Stadio della Roma, dall'iter semplificato alla short list della Figc per Euro 2032: le ultime
Le dichiarazioni di Andrea de Angelis a Radio Romanista: "La decisione finale passerebbe a un Commissario. A oggi c'è un solo impianto in grado di ospitare"


Nel corso della trasmissione "Secondo Tempo" di Radio Romanista, Andrea de Angelis è intervenuto per dare aggiornamenti legati alla situazione dello Stadio della Roma. Ecco le sue parole.
Come stai?
"Bene. Le notizie di ieri sono interessanti, per quanto non nuovissime. Abbiamo già parlato in passato della possibilità che lo stadio rientrasse tra quelli utilizzabili per Euro 2032. E la riunione di ieri ha chiarito le intenzioni delle istituzioni. Un qualcosa di positivo".
Qual era lo scopo della riunione? Chi l'ha convocata?
"Hanno partecipato il sindaco Gualtieri, una delegazione della Roma, una della Figc e una della Uefa. Si è cercato di capire come Roma potrebbe partecipare all'organizzazione degli Europei del 2032, che verranno organizzati da Turchia e Italia insieme. Si sta cercando di identificare gli impianti da utilizzare, si parla di 5 stadi; e ieri è emersa, notizia non nuova, la concreta possibilità che Roma possa ospitare la competizione con due impianti. Ovvero l'Olimpico e il nuovo Stadio della Roma. Ci sono voci discordanti su chi l'ha convocata: per quanto ne so, è stata convocata dalla Figc, che avrebbe tutto l'interesse che Roma fosse rappresentata da due impianti. Cosa che farà anche la Turchia: due saranno ad Istanbul. Non è la capitale della Turchia, ma ci sta, perché è un centro culturale e storico".
La Roma è così interessata perché c'è un iter semplificato che potrebbe condurre lo Stadio a vedere la luce. Ma che cosa c'è davvero in ballo a livello di tempistiche, step e facilitazioni?
"Bisogna chiarire un passaggio: la Figc dovrà comunicare entro la fine del 2026 quali sono i 5 impianti scelti. Che per l'inizio del 2027 dovranno essere cantierizzabili. Cioè, l'iter di autorizzazione deve essere completato; ovvero devono essere terminate conferenze dei servizi, va approvato il masterplan, devono essere fatte le gare d'appalto. Entro marzo del 2027, gli impianti devono essere pronti per posare la prima pietra. E per farlo, il Parlamento ha approvato una legge in estate che favorirà questi impianti".
Questa cosa fa un po' impazzire. Allora, lo Stato dice da solo che l'iter è un po' troppo burocratizzato?
"Nì. È vero che quando si fa qualsiasi opera urbanistica ci sono tanti interessi da tutelare. La legge attribuisce agli impianti un interesse nazionale e superiore a quello comunale. Si fa anche per altre opere: quando una di queste viene considerata strategica nazionalmente, l'iter viene semplificato con la nomina di un Commissario. La conferenza, in tal caso, va fatta e non viene gestita dalla Regione, bensì dal Commissario, che prende la decisione dopo aver sentito i pareri degli altri enti. Qualora la Roma venisse inserita in questo novero, l'interlocutore diventerebbe uno solo. Cambia tantissimo nell'iter. In più, aggiungo: oggi gli amministratori locali, dal sindaco al presidente regionale, al direttore del 'dipartimento X', hanno una responsabilità civile ed economica di ciò che fanno, mentre il Commissario, in quanto Commissario non ce l'ha. Oggi il direttore di un dipartimento pensa 10 volte prima di firmare un pezzo di carta, perché magari poi si viene a creare un problema, si è chiamati a risarcire. E il Commissario, invece, agisce per conto dello stato, direttamente. Significa che ci si pensa un po' di meno. Si velocizza tutto. Se ci sono ricorsi fatti dai comitati, si aspetta tempo per l'esito, anche se la sospensiva non viene concessa; perché se poi il Tar cambia idea, si hanno problemi. Il commissario invece tira dritto. Un altro passaggio importante: è molto probabile che la Figc, entro i prossimi mesi, faccia una prima short list di impianti. Il rischio è di scegliere subito i 5 impianti e far partire l'iter, con la possibilità che il percorso di uno di questi stadi si fermi. Non c'è copertura finanziaria. Si rischia di arrivare all'inizio del 2027, magari, con 4 stadi: un problema. È molto probabile che a breve, quindi, si scelgano 7-8 impianti su cui far partire l'interesse nazionale. 5 verranno poi scelti per ospitare gli Europei. Sarebbe una bellissima notizia. Oggi c'è una possibilità per la Roma e non è affatto scontato che lo stadio venga scelto; su una lista di 8 è più probabile, invece, che venga inserito e che la Roma possa godere dei benefici. Sarebbe una gran bella notizia. Avremmo la certezza che entro il 2026 l'iter sia concluso. Tutto l'iter. L'altra volta abbiamo detto che l'importante è scavallare la conferenza dei servizi. In questo caso, avremmo la quasi automatica certezza che anche gare d'appalto, convenzione e il resto terminino entro il 2026".
È un'accelerazione incredibile.
"Lo Stadio, a quel punto, potrebbe esserci nel 2029".
Avremmo in quel caso 4 anni di preparazione.
"A oggi c'è un solo impianto in grado di ospitare, lo Stadium di Torino. Vanno fatte piccole correzioni. Il Franchi potrebbe rientrare tra i possibili, si parla anche di Bari, Salerno, Udine, Bologna, Cagliari. Il Bluenergy andrebbe sistemato in termini di capienza".
Ascolta su Radio Romanista l'intervento di Andrea de Angelis nel corso della trasmissione "Roma All News"!
© RIPRODUZIONE RISERVATA