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L'Italia chiamò: Ranieri verso Coverciano

Contatto Gravina-Friedkin, Dan apre al doppio incarico per il Sir, che può firmare già oggi

(GETTY IMAGES)

PUBBLICATO DA Simone Valdarchi
10 Giugno 2025 - 06:00

L’aggiustatore, versione nazionalpopolare. Chissà cosa avrà pensato davanti alla tv Claudio Ranieri, guardando l’ultima Italia di Luciano Spalletti battere a fatica la Moldavia. Si sarà forse emozionato all’idea di abbracciare l’ennesima impresa della sua carriera da portare a termine: riportare il Bel Paese ai mondiali 12 anni dopo l’ultima volta. Già, perché è lui l’uomo scelto dalla Figc per il dopo-Spalletti.

«Se Ranieri è l’uomo giusto? Ci sta pensando Gravina», ha glissato il capo delegazione Buffon, ma la decisione in Federazione è presa. Il toto-commissario tecnico è durato poco, con il terzo mondiale a rischio hanno tutti virato compatti su Ranieri che, contattato (non da Gravina), ha aperto alla sua ultima (stavolta davvero?) discesa in campo. Peccato però che un ruolo, il Sir, ce l’avesse già: il senior advisor dei Friedkin, per aiutarli a costruire la Roma del domani. Terminata l’annata sulla panchina giallorossa, infatti, Claudio ha vestito i panni del consulente, individuando e portando a Trigoria il suo successore Gasperini e, di recente, mediando per arrivare all’adeguamento contrattuale di Svilar. Insomma, un dirigente a tutti gli effetti e a tempo pieno, una figura la cui importanza è stata ribadita anche nell’ultima lettera dei Friedkin ai tifosi. Un compito talmente importante che Ranieri non ha intenzione di lasciarlo, almeno per il momento.

Nonostante i dubbi (leciti), infatti, l’ipotesi più probabile è il doppio incarico: consigliere da una parte e CT dall’altra. Una soluzione che potrebbe concretizzarsi già oggi, quando dovrebbe avvenire il primo contatto formale tra Gravina e Ranieri, con l’offerta contrattuale e tutti i dettagli. 

Un passo che è stato preceduto ieri pomeriggio dalla call a distanza tra il presidente Figc e Friedkin (tornato negli Stati Uniti nelle ultime ore). Un atto dovuto, dato che fino al 30 giugno, sulla carta, Sir Claudio è sotto contratto come allenatore della Roma. Dan non ha chiuso le porte all’Italia, permettendo così alla Federazione di portare avanti la trattativa con quello che sarà il suo senior advisor dal 1° luglio. Suo, già, e non della Roma. Claudio Ranieri, infatti, non figurerà nei piani dirigenziali del club, cavillo che gli permetterà di sedere sulla panchina degli Azzurri (sempre in caso di accordo con la Federcalcio). Una convivenza complicata, ma non impossibile dal punto di vista burocratico, che Ranieri è evidentemente convinto di poter portare avanti.

Sarebbe interessante, poi, capire il pensiero di Gasperini, convinto proprio da Ranieri una settimana fa nel pranzo di Firenze (e in tutti i loro colloqui dei mesi precedenti) ad accettare la Roma, quell’esaltante sfida triennale cominciata soltanto prima dell’inizio del weekend. «Ranieri in Nazionale? Vediamo… Deve decidere lui, giustamente, quello che vuole fare», ha risposto ieri il nuovo allenatore romanista a Sky Sport, a margine di una serata di beneficenza a Bergamo, dove è tornato a trascorrere qualche giorno di relax, dopo il primo approccio al Fulvio Bernardini. Certo è che un inizio così Gasp non poteva prevederlo. Per lui avere o non avere Ranieri al suo fianco fa tutta la differenza del mondo e condividerlo con l’Italia non era nei piani originali. Inoltre, andrebbe poi sciolto il nodo relativo allo staff di Gasperini, fatto per metà da collaboratori ereditati proprio da Ranieri.

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