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Il numero 6

Roma, “Pluto” Aldair è un’icona: il passaggio di consegne con Totti

Una storia iniziata nel 1990 e durata tredici anni: gli inizi, la fascia di capitano, l'investitura del Dieci e il trionfo tricolore del 2001

Francesco Totti e Aldair durante una gara di esibizione, di LaPresse

Francesco Totti e Aldair durante una gara di esibizione, di LaPresse

La Redazione
04 Gennaio 2021 - 13:32

Un brasiliano particolare, di cui la Roma e i romani si sono innamorati fin dal primo momento. Un fisico asciutto e un portamento molto elegante sul campo. Non si tratta di un attaccante in grado di far innamorare una tifoseria intera, quanto piuttosto un difensore, raffinato nella sua efficacia contro gli avversari di turno.

Stiamo parlando di Aldair, che tutti i tifosi giallorossi hanno ribattezzato "Pluto": l'avventura in giallorosso è iniziata nel 1990 ed è durata ben tredici, lunghissimi anni. In cui sono arrivati anche risultati storici per la Roma, come ad esempio lo scudetto ottenuto nel 2001, che ha sorpreso anche tutti gli appassionati di scommesse sportive.

Alzi la mano, infatti, chi si sarebbe mai aspettato un risultato del genere, anche se quella Roma era veramente una squadra fortissima. Eppure, gli appassionati di scommesse online, a volte, nel realizzare i loro pronostici, devono tenere conto di tutte quelle sensazioni e quegli avvenimenti che portano a pensare come possa essere l'anno giusto per una squadra per puntare alla vittoria. Online, tra l'altro, ci sono tante piattaforme che sono dedicate al mondo delle scommesse sul calcio, ma anche su tante altre discipline sportive, al punto tale che puntare è veramente un gioco da ragazzi ottenere i bonus dai casino online e sfruttarli per le scommesse sul calcio.

Aldair e il periodo con Zeman in panchina

Pluto, nel corso di una recente intervista, ha anche parlato del percorso che ha dovuto fare prima di prendere i galloni di capitano con la squadra giallorossa. Infatti, ha sottolineato come ci sia stata una vera e propria votazione tra i vari giocatori, con l'intento di stabilire chi avrebbe presto la fascia di capitano, dopo che l'ultimo era andato via da Trigoria.

C'erano diverse opzioni sul tavolo, ma alla fine il giocatore più votato è stato proprio Aldair. Una fascia che Aldair ha portato in modo fiero ed elegante su tutti i campi in cui la Roma è scesa in campo, fino al termine degli anni Novanta, quando gli è subentrato il "Pupone", ovvero Francesco Totti, che sarebbe diventato di lì a poco uno dei talenti più importanti non solo del calcio romano, ma di quello mondiale.

Il passaggio della fascia di capitano da Aldair a Totti

Un gesto, quello del difensore brasiliano, che è stato veramente unico. Aldair ha provato a capire, anche solo per un secondo, cosa potesse significare Totti capitano, sia per il club che per la città stessa. Francesco, infatti, è stato un tifoso dei colori giallorossi fin da quando era piccolo e, in quel momento, si stava affermando come uno dei giocatori dotati di maggior talento.

La speranza di "Pluto" era proprio quella che quel gesto potesse farne uno dei più grandi calciatori della Roma. E, a posteriori, è chiaro che la scelta di Aldair è stata più che azzeccata. In fondo, Francesco per certi versi gli assomigliava. Poche parole fuori dal rettangolo di gioco, ma l'esempio pratico di chi ha nel sangue le caratteristiche per guidare in maniera corretta lo spogliatoio.

D'altra parte, Aldair ha visto crescere Francesco ed era ben consapevole di quello che il giovane attaccante della Roma avrebbe potuto diventare se avesse seguito quella strada che sembrava quasi scritta dal destino per lui. Esistono pochi giocatori, in effetti, che sono rimasti fedeli ai propri colori e che hanno trascorso l'intera propria carriera in una sola squadra.

E lo scudetto arrivò proprio in uno degli ultimi anni in cui il difensore giallorosso rimase in squadra. Una compagine fortissima, che poteva contare su individualità incredibili, grazie in modo particolare a Totti e Batistuta. Il difensore brasiliano se ne andò due anni dopo lo scudetto e la società capitolina decise di ritirare la maglia numero 6 che, però, nel 2014, il difensore brasiliano chiese di rimettere a disposizione

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