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Roma Primavera in campo alle 18.30: con il Chievo basta un pari per la semifinale

Manca Celar, con l’U21 slovena. Al suo posto il brasiliano Estrella, preferito a Bucri. Veneti senza quelli visti in A: Vignato, Grubac e Ndreka

Riccardi in campo contro il Chievo  a settembre al Tre Fontane, di LaPresse

Riccardi in campo contro il Chievo a settembre al Tre Fontane, di LaPresse

07 Giugno 2019 - 15:06

A due settimane dalla fine della regular season, la Roma Primavera torna in campo per il playoff contro il Chievo, sesto in classifica, ultimo delle qualificate. Atalanta e Inter, prima e seconda, sono qualificate di diritto per le semifinali (e non possono incontrarsi tra di loro) la squadra di Alberto De Rossi, terza, è quella con il piazzamento migliore tra le squadre al playoff, per cui oggi pomeriggio (ore 18.30 allo stadio Enzo Ricci di Sassuolo, diretta tv su SportItalia) passerebbe il turno anche con un pareggio al 90'. E troverebbe l'Inter, nella semifinale di martedì 11, sempre a Sassuolo (stavolta niente Mapei Stadium: l'altro campo di queste Final Six è il Tardini di Parma, che ospiterà anche la finale).

Ma Alberto De Rossi, come è logico, all'Inter ancora non pensa. «Dobbiamo prepararci bene sull'avversario perché il Chievo ha tanta qualità – ha dichiarato prima della partenza a Roma Tv – non è facile affrontarlo. Ma pensiamo prima a noi, durante la stagione molte partite le abbiamo determinate noi, sia in positivo che in negativo». Il Chievo non la schiererà tutta, la qualità che avrebbe potuto avere: a inizio anno Mandelli aveva a disposizione l'italo-brasiliano Vignato e il montenegrino Grubac, che poi, nel girone di ritorno sono stati lanciati in serie A (con Vignato che ha anche segnato, un magnifico gol, il 20 aprile contro la Lazio, dribbling e destro dal limite). Curiosamente, con loro a disposizione, la squadra aveva iniziato malissimo, zero punti nelle prime 5 partite (tra cui lo 0-1 subito al Tre Fontane, firmato da un destro di D'Orazio), per poi trovare 3 vittorie nelle 4 gare successive, e cominciare la rincorsa da gennaio, anche grazie all'inserimento di Felice D'Amico, classe 2000, il miglior talento uscito negli ultimi anni dal settore giovanile del Palermo, preso ma non valorizzato dall'Inter, che a metà stagione lo ha mandato a Verona in prestito.

È stato lui a sostituire – con un impatto persino maggiore – il fantasista Vignato, che la società (pur essendo del 2000, ovvero ancora utilizzabile) non ha più mandato con i ragazzi. Da tenere d'occhio anche il velocissimo attaccante gambiano Musa Juwara, già testato dal Torino (e – dicono – prenotato per la prossima stagione): classe 2001, lanciato in serie A contro il Frosinone, all'ultimo cambio della stagione, ha già colpito la Roma, nel 4-3 per i gialloblù (andati sotto dopo 3') dell'8 febbraio, terza di ritorno. Una delle poche gare in cui Celar non ha segnato: oggi il capocannoniere del campionato non ci sarà, perché convocato dalla Slovenia Under 21. Un problema che hanno in tanti, in queste finali: l'Atalanta, la grande favorita, ha tre giocatori con l'Italia al Mondiale Under 20 e Colley con la nazionale maggiore del Gambia, il Chievo ha mandato a Istanbul, con l'Albania Under 21, il terzino Angelo Ndreka, che Di Carlo ha lanciato in serie A il 5 maggio, contro la Spal, facendogli giocare 90'.

«Avevamo cominciato con 5 sconfitte nelle prime 5 partite - ha spiegato al sito del club Paolo Mandelli, ex ala del Foggia di Zeman, e tecnico del Sassuolo Primavera - per cui arrivare tra le prime sei è davvero una grande soddisfazione. La nostra è una squadra giovane, forse la più giovane del campionato, con tanti 2001, sono stati bravi sia loro che quelli, tra virgolette, più anziani: il livello del campionato Primavera si è alzato molto, bastava poco per ritrovarsi in una zona pericolosa. La Roma è una squadra che diverte, e fa un buon calcio, e forse quella che ha più giovani, dopo di noi. Visto che l'Atalanta pagherà l'assenza di 3-4 nazionali, forse è la squadra più forte tra quelle impegnate in queste finali. In campionato sono state due partite belle ed equilibrate che potevano finire in ogni modo. Tanti ragazzi del mio gruppo sono saliti in prima squadra, e in tanti hanno fatto l'esordio, questo periodo è servito anche per ricompattare il gruppo: sappiamo quanto sia importante, in competizioni come queste».

Il gruppo della Roma ha raggiunto due giorni fa Reggio Emilia: come Celar non sono partiti gli infortunati Sdaigui, Coccia, Chierico e Bamba, oltre a Calafiori, che è ormai rientrato dopo il grave infortunio del 2 ottobre, ma non ha ancora il ritmo partita. Rientrano Simonetti e il fuoriquota Stefano Greco, che riprenderà il suo posto tra i pali. Al posto di Celar spazio al brasiliano Felipe Estrella, visto che Bucri non gioca dal playoff di Youth League contro il Midtylland del 20 febbraio. A centrocampo intoccabili Pezzella e Riccardi, con Freddi Greco in vantaggio su Darboe per il ruolo di mezzala sinistra.

Passa il Toro

Intanto, ieri, il Torino di Federico Coppitelli ha centrato la qualificazione, pareggiando 2-2 contro la Fiorentina (piazzata meglio in campionato). Il Toro parte meglio, crea le prime occasioni, e al 16' sblocca: Millico, unico rivale (poi sconfitto) di Celar per la classifica marcatori, riceve da Rauti, controlla e calcia a giro, da fuori area, sul secondo palo. Era uno dei due protagonisti annunciati, l'altro era Vlahovic, che al 21' controlla un cross da sinistra di Simonti e pareggia.

Il 2-1 viola lo firma Medija Beloko, raccogliendo una respinta di Onisa, e trovando la deviazione di un difensore che spiazza Gemello. Nella ripresa Vlahovic ci prova sia col sinistro che col destro, Gemello è molto attento, Coppitelli inserisce i due ex romanisti De Angelis e Petrungaro, ma è l'ex Vigor Perconti Kone Ben a servire al solito Millico il pallone del 2-2, che vale la semifinale di lunedì con l'Atalanta.

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