Accadde Oggi - 6 maggio: due pari che sanno di liberazione
Nel 1979, il 2-2 casalingo con l'Atalanta scaccia l'incubo retrocessione. Nel 2001, la rimonta da 0-2 a 2-2 sulla Juventus ci avvicina allo Scudetto

L'esultanza di Montella e compagni dopo il gol del 2-2 (GETTY IMAGES)
Una data storica in più di un senso, il 6 maggio, in casa giallorossa: due partite, terminate con lo stesso risultato, a distanza di ventun anni l’una dall’altra, e che – seppur in maniera differente – sono pietre miliari del romanismo. Partiamo dal 6 maggio 1979 quando, con l’acqua alla gola, invischiati nella lotta per non retrocedere, i giallorossi ricevono all’Olimpico l’Atalanta. È la penultima giornata, e la Roma di Valcareggi ha 24 punti, tre in più rispetto ai bergamaschi, penultimi: un’autorete di Vavassori dopo 5’ sembra spianare la strada verso un pomeriggio tranquillo, ma già prima dell’intervallo Bertuzzo e Prandelli ribaltano il risultato. Quando inizia la ripresa, ha un punto di vantaggio sulla terzultima. Ma al 60’, a far tirare un sospiro di sollievo ai 61mila sugli spalti ci pensa Roberto Pruzzo con un destro di rapina, anticipando il difensore e firmando il 2-2: la sua corsa liberatoria sotto la Curva Sud, in maglia bianca ghiacciolo, è una delle immagini più belle in assoluto della storia romanista.
Così come quella che ritrae Montella e compagni pazzi di gioia sotto il settore ospiti dello Stadio Delle Alpi di Torino il 6 maggio 2001: è un 2-2, quello contro la Juve, strappato in extremis, al 91’, e che ha il sapore tricolore. Perché, dopo essersi ritrovata sotto 2-0 dopo appena 6’, la Roma di Capello riesce a rialzarsi nel finale grazie al bolide di Nakata e al tap-in dell’Aeroplanino: è un pari che non solo sa di vittoria, ma è forse la ferma consapevolezza che quell’anno sì, alla fine si festeggerà davvero uno Scudetto atteso diciotto anni.
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