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Amarcord

Dalle due Coppe Italia alle feste Scudetto: nel destino della Roma c'è sempre il Torino

Anche nel 2019 abbiamo iniziato l’anno solare all'Olimpico contro di loro. Il 6 gennaio 2002 invece sono i testimoni della consegna del trofeo vinto nel 2001

Zaniolo esulta dopo il gol segnato al Torino nella prima gara all'Olimpico del 2019, di LaPresse

Zaniolo esulta dopo il gol segnato al Torino nella prima gara all'Olimpico del 2019, di LaPresse

03 Gennaio 2020 - 13:58

Inizio e fine, alfa e omega: le storie di Roma e Torino sono legate da un filo che, con il passare degli anni, si è fatto sempre più spesso. Le sfide tra le due squadre riportano alla memoria di tutti i tifosi giallorossi ricordi dolcissimi, spesso coincisi con successi che hanno fatto da ciliegina sulla torta. Contro i granata abbiamo chiuso in maniera trionfale le stagioni 1979-80 e 1980-81, conquistando due Coppe Italia consecutive (entrambe ai calci di rigore, con Franco Tancredi sugli scudi): sono i trofei che danno il "la" al definitivo salto di qualità della Roma di Viola, Liedholm, Falcao, Di Bartolomei e Conti, che di lì a poco tornerà a cucirsi sul petto il tricolore a quarantuno anni di distanza.

La festa per quello Scudetto si tiene proprio contro il Torino, il 15 maggio 1983 allo Stadio Olimpico: una settimana prima a Genova è arrivato il trionfo tanto atteso e quel giorno i romanisti danno spettacolo. L'impianto si riempie già dalla mattina e, quando le squadre scendono in campo, i ventidue giocatori assistono a uno spettacolo senza uguali, in cui persino il sole è oscurato dal giallorosso delle migliaia e migliaia di persone presenti. Dessena, capitano dei granata, regala a Di Bartolomei un tricolore di fiori; del resto, anche loro ci hanno dato una mano il 27 marzo 1983, ribaltando la Juventus in tre minuti e quaranta secondi, dallo 0-2 al 3-2, nel giorno in cui la Roma pareggia 2-2 a Firenze.

Il Torino è un filo, anzi, un cerchio che si chiude e ci riconsegna quella che è la nostra storia. Anche un anno fa, il 19 gennaio, inaugurammo il 2019 di campionato ospitando i granata all'Olimpico. Tre a due il risultato, con perla di Zaniolo e rigore di Kolarov nel primo tempo; Rincon e Ansaldi ci raggiungono, ma El Shaarawy riesce a firmare il tris che cale tre punti.

Un'iniezione di fiducia per la Roma di Di Francesco, purtroppo illusoria, ma che apre definitivamente le porte del grande calcio a Nicolò, ora protagonista assoluto nell'undici giallorosso: quel contrasto da terra, la caparbietòà con cui si rialza e colpisce sono la fotografia del ragazzo e, per certi versi, anche della squadra attuale, lontana anni-luce da quella della passata stagione.

L'anno solare si apre con i granata anche nel 2002: nel giorno della Befana la Roma di Capello riceve la coppa dello Scudetto conquistato sei mesi prima. Evidentemente è scritto che debbano esserci sempre loro di fronte. La gara la decide una perla di Totti, che mette a sedere Bucci e tre difensori con la suola prima di appoggiare la palla in rete. Una gemma da leccarsi i baffi, degna celebrazione di una giornata così importante. Perché, che sia un inizio o una fine, le partite contro il Torino non sono mai come tutte le altre. Lo dice la storia, e la storia ha sempre ragione.

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