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La ricorrenza

Il Roma Club Bruxelles compie 15 anni: "Siamo in Belgio, ma sembra di essere in Curva Sud"

Per il compleanno del club abbiamo intervistato il presidente Petrassi: "Prima delle partite mettiamo l'inno. Molti tifosi di altre squadre rimangono per l'atmosfera"

25 Ottobre 2019 - 16:25

"Eravamo in tanti a tifare Roma, ma eravamo un po' sparsi, così abbiamo deciso di creare il club per sentirci più uniti". Queste sono le parole di Stefano Petrassi che dopo essersi accorto di non essere l'unico tifoso romanista nella capitale belga, il 25 ottobre 2004 decide di fondare il Roma Club Bruxelles. A quindici anni dalla sua nascita, il club è diventato un vero e proprio punto di riferimento, sia per chi vive nella città, sia per chi è di passaggio.

Lo stesso fondatore lo afferma quando gli chiediamo su quanti siano i soci: "La risposta è un po' complicata perché per molti Bruxelles è un luogo di transito. Oggi stai qui, domani torni a Roma o vai altrove. Il numero di iscritti varia di anno in anno. Ovviamente c'è un gruppo di permanenti che costituisce lo zoccolo duro e fa da calamita. Ci sono alcuni tifosi che continuano a rinnovare la tessera anche se non stanno più a Bruxelles".

Non ci rimane difficile capire perché molti rimangono affezionati a questo gruppo che, nel Public House, punto di ritrovo in Place de Londres, ha il suo quartier generale: "Prima della fondazione ci incontravamo in ristoranti quasi mai romanisti e dopo ci riunivamo in locali, nella maggior parte dei casi irlandesi, dove si gioiva e si soffriva insieme. Adesso siamo in un pub multietnico e stiamo benone. All'inizio di ogni partita facciamo partire l'inno della Roma, sembra di stare in Curva Sud! La cosa divertente è che spesso i tifosi di altre squadre presenti, soprattutto tedeschi, rimangono con noi vista l'atmosfera". E una delle partite con più atmosfera non poteva che essere quella con la Lazio: "Che idea di mettere il derby alla seconda giornata, il pub era pieno da scoppiare. Il boato al gol di Kolarov penso si sia sentito per tutta Bruxelles. Ci rifaremo al ritorno".

Stefano ci confessa che le iniziative non sono molte, ma per il compleanno del club hanno organizzato un bell'evento: "Organizziamo qualcosa di tanto in tanto, ma non regolarmente. Di solito facciamo una cena a fine campionato, ma gli ultimi due anni sono stati di transizione. A partire dalla celebrazione del 15° anniversario vorremmo riprendere le buone vecchie abitudini e cercare di aumentare il numero degli iscritti. Per quest'occasione abbiamo ideato un bicchiere da birra per il club, con il nostro logo e la scritta Unico grande amore. Il 27 ottobre ci sarà anche una piccola esposizione di vecchi articoli e foto del club, dalla fondazione ad oggi. Infine, offriremo un fusto di birra a tutti i membri che vedranno con noi la partita contro il Milan".

Il Roma Club Bruxelles potrebbe sembrare come gli altri, ma ha qualcosa in più che lo caratterizza. Lo zoccolo duro del gruppo ha deciso di creare una propria newsletter, come ci racconta il presidente: "È un'idea dei ragazzi. Abbiamo le nostre maglie, le nostre sciarpe e i nostri cappellini personalizzati, ma quelli bene o male li hanno un po' tutti. Si voleva dare qualcosa in più agli iscritti e non solo, un tratto distintivo. Anche per questo la formula è stata pensata come non istituzionale".

Un'idea innovativa che affianca l'amore per i giallorossi all'umorismo: "Si parla della Roma tra il serio e il faceto, con foto ironiche. La newsletter si divide in quattro sezioni: una che presenta la partita, una con le news della settimana, la sezione divertente chiamata "Goliardia portami via". Infine, c'è l'angolo della memoria. L'iniziativa adesso è al terzo anno di attività ed ha riscosso successo tra quelli che la ricevono in posta o la leggono sulle pagine social del nostro club. È un modo per allentare la tensione, tenere vivo il dibattito sulla Roma e anche tenere più unito il branco di Bruxelles".

C'è una cosa però in cui Stefano e il suo gruppo sono uguali agli altri Roma Club, essere una famiglia: "Siamo in contatto con i club più vicini geograficamente come il Roma Club Lussemburgo o Roma Club Lille. Siamo anche andati a trovarli questa estate per l'amichevole. Capita spesso che membri di altri Roma Club nel mondo come quelli di New York, Mosca, Berlino e Norvegia che sono di passaggio a Bruxelles vengano al pub a vedere la partita con noi".

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