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La società

Friedkin vota stadio: il gruppo americano valuta le carte di Tor di Valle

Nei prossimi giorni il figlio del magnate texano sarà a Roma e avvierà i primi contatti (informali) con le istituzioni: ecco le prossime mosse

02 Dicembre 2019 - 12:51

Sembra proprio che le carte di Tor di Valle siano ora su una scrivania al 1375 di Enclave Parkway, sede degli uffici del gruppo di Dan Friedkin a Houston. Carte che raccontano una situazione in perenne evoluzione e che nei prossimi giorni dovrebbe riservare qualche sostanziale e positiva novità. Il magnate texano, e come potrebbe essere diversamente, punta molto sullo stadio di proprietà, vero e proprio lasciapassare per lidi migliori e investimenti più corposi. E non sembra affatto spaventato dai ritardi accumulati dall'amministrazione capitolina che ha sicuramente le sue colpe, ma che a detta degli advisor del gruppo americano si starebbe (sopratutto in questi giorni) dimostrando collaborativa.

Certo che un affare con o senza lo stadio, cambia parecchio. Ma resta forte la fiducia. Motivo per cui il presidente Pallotta non vorrebbe abbandonare completamente la Roma mantenendo quindi una quota proprio in previsione della realizzazione dell'impianto giallorosso. A certificare le intenzioni del gruppo che distribuisce il marchio Toyota in esclusiva in cinque stati americani, dovrebbe essere la prossima settimana uno dei quattro figli di Dan Friedkin, Ryan, atteso direttamente a Roma.

Saranno quelli i giorni per tastare l'ambiente della città e capire realmente quanto tempo occorra ancora per arrivare alla fumata bianca. A rispondere saranno direttamente le istituzioni con cui il gruppo americano avrà i primi (presumibilmente informali) contatti. E quello che verrà detto a Friedkin è che ci siamo. Forte anche delle notizie che vorrebbero finalmente e completamente fuori la famiglia Parnasi dall'affare, la sindaca Virginia Raggi sarebbe pronta a imprimere quell'accelerata più volte paventata (ma mai realizzata).

Da risolvere resta soprattutto il rapporto con Marcello De Vito, Presidente dell'Assemblea di Roma Capitale, rimasto coinvolto nell'inchiesta su Luca Parnasi e che ha creato non pochi imbarazzi all'interno del Movimento 5 Stelle romano. I vertici stessi del Movimento starebbero lavorando per ricucire i rapporti tra De Vito (ed il suo gruppo) e la Raggi, ricompattando la maggioranza in Comune, che poi potrebbe essere chiamata al voto.

Un voto che verrà articolato per quel che riguarda la Convenzione su quattro documenti che regoleranno i lavori sull'area di Tor di Valle. I primi tre saranno tra Campidoglio e Regione Lazio sulla Ferrovia Roma-Lido, tra Campidoglio e Città Metropolitana sull'unione di via del Mare e via Ostiense e, infine, tra proponenti e Acea sui lavori di mitigazione degli odori dell'impianto di depurazione di Roma Sud, il più grande d'Europa. Questi tre testi, una volta approvati, confluiranno nel testo definitivo della Convenzione tra privati (che nella bozza sono Eurnova, Stadio TDV spa e TDV Real Estate) e Campidoglio. A questi si deve aggiungere la Variante al Piano Regolatore Generale, di cui ultimamente si parla poco e il cui testo è pronto da mesi. Proprio su questo documento si misurerà la forza in aula della sindaca e della sua maggioranza.

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