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Ranieri: "Diamo il massimo per la Champions. Finita la stagione finisce il mio lavoro"

Il tecnico giallorosso in conferenza stampa in vista della sfida alla Juventus: "Lo stadio di proprietà è indispensabile. Noi dobbiamo concentrarci sul campo"

Claudio Ranieri, di LaPresse

Claudio Ranieri, di LaPresse

La Redazione
10 Maggio 2019 - 08:40

Claudio Ranieri interviene in conferenza stampa. Tra due giorni si gioca Roma-Juventus e il tecnico giallorosso risponde alle domande dei giornalisti in vista della sfida contro i bianconeri, determinante per provare a credere ancora a un posto in Champions League. Ecco le sue parole dalla sala stampa di Trigoria.

La Roma è costretta a vincere, come si batte la Juve?
"Bisogna essere determinati, concentrati, sappiamo benissimo di aver perso una buona chance a Genova. Però è importante far vedere ai nostri tifosi la nostra reazione d'orgoglio che dobbiamo avere in questi momenti. Sono arrivato che era difficile entrare in Champions League, però siamo lì e non dobbiamo lasciare nulla di intentato. Ci sono tre partite da giocare e la cosa più importante però è non avere il rammarico di queste ultime gare. Diamo il massimo e poi tireremo le somme".

I bianconeri sono campioni d'Italia, ma i tifosi sono scontenti. Lo sono anche quelli del Napoli. Perché?
"Non lo so, forse avevano aspettative diverse e si vuole vincere tutti quanti, ma alla fine vince soltanto uno, e complimenti alla Juventus".

Vede Dzeko un po' in flessione o nel pieno della sua carriera?
"Giocatore molto forte e determinato che s'allena sempre bene. Ci sta un anno in cui non riesce magari a far gol come faceva in altre annate. La sua voglia e la sua determinazione però mi hanno fatto sempre scegliere lui perché è importante per la Roma e anche se non sta facendo tutti i gol che si aspettavano sta da lui, sta facendo un gioco molto importante per i suo compagni".

Quattro inglesi nelle finali europee.
"Un po' mi ha sorpreso perché anni fa feci proprio questo discorso. Il fatto che loro non hanno mai un break invernale. Facevo notare come venissero a mancare le energie a fine stagione senza una pausa, andando a discapito sia delle coppe sia della nazionale. Evidentemente gli allenatore hanno cambiato qualcosa e c'è stato quel quid bellissimo che è il calcio".

Zaniolo contro il Genoa sembrava un po' spaesato. Discorso tattico o di forma fisica? E Kluivert contro la Juve?
"Di Zaniolo abbiamo detto più volte che è una mezzala a tutto campo. Ora per me è stato importante sia come trequartista, che non è il suo ruolo, sia come esterno a destra che non è il suo ruolo. Però ha talmente questa prestanza fisica, questi strappi, che può ricoprire all'occorrenza anche questi ruoli. Logicamente, essendo un ragazzo al primo anno in Serie A al centro dell'attenzione, non può stare al 100%. Però devo dire che negli ultimi allenamenti lo sto vedendo molto più rinfrancato, determinato e voglioso. Questo per me è importante".

Ora che Conte non è arrivato, magari resta senza dover andare a Fiumicino?
"Sono venuto a Roma perché mi hanno da chiamato e sono arrivato da tifoso con tutto il mio entusiasmo e buona volontà. Finito questo, finisce il mio lavoro".

De Rossi può favorire un cambio di modulo magari con Zaniolo mezz'ala?
"Potrebbe. Ho ancora questi due giorni per decidere la formazione contro la Juve. Deciderò sempre per il meglio che mi possa dare nei 90' la rosa che ho a disposizione".

Cosa le piace di Cengiz e cosa deve migliorare?
"Vede la porta come pochi, gran tiro e tutto. L'infortunio gli ha fatto perdere delle qualità caratteristiche che non esprime al massimo. Durante gli allenamenti vedo che piano piano tirando in porta si avvicina sempre di più a centrarla. Quello che deve migliorare per me è che gli esterni con il 4-2-3-1 devono rientrare, non può restare là davanti, deve chiudere per lo meno la squadra. So che non è un recuperatore di palloni, ma un finalizzatore, ma se neanche rientra e copre quella zona, poi il terzino dietro  è sempre preso in un due contro uno. Deve migliorare l'aspetto di perdita di palla".

Non le sembra che nell'ultimo periodo si sia perso di vista il campionato in corso? 
"Difficile dire se anche ciò che è successo a Genova si possa spiegare con tutto quello che c'è intorno alla società. C'è per ogni squadra, se ne parla sempre ed è così seguito per quanto se ne parla. Dovevamo essere più pratici e concentrati e non permettere di subire quel gol su calcio piazzato. Sì le chiacchiere, ma quando si va in campo bisogna essere concentrati e determinati. Quando è finita e Mirante ha parato il rigore ho detto che spero che il punto alla fine guadagnato, invece di averne persi due, ci possa essere utile. Dobbiamo restare concentrati nel nostro, è giusto che ci sia un parlare di tutto (allenatore, campo etc), ma noi addetti ai lavori dobbiamo essere concentrati sulla partita".

Non resterà sulla panchina della Roma? Si sente di promuoverla?
"Una volta firmato avevo già deciso, che ero venuto qui in un momento di bisogno della mia squadra del cuore. Finisce il campionato e finisce il mio lavoro. La Roma è un bene inestimabile ed è logico che mi sento di promuovere la mia squadra del cuore".

Manca molto per arrivare al modello Juventus? 
"Nelle top squadre la Juventus è un grossissimo punto di riferimento. Essendolo, io credo che per la Roma sia vitale avere lo stadio di proprietà. Dopo di che potrà cominciare una rincorsa alla Juventus, senza lo stadio ci saranno grandi difficoltà".

Alla squadra è mancata un po' di cattiveria. Questo dipende dall'allenatore o anche dai dirigenti? 
"La determinazione e le caratteristiche di una squadra vengono marcate dal carattere e dalla qualità dei giocatori. Ci può essere un allenatore che non dia grosso carattere alla propria squadra ma abbia giocatori con grosso carattere. Ecco che allora all'allenatore basta dire due parole, ma ha una squadra con carattere e personalità ed ecco che tira fuori il meglio. Il bello è quando si riesce a costruire una squadra a somiglianza dell'allenatore. Questa è la cosa più importante. Klopp sta facendo un lavoro stupendo perché è riuscito a prendere giocatori che sposano al cento per cento la sua filosofia. Ecco che si vede un Liverpool dare tutto, sono contento che sia riuscito a far vedere alla fine del campionato quello che c'era all'inizio. A Liverpool riscontravo alti e bassi, non riusciva a tenere quell'intensità di gioco e pressione per tutto il campionato, riusciva a farlo in casa ma non fuori casa. Ora ci riesce. Questo è segno che c'è una grossa unione tra società, allenatore, giocatori e l'allenatore è riuscito ancora di più a capire l'ambiente".

Come ha visto Javier Pastore in settimana? C'è possibilità vederlo sulla trequarti?
"L'ho visto bene, non ha accusato il colpo dell'esclusione e questo è importante. Ci sono giocatori sensibili e pensano che l'allenatore non abbiano fiducia in loro. Ha capito, si è allenato bene ed ha la possibilità di essere scelto".

Come stanno Karsdorp e Santon? 
"Si sono allenati tutta la settimana, stanno bene, ma non hanno i 90 minuti".

Florenzi può giocare più alto? 
"E' un jolly che può giocare alto o basso, per cui abbiamo sempre la possibilità di poterlo utilizzare nei due ruoli".

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