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Il parere

L'avvocato Grassani: "Pogba? In caso di accertata positività, rischia 4 anni"

Il legale, esperto di diritto sportivo, Mattia Grassani, è intervenuto sulle frequenze di Radio Romanista: "La Juventus potrebbe chiedere un risarcimento all'atleta"

Paul Pogba in azione con la maglia della Juventus

Paul Pogba in azione con la maglia della Juventus (GETTY IMAGES)

La Redazione
12 Settembre 2023 - 09:10

Per approfondire la notizia data dall'ANSA nella giornata di ieri, ovvero della positività al testosterone rilevata nell'esame anti-doping effettuato da Paul Pogba dopo la sfida di campionato del 20 agosto Udinese-Juventus, il noto esperto di diritto sportivo, Mattia Grassani, è intervenuto sulle frequenze di Radio Romanista, all'interno di "Primo Tempo". Ecco il suo intervento:

"Una positività al testosterone è una positività molto importante. Va ricordato come la WADA ogni anno pubblichi le sostanze vietate, quelle sempre vietate e altre invece autorizzate a fini terapeutici. Questo è un caso molto delicato, che riguarda un campione che ha avuto una vita recente molto travagliata, è senza dubbio una vicenda da maneggiare con molta cautela, sia dal punto di vista giornalistico che legale, è solo il primo step di un iter segnato. Pogba ora ha due opzioni: accettare la positività e difendersi, oppure chiedere l'utilizzo del campione B, prelevato nel post gara, e quindi optare per le controanalisi.

Al termine di queste o venendo riconoscendo la positività, partirà l'istruttoria dove spiegare le cause di questa positività. La notizia diffusa dall'organo antidoping parla di positività verosimilmente da un fattore esogeno, quindi è fondato il motivo per credere che questa sostanza sia stata assunta da un’attivita esterna e non attraverso la produzione interna dell’organismo del calciatore.

Se confermata la positività dell’atleta, si aprirebbe un percorso molto complicato e difficile, tenendo conto della natura della sostanza e di verosimile positività da fattori esterni: il testosterone è un elemento proibito che, se assunto intenzionalmente, con colpa, provoca una sanzione di 4 anni di squalifica. È chiaramente una situazione di totale conflittualità rispetto alle norme della WADA.

Juventus? Se la responsabilità venisse accertata e il calciatore venisse squalificato tra i 2 e i 4 anni, considerato il codice etico che ha fatto firmare a Pogba, difficilmente il calciatore potrebbe rimanere alle dipendenze del club, che avrebbe la possibilità di procedere alla risoluzione in tronco del contratto, ma adddirituta potrebbe intraprendere azione risarcitoria, non solo dal punto di vista tecnico ma anche economica, per un discorso di tutela dell’immagine del club.

Club coinvolto? Non ci sono collegamenti tra calciatore e club, la società non è coinvolta né coinvolgibile. Nella situazione odierna, la Juventus è un datore di lavoro che ha ricevuto un colpo mortale alla policy della propria etica. Certamente la Juventus diventerebbe un soggetto da risarcire, un soggetto offeso da tale comportamento. In caso di positività accertata, nel momento in cui la Juventus accendesse l’interruttore della risoluzione, Pogba non avrebbe più alcun diritto economico e sportivo nei confronti del club bianconero".

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