ASCOLTA LA RADIO RADIO  
Cogito ergo sud

Viva noi, abbasso tutti

Davanti allo scempio che le hanno fatto c'è solo una cosa da fare: prendersi la Roma e stringersela forte. Punto.

Edin Dzeko, Pau Lopez e il resto della squadra al termine di Roma-Borussia Mönchengladbach, di LaPresse

Edin Dzeko, Pau Lopez e il resto della squadra al termine di Roma-Borussia Mönchengladbach, di LaPresse

25 Ottobre 2019 - 10:42

È l'enormità di un forza Roma che deve sommergere lo schifo che ci hanno fatto. Solo così se ne esce dalla rabbia che non deve passare per un'ingiustizia troppo grande da dimenticare in fretta, anzi da dimenticare e basta. O con una prestazione gigante a Monchengladbach, o come si chiama, perché sarebbe appena giusto, come un dovere, come una distrazione, come una cosa santa, prendersi in faccia a loro la qualificazione che adesso s'è pure complicata.

Fanno pure i meme su twitter. Zaniolo s'è tappato le orecchie per non sentire le cattiverie, i pregiudizi, le discriminazioni dozzinali, stupide, banali che gli sono piovute addosso da quando ha scelto la Roma e non la Juve (differentemente dall'ex allenatore in questione che le ha "elargite"), ci sarebbe da chiudere gli occhi di fronte allo scempio di ieri oppure trovare il modo di farli aprire ai signori della Uefa. Sono Var Games con noi. Era finita con l'eliminazione di Oporto decisa da un arbitro per un rigore rivisto da una parte, e per un altro non visto né rivisto dall'altra; l'anno prima Alexander ma cosa mi dici mai Arnold aveva giocato a pallavolo in una semifinale di Champions League a mezz'ora dalla fine ma era rimasto in campo senza nessun rigore.

La Uefa che chiede Respect lo dia a tutti. La Roma si faccia sentire il più possibile in Europa come ha cominciato a farlo in Italia, si fermi il signor, si fa per dire, William Collum perché non è proprio cosa, ma detto questo bisogna andare oltre e non solo perché tanto il signor, si fa per dire, Collum stamattina è tornato in Scozia e se ne frega di noi, ma proprio per l'ingiustizia subita dalla Roma. Non se la meritava mai una cosa simile la Roma. Mai. Non se la meritava per niente una cosa del genere una Roma del genere.

Una Roma ridotta dall'emergenza in un pugno di giocatori guidati da un Girasole in maschera che ha fatto di tutto per cercare di prendersi una vittoria tanto importante quanto meritata. Ha giocato da formichina, ha giocato da leonessa, ha giocato con ardore, ha giocato attenta ma spavalda nel cuore, è stata sempre più lucida sotto la pioggia, non ha sbagliato praticamente niente, senza 6-7-1000 titolari stava pienamente vincendo contro i primi di Germania e questi s'inventano al 95millesimo un rigore che non avrebbero dato nemmeno a Moggi sotto Calciopoli! Davanti a una cosa simile bisogna mettersi tutti in cerchio: attorno alla Roma.

Sta lì il cuore del discorso, e il cuore e basta. Fonseca ha detto che i giocatori sono devastati, ma invece no: i giocatori si devono prendere la rabbia di tutto quello che sta capitando e metterla in campo per devastare sportivamente il Milan domenica. Quello che è successo ieri non può far restare indifferenti i romanisti: hanno toccato la Rometta nostra (nel senso di vezzeggiativo, perché per me non è mai esistita nessuna Rometta nel senso di squadra piccola, la Roma è la Roma e basta), l'hanno fatto nel peggiore dei modi quando tutto era finito, dopo una partita giocata bene malgrado le mille e mille difficoltà, inventandoselo il modo per non farcela vincere.

Domenica dovremmo scendere in campo insieme alla squadra, e fare una carezza alla faccia offesa della Roma dicendole che mai come adesso va tenuta in alto. Sono gli altri che l'hanno persa, magari, invece, noi in questo senso d'ingiustizia che non ti fa dormire, qualcosa di noi l'abbiamo ritrovata. Come se fa a non voleje più bene alla Roma adesso?

© RIPRODUZIONE RISERVATA