon senso, ma che la Regione ha preferito specificare, anche a compensazione di una delibera di pubblico interesse, quella votata lo scorso giugno dall'Assemblea capitolina, che nelle stanze della Pisana non è mai stata considerata un capolavoro tecnico.

Anche lo Stato è favorevole
Parere positivo arriverà anche dallo Stato e nello specifico dal Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Lo stesso Mibact che non più tardi di qualche settimana fa emanava un nuovo decreto di vincolo sulle tribune dell'ippodromo firmate dall'architetto Julio Lafuente, e il cui contenzioso è destinato a risolversi in altra sede. Il Ministero oggi nel parere che presenterà in Conferenza non rileverà "elementi di incompatibilità con il contesto paesaggistico, né riflessi o interferenze a carico del patrimonio culturale". Anche qui un sostanziale via libera, pur con qualche prescrizione di natura ambientale, urbanistica e archeologica. In particolare verrà chiesto di "ricollocare la struttura ricostruita delle tribune non lontano dalla sua originaria posizione". Come è noto l'ultima versione del progetto targato Roma e Eurnova prevede la demolizione delle tribune e la ricostruzione di parte di esse in altra area. Ebbene, il Ministero chiede molto genericamente che quest'area non sia troppo lontana da quella attuale. Prescrizione minima se si pensa alle polemiche degli ultimi mesi sul valore artistico e ingegneristico dell'opera di Lafuente. Verrà inoltre chiesto di definire un cronoprogramma dei lavori e di svolgere approfondite indagini archeologiche nelle aree del Fosso di Vallerano e del Ponte dell'Arca, di comunicare tempestivamente ogni scoperta di interesse archeologico ed in caso di lasciare il capo alla Sovrintendenza ogni attività di scavo. Sul piano ambientale verrà chiesto di non alterare gli argini naturali del fiume, di garantire la conservazione degli assetti naturalistici dei pontili, di garantire la manutenzione dei parchi e di definire gli interventi di riconnessione.

Comune, tutto come previsto
Da Roma Capitale e Città Metropolitana non si attendevano sorprese e così è stato. Il progetto attuale è figlio della mediazione tra i proponenti e la sindaca Virginia Raggi (che occorre ricordare guida anche la Città Metropolitana) e quindi non poteva che arrivare un parere positivo. Parere peraltro annunciato già mercoledì con una nota ufficiale del Campidoglio e ieri per bocca del vice Presidente della Città Metropolitana Fabio Fucci. Qualche piccola raccomandazione e prescrizione da parte degli uffici tecnici che hanno lavorato sotto la guida dell'assessore Luca Montuori però c'è stata. In particolare il Servizio Cave e Rifiuti inerti del Dipartimento ambientale di Roma Capitale chiederà nuove indagini quale "approfondimento del Piano di Caratterizzazione" e che queste vengano prontamente trasmesse a ARPA Lazio, e il reinterramento dei materiali di risulta. Il Servizio Prevenzione Inquinamento Atmosferico e Olfattivo dello stesso Dipartimento chiederà che al fine della cogestione da parte dei proponenti e di Acea dei lavori di mitigazione degli odori dell'impianto di depurazione Acea ATO2, il più grande d'Europa, venga stipulato un accordo scritto tra le due parti e che vengano formalizzati gli impegni in questo senso. Infine la Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali chiederà la "riproposizione di una porzione delle tribune dell'ippodromo, consistente in 2 moduli/campate, nel Parco Fluviale Ovest", specificando quanto previsto dal Mibact e di cui vi abbiamo da poco parlato.

Ancora poche ore
Ancora poche ore quindi prima di mettere la parola fine a questa Conferenza dei Servizi. Poco importa se oggi verrà chiesto un supplemento di tempo, un giorno o anche una settimana. Perché finalmente ogni tifoso della Roma potrà avere la propria casa. Abbiamo atteso anni, decenni, possiamo attendere ancora un po', ma presto, molto presto avremo il nostro stadio.

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