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L'intervista

Paulo Sergio: "Con Mourinho la Roma può giocarsi lo Scudetto"

L'ex giocatore a Radio Romanista: "Lo Special One ha iniziato un bel lavoro. In finale ho fatto il tifo per i giallorossi, mi è dispiaciuto per la sconfitta"

Paulo Sergio durante una partita della Roma

Paulo Sergio durante una partita della Roma (GETTY IMAGES)

La Redazione
02 Giugno 2023 - 19:49

Paulo Sergio è intervenuto a Radio Romanista nel corso della trasmissione "Secondo Tempo". L'ex giallorosso ha parlato della finale di Europa League e del futuro di Mourinho. Di seguito le sue dichiarazioni.

Tanti auguri!
"Grazie a tutti!".

Sei in Brasile?
"Sì, sono qui a San Paolo, dove vivo con la mia famiglia. È un giorno speciale".

Sei sempre giovane però!
"Grazie, grazie! (Ride, ndr.)".

Sai che sei stato menzionato durante la nostra radiocronaca di Siviglia-Roma? La Roma stava facendo un gol con Belotti molto simile a quello che hai fatto contro la Juve, ci hai pensato?
"Sì, ho visto. È stato un bellissimo gol anche perché solo con un occhio ho trovato Checco (Totti, ndr.) e mi ha messo quel pallone. Abbiamo fatto una bella partita che è entrata nella storia della Roma".

Hai visto la finale di Europa League?
"Sì, mi è dispiaciuto tantissimo. Ho fatto il tifo per la Roma, ho detto sempre che ho la Roma nel cuore. La gente mi vuole bene e io voglio bene ai tifosi, per questo mi è dispiaciuto tantissimo...".

Come hai vissuto la partita? La Roma meritava? L'arbitro ha deciso la gara?
"Penso che è stato un pareggio, anche perché tutte e due le squadre potevano segnare e mi è dispiaciuto quando la Roma ha tenuto la partita e poteva vincere. Mi è dispiaciuto tantissimo, se la Roma avesse vinto ci sarebbe stata una grande festa nella città".

Dybala non era al 100% secondo Mourinho, ma ha fatto la differenza. Le lacrime del 21 dimostrano che la Roma entra nel cuore...
"Ho giocato con grandi calciatori e loro fanno la differenza quando serve. Paulo è stato uno che ha sempre fatto bene nella sua carriera, ha qualità nei piedi. Per me avrebbe potuto giocare di più, anche perché può fare qualcosa in qualsiasi momento. Quel pianto alla fine è stato giusto perché ha fatto tutto ciò che poteva fare".

Credi che Mourinho rimarrà alla Roma o che il suo ciclo sia terminato?
"Non lo so, ma credo che lui ha iniziato un bel lavoro e se lui rimane la Roma può diventare più forte, anche perché è sempre importante dare la continuità a un lavoro. Se ora prendesse un'altra squadra dovrebbe ricominciare da capo, mentre alla Roma ha tutto pronto. Gli acquisti possono far diventare la squadra più forte, penso che il prossimo anno, se rimanesse, la Roma potrebbe giocarsi lo Scudetto".

Se ne parlava anche a gennaio, sta tornano di moda qualche nome brasiliano: chi consiglieresti alla Roma?
"Io faccio il giornalista qui in Brasile e ho detto sempre che ci sono tanti ragazzini. Ho giocato alla Roma, conosco la pressione e non è facile arrivare lì e fare la differenza il primo anno. Penso che adesso non c'è nessuno che può arrivare a Roma e fare la diffrenza: bisogna aspettare un po' di più e penso che qualsiasi squadra non abbia tempo per attendere. Ma ci sono ragazzi che possono arrivare lì, tra uno o due anni possono fare la differenza. Ora è difficile. Il passaggio in Serie A non è facile, lo so bene: io sono arrivato dal Bayer Leverkusen e i primi mesi non sono stati facili. Il doversi adattare alla città, il calcio diverso, la cultura. Ho dovuto lavorare tantissimo. Il primo anno ho fatto 12 gol, il secondo anche, ma ho dovuto lavorare tantissimo. Uscire dal Brasile e arrivare lì è troppo difficile".

Torno sulle parole di Mourinho. Penso ci sia posto per Totti nel club?
"Per fare l'allenatore!".

Magari da dirigente può tornare...
"Dopo che ho lasciato il calcio ho fatto il dirigente: per farlo bisogna imparare, è un altro ruolo. Lui ha il tempo per farlo, lo sa. La società lo conosce, ha un ruolo importante e conosce bene la Roma".

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