ASCOLTA LA RADIO RADIO  

La strana storia di Meadows: dalla Primavera della Roma alla musica techno

Un anno fa l’esterno chiudeva la carriera da calciatore. Il club giallorosso lo aveva messo sotto contratto, lui ha preferito mettersi dedicarsi all' elettronica

30 Giugno 2019 - 13:15

Un anno fa finiva la carriera calcistica di Dario Vittorio Meadows, e non lo sapeva praticamente nessuno. Perché il 19enne aveva appena finito il biennio della Primavera, e sarebbe dovuto andare a cercarsi una squadra dove muovere i primi passi nel calcio professionistico, ma intanto il contratto con la Roma l'aveva già firmato. Ha rinunciato a soldi già sicuri, e alla carriera per cui si stava preparando da quando era bambino, per seguire l'altra sua passione, la musica.

E ora, con lo pseudonimo "Die L Trevoh 84", dei capelli biondo platino e sempre in bocca una sigaretta più compatibile con la professione di musicista che su quella di calciatore, ha già fatto uscire tre singoli, tutti reperibili su Spotify: "One day", "3:00 AM", e l'ultimo, "Lights of Rome", dedicato alla città che lo accolse a sei anni. Nato in Inghilterra, a Penbury, nel Kent, padre britannico e madre italiana, a 9 anni, nel 2008 è passato dal Palocco ai Pulcini della Roma: arrivò prima di Antonucci e Luca Pellegrini, i due che hanno esordito in serie A in giallorosso.

Con loro, 5 anni fa, vinse lo scudetto Giovanissimi, da titolare: 1-0 alla Juventus di Kean, lui giocava ala destra, a sinistra Antonucci, al centro Scamacca, titolare dell'Italia al Mondiale Under 20. Anche Meadows ha fatto parte del giro azzurro: l'ultima presenza la fece nel 2016, contro la Svizzera, in un'Under 16 decisamente romanista, con i soliti Antonucci e Pellegrini, Marcucci e il portiere Greco, che rimase in panchina perché il titolare era un certo Donnarumma. Lo scorso agosto venne inserito nella lista dei convocati per uno stage dell'Under 20, a Bagno di Romagna, riservato a qualche volto nuovo - c'era anche Cargnelutti - che poteva provare a rientrare nel giro azzurro per il Mondiale: il romanista aveva già deciso di lasciare il calcio, ma Nicolato non poteva saperlo.

Due anni prima, nel 2016, aveva deciso di lasciare la Roma: il padre gli aveva suggerito di andare a studiare in Inghilterra per perfezionare la lingua, e lui si era messo d'accordo con il Leeds United, che lo avrebbe preso in prestito dalla Roma, e utilizzato nell'Academy. Ma il club inglese non presentò i documenti sul percorso scolastico, il transfer non arrivò, a fine ottobre il ragazzo rientrò in Italia. La Primavera se lo riprese, ma debuttò solo a marzo, appena 4 presenze. L'anno dopo però lo spazio se lo trovò: giocando terzino, mezzala o ala destra, raccolse 25 partite, tra campionato, Youth League, e una Supercoppa a San Siro in cui fu uno dei migliori. Ottime credenziali per trovarsi una squadra, ma lui ha preferito chiudere sulla cresta dell'onda.

© RIPRODUZIONE RISERVATA