RomAntica

È la storia, non colui che la racconta

Antonio Scialoja: “Giocavo col Foot Ball Club Roma nel 1895, la prima squadra della Capitale”. Nel 1935 sarebbe diventato presidente della Roma. Il fratello Vittorio fu presidente del Roman nel 1927…

PUBBLICATO DA Vittorio Cupi
28 Giugno 2025 - 06:30

Era stato appena nominato presidente della Roma. E il 4 giugno 1935 Antonio Scialoja rilasciava un’intervista al Littoriale. Tra le altre cose, diceva: «Sono stato calciatore. Con mio fratello Vittorio sono stato tra i fondatori della prima società calcistica della Capitale. Fu nel 1895 ed ero allora studente liceale. Ricordo che, per la mia alta statura, mi fu consigliato di giocare a Centrosostegno. Così feci, ma non fui mai, anche se in quei tempi non si era per nulla esigenti, un buon giocatore». Il fratello Vittorio, presente all’intervista, era socio vitalizio della Roma. Era il presidente del Foot Ball Club di Roma, noto come “Roman”, nel 1927. Era stato tra i fondatori della Roma. E aveva giocato, insieme al fratello, futuro presidente della Roma, nella prima squadra della capitale. Che era il Foot-Ball Club di Roma, non la stessa società di cui poi Vittorio sarebbe stato presidente e che sarebbe nata nel 1901, ma il nome che si era dato la squadra composta dagli studenti del liceo Visconti. Non c’è un collegamento tra la creatura “liceale” e quella fondata dagli scozzesi, se non nel fatto che tra i giocatori di una ci fu un futuro presidente dell’altra.

Il nome di Antonio Scialoja peraltro risultava già nell’elenco degli ipotetici calciatori del liceo Visconti pubblicato da Marco Impiglia nel suo I pionieri del calcio romano, testo che ha raccontato la storia delle prime società nate a Roma. Gli altri erano, ricavati dai registri della scuola degli anni 1896/1897 e 1897/1898, Arturo Fabris, Pietro Jannetti, Manlio Lega, Armando Mangano, Giuseppe Masini, Enrico Sonnino, Carlo Tobia, Carlo Levi, Pietro Matteini, Francesco e Carlo Visconti Venostra, Giuseppe e Umberto Antonelli, Alessandro Venuti, Corrado Bunerba, Giuseppe Donati, Paolo Filippo Fabrizi, Eugenio Giovannini, Federico e Guido Mezzetti, Rodolfo Todrani, Giuseppe Viti, Mario Levi Della Vida, Alberto Turzi, Enrico Cammarota, Bruto Castellani, Raffaele Garinei, Carlo Giusti, Vittorio Piola Caselli. L’esistenza di questa squadra non è una rivelazione. 

Era nata nel 1896, come racconta la Gazzetta dello Sport il 16 aprile 1897 - ma Scialoja la colloca nel 1895 e le sue parole vanno necessariamente tenute in considerazione - grazie alla presenza del preside Valentino Cigliutti e del professore di educazione fisica Romano Guerra. È del 2 febbraio 1897 la notizia, uscita su Il popolo romano, di un allenamento svolto a Villa Borghese tra altri giovani del liceo Visconti e il Foot-ball Club di Roma. Il 7 aprile 1897 poi aderì alla Federazione Ginnastica, che “governava” il calcio. Il calcio a Roma nasce lì, anche se già la Ginnastica Roma giocava in maniera episodica proprio dal 1895. Stesso anno in cui, secondo la testimonianza diretta di Antonio Scialoja, nasce il Foot-Ball Club di Roma. Era un calcio con regole particolari, con le linee dello schieramento tattico bloccato e dove avevano grande importanza i capitani e gli arbitri risolvevano eventuali controversie in un clima molto cavalleresco. Ma lì, in quelle partite, stanno le origini del calcio in Italia. E lì, nelle mura del liceo Visconti, stanno le origini del calcio a Roma. Nel Foot-ball Club di Roma, quarta società italiana che ha il termine “foot-ball” nel nome dopo Torino Football and Cricket Club, Genoa Cricket and Football CLub e Football Club Torinese. La sede era in Via dei Serpenti, si sciolse presto perché era basata su liceali e il liceo finisce presto. La squadra si sciolse nel marzo 1898. Ma il seme ormai era gettato. Antonio Scialoja lo ha raccontato.

Il liceo Visconti peraltro in quel periodo aveva tra i suoi studenti anche Italo Foschi (chissà se anche da calciatore...) e avrebbe avuto anche Renato Sacerdoti, l’uomo che fu costretto dal regime a lasciare la presidenza proprio nel 1935. Non era una novità, la Roma non è mai stata la squadra del regime, anzi. Era nata grazie alla determinazione di Italo Foschi, che seppe resistere alle inaccettabili pretese del potentissimo console della milizia Giorgio Vaccaro, rappresentante della Lazio. Ma anche questa è storia nota, nessuno si rifiutò di partecipare alla fusione da cui nacque la Roma. Piuttosto, qualcuno fu tenuto fuori. Anche grazie all’intervento di Vittorio Scialoja, calciatore della prima squadra della Capitale e fratello di un futuro presidente della Roma. È un dato di fatto: la Roma esisteva da prima della Roma. Da prima di tutto.

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