La Roma non è part-time
Lì su quella coreografia la tua gente ha messo la tua firma. E questa cosa vale più di qualsiasi altro contratto, Claudio: Forza Roma. E, come sai, si risponde: sempre

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Dai, stamattina quando leggerete queste righe saranno invecchiate malissimo – come si dice adesso in una terribile espressione – perché Ranieri avrà detto un No grosso come la coreografia per lui di Roma-Milan alla Figc di Gravina che tutela il brand Juve e della Nazionale senza romanisti. Come Ranieri, oggi e domani. Non credo ci possa essere altro epilogo. Non ci dovrebbe essere proprio una storia diversa da quella della Roma. Doppio incarico? Che vuol dire? La Roma non è part time, la Roma non è nemmeno un’esclusiva che ti obbliga a qualcosa, la Roma è un privilegio. Totalizzante. Soprattutto se tu da qualche mese sei stato trattato tipo Giulio Cesare dalla tua gente. Sia chiaro: per sempre grazie per quello che hai fatto (a me bastano i 22 punti presi alla Lazio) però tu sei stato scelto da questa società, nella prima mossa giusta che ha fatto dopo Budapest, per costruirla. Non in una sola notte, come dici te, e nemmeno in un solo giorno, come dicono veramente gli inglesi, ma, sì, in una manciata di mesi. Hai portato Gasperini, che è una scelta forte, coraggiosa, e solo con te si sarebbe potuto fare un “azzardo ambientale” simile, proporzionale al valore indiscutibile del miglior tecnico in A degli ultimi 10 anni.
Hai impostato il mercato. Hai detto che te ne saresti andato se non avessi avuto voce in capitolo, hai parlato di tutto, sei andato a Firenze, ti hanno fotografato a Termini, stai su tutte le foto del tuo primo atto da dirigente quando firma Gasperini. Sei la pietra angolare della rifondazione romanista che non solo non può essere tolta, ma nemmeno spostata: sennò chissà che ci esce da sotto. E poi se chiami qualcuno al telefono come lo chiami, come CT o come consulente? Come fai ad escludere uno dei tuoi senza toccargli l’autostima o, viceversa, convocarlo senza rischiare l’accusa di favoritismo? Chi ci va in tv da Marelli, o chi per lui, a dire che è rigore quello che raccontano non esserlo? Chi si arrabbierà con Rocchi? Chi con la Federazione? Come fai a fare mercato senza che qualcuno non possa pensare che sul piatto, per qualche italiano, magari non ci sia stata la convocazione? Come fai andare a vedere gli allenamenti dell’Inter, del Napoli e della Juve e poi tornare a Trigoria? E se ci danno un rigore che non c’è? E viceversa? E Gasperini adesso che l’hai portato tu? E lo staff? E la Roma? Ovvio come scelta professionale la Nazionale è quasi irrinunciabile, scelta da serio professionista, ma quello non è mai stato in discussione, qui il parametro è il romanista. Il Romanismo non conosce deroghe. E tu lo sai.
Perché hai pianto nel 2019 e solo qualche giorno fa di fronte a quella maestosità fatta di cartoncini che sembravano oro!? Sicuramente fa parte dello “scherzetto” con tanto di risatina tua. Io non mi sento italiano ma per fortuna o purtroppo lo sono (cit. Gaber) e considero la breccia di Porta Pia il primo Roma-Juve perso; sbaglierò però sicuramente sono e mi sento romanista. E chi è romanista capisce. Lì su quella coreografia la tua gente ha scelto e messo la tua firma, si è fatta firmare da te. E questa cosa vale più di qualsiasi altro contratto, Claudio: Forza Roma. E, come sai, si risponde: sempre.
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