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Distinti sud

Quando rivalutazione fa rima con trappolone

Pensare che dopo il 3-0 nel derby la Roma debba battere qualsiasi avversario è un ragionamento semplicistico. Domani contro la Sampdoria sarà dura

I festeggiamenti dopo la vittoria contro la Lazio (AS Roma via Getty Images)

I festeggiamenti dopo la vittoria contro la Lazio (AS Roma via Getty Images)

02 Aprile 2022 - 08:36

So perfettamente come vanno le cose. E, quindi, so alla perfezione ciò che si sta pensando in riferimento alla partita di domani in casa della Sampdoria. Visto che ne ha fatti tre alla Lazio, come non ipotizzare che la Roma ne farà (almeno) altrettanti a una squadra che lotta per salvarsi dalla retrocessione? Ecco: il ragionamento di critici, opinionisti, leoni da tastiera e, perché no?, anche di una parte della tifoseria è più o meno questo. Giusto, sbagliato? Semplicistico, in realtà.

Dopo aver vinto il derby, la Roma - secondo i faciloni del calcio - ora dovrebbe battere qualsiasi avversario, a cominciare appunto dalla Samp. Questo perché, causa derby, nelle ultime due settimane sono stati spesi elogi a non finire per squadra e allenatore giallorossi. Tutto genuino? Tutto sincero? Mah... Una sorta di trappolone, a mio giudizio. Ricordando che in certi casi (nel caso della Roma è praticamente sicuro) la rivalutazione (ma pure la rivisitazione) fa esattamente rima con trappolone. Come se tutti (molti, dai) stessero lì ad aspettare la partitona della Roma sperando (sì, sperando) che faccia cilecca. Magari non per assenza di affetto nei confronti di Mou e della sua gente, ma semplicemente per poter continuare a scrivere: te l'avevo detto che il derby era stato un fuoco di paglia...
Qui non si tratta di fare del piagnisteo preventivo e pure a buon mercato: si tratta invece di analizzare quanto accaduto prima del derby. Critiche a non finire, la maggior parte giuste - per carità - ma anche tanti (troppi) facili luoghi comuni. Troppo spesso, ad esempio, non ci si è accorti (non per miopia, sia chiaro: per scelta) delle cose buone che la Roma aveva proposto; troppo spesso si è accusato questo o quello di banalità tattiche, di pochezza tecnica trovando semplicemente il pretesto per attaccare a destra e/o a manca. La Roma non è la miglior squadra del campionato, questo è palese; un sacco di volte, però, è stata etichettata come la più brutta. La più sprovveduta. La meno organizzata. La più povera in tutto. E questo non appartiene alla realtà.

Poi, però, c'è stato il derby, e un po' tutti sono stati costretti a fare marcia indietro. Che bravo questo, che bravo quello... Da adesso in poi la Roma non potrà più sbagliare una partita, hanno sentenziato. E dove sta scritto? Il calcio non è aritmetica. Non dà mai certezze, di alcun tipo. Ecco, perciò, che la puzza di "rivalutazione uguale trappolone" continua a farsi sentire molto forte. Domani a Genova sarà dura. E non lo dico per mettere le mani avanti. Lo sarebbe stato indipendentemente dall'esito del derby. Riuscire a confermare il risultato (e la prestazione) della partita contro la Lazio, equivarrebbe - però - a certificare un importante, forse decisivo passo in avanti nella costruzione, nella crescita della squadra. La Roma ha bisogno di continuità, ha bisogno di darsi delle certezze. Ha bisogno di credere in se stessa. Ha bisogno di sentirsi matura. Genova per noi, in sintesi... Nessuno escluso.

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