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Roma-Lazio, falla nel piano sicurezza: tifoso picchiato

Stadio Olimpico, romanisti costretti a passare in auto per la Nord: esito scontato

Marco Battistini
20 Novembre 2017 - 11:09

Aggredito e picchiato nel parcheggio sotto l'Olimpico dopo il derby. La disavventura di un tifoso romanista di 45 anni è di quelle che meritano di essere raccontate per l'assurdità dei fatti. E pensare che la Questura aveva dato disposizioni chiare per evitare contatti nei pressi dello stadio. «Al vaglio misure per impedire qualsiasi contatto fra opposte tifoserie e agguati nei parcheggi» si evidenziava nella nota diramata nella vigilia del derby. Per non parlare dei 1000 agenti distribuiti in ogni ordine e grado attorno all'Olimpico.

L.M. ha scritto una lettera al nostro giornale denunciando un episodio increscioso. «Io e la mia compagna siamo abbonati da anni in Tevere e abbiamo anche il parcheggio sotto l'Olimpico -afferma il tifoso nella missiva - un'area sosta gestita dalla Roma, a via Nigra. Dopo aver parcheggiato scopriamo che bisogna tornare indietro a piedi ed entrare dai tornelli all'obelisco Stessa strada al ritorno. Usciamo dalla Tevere e un cordone di polizia ci costringe a fare il percorso inverso rispetto all'andata. Arriviamo a via Nigra mentre ‘loro' (i tifosi della Lazio, ndr) escono dalla Nord. Risultato: uno con la sciarpa a coprire il viso mi sferra all'improvviso un pugno sul viso, mi fa cadere al grido ‘tu m... da qui non ce devi passà' e poi in tre con i cappucci in testa cominciano con calci e un'asta a picchiarmi sulla testa. La mia compagna sconvolta urla di lasciarmi stare. Uno di quelli mi rifila un altro pugno e mi strappa la sciarpa dal collo. Sanguinante risalgo in macchina per andare al pronto soccorso per farmi visitare. Ma non finisce qui - continua il tifoso romanista - il sempre più efficiente servizio d'ordine costringe tutte le macchine a passare sulla stessa via Nigra per dirigersi verso la Nord e la Monte Mario. Risultato: le auto circondate da simpatici soggetti a piedi con spranghe e cinture in mano che guardavano dentro i finestrini e colpivano a più non posso se vedevano i nostri colori. Guardie di ogni tipo ordine e grado? Non pervenute».

Un racconto raccapricciante che mette a nudo una falla nel servizio d'ordine. «Mi chiedo - insiste il tifoso giallorosso - chi se la prende questa responsabilità? Chi può essere tanto incompetente da creare un disservizio del genere? Pago 350 euro alla società per un parcheggio che invece di essere una comodità diventa un rischio per la cattiva gestione della stessa?». Sicurezza ed organizzazione dovrebbero andare di pari passo. Con un pizzico di buon senso in più si eviterebbero disavventure come quella capitata al tifoso romanista in questione.

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