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Roma, con Zalewski sono sette i positivi: il punto sul rientro dei contagiati

Il nuovo caso di Covid riguarda il giovane talento della Primavera di De Rossi, aggregato più volta in prima squadra. Ma non si allena con i grandi da nove giorni

Nicola Zalewski in allenamento, di LaPresse

Nicola Zalewski in allenamento, di LaPresse

15 Novembre 2020 - 09:22

Ancora un positivo a Trigoria. Il settimo dell'ultima ondata a cavallo di questa sosta, il tredicesimo da inizio stagione. Si tratta di Nicola Zalewski, talentino diciottenne della Primavera di Alberto De Rossi (sei gol in altrettante giornate, prima che il campionato degli Under 19 dominato dai giallorossi fosse bloccato dalla nuova emergenza Covid). Tre convocazioni anche in prima squadra per lui, sintomo che è uno dei ragazzi maggiormente tenuto in considerazione finora da Fonseca. Tutte in casa: dettaglio importante per quanto riguarda il rischio contagi, che aumenta esponenzialmente negli spostamenti.

Zalenski si è seduto in panchina l'ultima volta in occasione della sfida di Europa League contro il Cluj, quando con lui c'erano gli altri giovanissimi Tripi, Milanese - che ha debuttato proprio quella sera - e il portiere Boer, risultato poi anche lui positivo. Il ragazzo di origine polacca però non si allena con i più grandi da venerdì della scorsa settimana, ovvero dal giorno in cui è stata accertata la positività di Dzeko, il primo della lunga serie di contagiati dell'ultimo periodo.

Peraltro l'imminente scadenza dei canonici dieci giorni di quarantena (per qualsiasi cittadino) non implica un altrettanto vicino rientro agli allenamenti. L'auspicio ovviamente è quello, ma il bosniaco - e come lui ogni altro calciatore risultato positivo - dovrà sottoporsi al doppio tampone (antigenico e molecolare) e se sarà accertata l'avvenuta negativizzazione, dovrà sostenere gli esami di idoneità, prima di rientrare al lavoro.

Quella temporale resta una questione relativa: qualsiasi giocatore abbia contratto il Covid, se totalmente asintomatico può effettuare il doppio tampone anche a distanza molto ridotta dalla riscontrata positività: i rientri dipendono sempre dalle reazioni di ciascun organismo. I dieci giorni di bolla domiciliare (per cui l'unico percorso consentito è casa-Trigoria) stabiliti dall'Asl di competenza - e che hanno anche impedito la partenza dei nazionali - continuano invece a riguardare il gruppo squadra e il conteggio riparte dall'ultimo positivo.

Gli stessi test ai quali sono stati e continueranno ad essere sottoposti i sei contagiati precedenti a Zalewski, spettano anche al resto della rosa. Anzi, già prima che cominciasse questa piccola-grande emergenza, al "Bernardini" è iniziato lo stato di massima allerta, con due tamponi quotidiani per tutti. In linea con un protocollo che il club ha sempre mantenuto estremamente rigido, a partire dall'inizio della pandemia nella scorsa primavera. Oltre mezzo milione di spesa nella lotta al Covid fa della Roma una delle società più attente alle regole di sicurezza, ben prima dei protocolli imposti.

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