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Le pagelle di Roma-Inter: Elsha a cresta alta

Il Faraone parte fortissimo, è sempre frizzante e chiude il primo tempo col sigillo del 2-1. Pelle firma altri due assist. Ma Dybala si vede poco e Lukaku anche meno. Karsdorp è disastroso

El Shaarawy durante la sfida contro l'Inter

El Shaarawy durante la sfida contro l'Inter (GETTY IMAGES)

11 Febbraio 2024 - 07:00

A due volti. La Roma comincia benissimo, subisce lo svantaggio senza scomporsi e per un tempo accarezza il sogno di vittoria. Poi deve arrendersi ad avversari più attrezzati. Ma la strada è giusta.

IL MIGLIORE 6,5 PELLEGRINI. Sempre più fulcro della manovra, a rinverdire fasti dimenticati da un po’. La punizione che vale l’assist del pari è una pennellata d’autore. Serve a Elsha la palla del raddoppio e mette anche Lukaku davanti alla porta.

IL TECNICO 6 DE ROSSI. Prova a giocarsela alla pari e il piano all’inizio ha anche successo. Poi deve soccombere alla maggiore qualità avversaria, ma prova a raddrizzarla fino alla fine.

5 RUI PATRICIO. Le avvisaglie di una serata non facile ci sono tutte fin dall’inizio, quando Pavard gli frana addosso. Sullo 0-1 è impallato da Mancini e soprattutto da Thuram: il Var lo vede, Guida soprassiede. Un’uscita a vuoto fa tremare anche se non provoca danni, ma sulle altre reti subite è poco reattivo.

4 KARSDORP. Di fronte a Dimarco ha compiti mica da ridere, che richiedono margine di errore ridotto al minimo e concentrazione massima. Eppure fatica maledettamente ad alzare gli argini e ogni volta che ha il possesso fa in modo di perderlo o comunque di complicarsi la vita.

6 MANCINI.  L’attacco avversario è una macchina da guerra, ma per un tempo gli rende la vita difficile. E va persino a togliersi la soddisfazione personale dalla parte opposta: sul pallone di Pelle c’è scritto «spingere», ma Gianluca sbuca nel posto giusto al momento giusto. Si fa però bruciare sul 2-2.

5,5 HUIJSEN. L’approccio alla gara conferma la grande personalità: sicuro in disimpegno (il primo appoggio lo sbaglia dopo 54’) come in marcatura, cala però vistosamente nella ripresa.

5,5 ANGELIÑO. Comincia a tutto gas sulla sua corsia ed è anche chiamato ad abbassarsi in fase difensiva, trasformando la linea a tre. Regge per un po’ la doppia incombenza, ma il confronto fisico con Thuram è impari e sul 2-3 si manifesta in tutta la sua evidenza.

5,5 CRISTANTE. Non è al meglio e si vede: prova a dispensare la consueta generosità, ma per una volta deve marcare visita e uscire.

6 PAREDES. I dirimpettai sono corridori, c’è da lottare e non si sottrae, già in avvio con tackle alla De Rossi proprio davanti a DDR. Gestisce un’infinità di palloni, con tigna da vendere ma non sempre coi tempi giusti nello scarico.

5 DYBALA. Vaga alla ricerca di situazioni favorevoli per tutto il primo tempo: l’unica gli capita poco prima dell’intervallo, ma sul piede sbagliato. Anima in pena.

6,5 EL SHAARAWY. Si parte forte proprio sul suo versante e dopo nemmeno 1’ prova il colpo a giro impegnando Sommer. A fine tempo regala il vantaggio con un colpo di biliardo: un bacio alla traversa, uno al palo e cresta alta. Poi resta spumeggiante da punta come da esterno. Esce con la spia della riserva accesa da un po’.

4,5 LUKAKU. Forse il problema non era San Siro, ma il confronto con la sua ex squadra. Per oltre un’ora si vede pochissimo, poi Pelle gli spalanca la strada verso Sommer ma finisce per restare ipnotizzato.

6 SPINAZZOLA. Si rivede dopo lo stop e dà qualche segnale, anche se ancora timido. Gli strappi dei bei tempi sono lontani, ma ci prova.

5,5 BOVE. Subentra col consueto dinamismo, ma con anomala imprecisione. Perfino nei contrasti appena meno convinto del solito.

5,5 ZALEWSKI. Entra in una singolare posizione di ibrido fra fascia e trequarti, ma non replica gli spunti di qualità dell’ultima gara.

6 BALDANZI. Con le grandi ha già lasciato il segno e ci riprova anche stavolta: appena entrato il suo mancino trova la parte sbagliata della rete. Poi con carattere prova a prendersi il centro della trequarti.

S.V. AZMOUN. Una manciata di minuti.

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