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Di Francesco: "Voglio una Roma da Champions, domani gioca Schick"

Il tecnico giallorosso ha incontrato i giornalisti alla vigilia del match contro la Sampdoria: "A Kluivert ho chiesto di essere più concreto"

Eusebio Di Francesco, di LaPresse

Eusebio Di Francesco, di LaPresse

La Redazione
10 Novembre 2018 - 12:42

Eusebio Di Francesco incontra i giornalisti in conferenza stampa a Trigoria alla vigilia della sfida di campionato contro la Sampdoria, prevista per le 15 di domani allo stadio Olimpico. Si tratta dell'ultimo match prima della sosta per le nazionali. Ecco le sue dichiarazioni:

La Roma ha dimostrato di avere difficoltà con le piccole, questione fisica o mentale?
"Vanno messi insieme, mettiamo anche quello tecnico. Se fai un buon approccio ma poi sbagli tanto serve a poco- Per questo dico che dobbiamo essere completi per competere e migliorare questo rendimento in casa".

Ci saranno cambi rispetto a Mosca?
"Sicuramente qualcosa si cambierà, sto facendo delle valutazioni anche in insieme ai miei ragazzi e in base all'ultimo all'ultimo allenamento. Perché molti di loro hanno fatto tante partite in questo periodo. Non c'è voglia di cambiare tanto. Ma le esigenze di questa gara diventato importanti per fare la partita contro una squadra che ha ritmo e verticalità. Noi dobbiamo essere pronti sia mentalmente che fisicamente".

Chi gioca tra Dzeko e Schick?
"È una valutazione che sto facendo, sicuramente gioca Schick. Magari potrebbero giocare insieme ma sicuramente giocherà lui dall'inizio".

Come sta gestendo Kluivert? Può giocare dall'inizio domani?
"Sta crescendo e questa è la cosa più importante. Ma come ho detto a tutta la squadra: "scherza meno in campo", gli ho chiesto di essere più concreto di fare meno dribbling per far male all'avversario. Sa fare bene determinati movimenti ed  è un ragazzo che ha grandi prospettive ma non deve mai smettere di migliorarsi. Sono contento della sua crescita ma non basta ancora. L'altro giorno ha fatto ottime cose ma poteva fare anche scelte migliori. Su questo deve ancora crescere".

Pastore come sta, a Mosca è finito addirittura in tribuna?
"Addirittura. Si va in tribuna se non si sta bene. Domani non sarà convocato perché ieri ha avuto un piccolo fastidio e deve trovare continuità. Per evitare qualsiasi problema non lo porterò e spero di recuperarlo per la prossima gara. Poi non è questione di 'addirittura', non mi piace già come concetto perché tutti fanno parte di una rosa, tutti possono giocare e tutti possono andare in tribuna.Qui nessuno ha il posto assicurato, quando il Flaco sarà al meglio diventerà per noi un giocatore importante ma deve ritrovare prima una condizione ottimale". 

Sta pensando di far rifiatare Nzonzi?
"Le soluzioni sono quelle, sto facendo lavorare anche Coric in questo periodo in questa zona di campo e anche lui sta crescendo. In questo momento però abbiamo bisogno di certezze e sicurezze, dobbiamo sbagliare il meno possibile approccio alla partita. Le stesse cose che ho detto prima sui centrocampisti che hanno speso molto,  Nzonzi però non ha grande velocità ma ha grande continuità e presenza nella gara. A Mosca ha fatto una delle sue migliori partite ed è in crescendo. Non so se giocherà dal primo minuto ma può farlo".

El Shaarawy è di nuovo fuori dalle convocazioni di Mancini, perché non riesce mai a fare il salto di qualità?
"Io non commento le scelte di Mancini, non ci ho mai parlato e non posso giudicare il suo operato. El Shaarawy ha fatto ottime prestazioni anche senza trovare continuità. Per me è migliorato rispetto all'anno scorso e io sono contento di lui ma lui non si deve accontentare, può fare molto di più. È cresciuto rispetto all'anno scorso ma può fare ancora di più".

È un caso che ci sono tanti allenatori abruzzesi ad alti livelli? Giampaolo dice che è un dato figlio ella cultura calcistica di quei posti...
"Per me è una pura coincidenza, anche se poi io sono stato in Abruzzo meno che in altre regioni. Quello che posso dire è che a Pescara come a Roma c'è lo stesso tipo di cultura calcistica: siamo tutti buoni allenatori, dal macellaio al parrucchiere. Gli allenatori stanno da tutte le parti. Giampaolo è un allenatore che si è formato strada facendo, ha attraversato momenti difficili ma ora si sta meritando la Serie A. Quando ho iniziato ad allenare ho anche rubato qualcosina da lui perché era un tecnico di riferimento per me in determinate situazioni di gioco".

Jesus e Fazio hanno parlato di problemi di concentrazione. Come si risolve questa cosa contando soprattuto che in Champions si torna se in campionato si fa bene?
"È una cosa che ripeto continuamente e deve spostare gli equilibri mentali di questa squadra. Che deve approcciare a queste partite con maggiore continuità In Champions abbiamo vinto anche vinto ma nell'ultima mezz'ora non mi è piaciuta. Poi non mi ricordo una Roma che in Champions negli ultimi anni abbia mai fatto questi risultati e questo è un motivo di orgoglio per me. Il fatto di accontentarsi però mi da una noia impressionante, certe partite vanno chiuse. Prendendo sicurezza, prendendo forza e cercando di prevalere nettamente sull'avversario quando hai il totale dominio della partita. E questo è un aspetto mentale che non devi smettere di fare quella corsa in più per metterti bene. Per me le partite vanno approcciate nello stesso modo: punto e basta. Per questo domani dobbiamo approcciare bene a questa partita che ci sia o no la musichetta della Champions,  magari gliela metto prima. Ma va approcciata nello stesso perché dobbiamo portare a casa i 3 punti. Poi la prestazione è una cosa e il risultato un'altra. Io voglio una prestazione convincente per poi poter fare un ottimo risultato".

Può giocare Jesus?
"Si può giocare e poi deciderò chi mettere al suo fianco. È in ottima condizione di forma e quando ha giocato mi ha dato sempre risposte importanti".

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