ASCOLTA LA RADIO RADIO  
Il numero uno

Da Pau Lopez a Musso: le strategie della Roma per la porta

L'ex Betis non ha convinto, ma si monitora il finale di stagione: può valorizzarsi. Per il futuro piacciono l'argentino e Silvestri, entrambi gradirebbero. Meret, pista complicata

, di LaPresse

, di LaPresse

19 Febbraio 2021 - 15:38

Dal 19 luglio 2018, giorno in cui il trasferimento di Alisson Becker al Liverpool venne ufficializzato per 62,5 milioni di euro più 10 totali di bonus, i pali della Roma cercano un padrone. Un portiere in grado di imporsi con autorevolezza e far suo definitivamente il posto da "numero 1". Olsen prima, Mirante durante e Pau Lopez poi: nessuno fin qui è riuscito a convincere fino in fondo tecnici e società. Se per lo svedese una decisione definitiva è stata già presa con le sue cessioni in prestito al Cagliari nello scorso campionato e all'Everton - squadra che vorrebbe acquistarlo a titolo definitivo - in quello attuale; il destino degli altri due non è ancora segnato.

In particolare l'ex Real Betis ha ancora un po' di tempo a disposizione per provare a dimostrare il suo valore e conquistarsi la conferma da titolare. L' italiano invece per evidenti ragioni anagrafiche - a luglio compirà 38 anni - non può rappresentare l'estremo difensore del futuro romanista. Allo stato attuale delle cose però, Pau Lopez non si è ancora meritato tale conferma e la società, a quanto ci risulta, si sta già muovendo per cercare una soluzione in estate e attende eventuali offerte per il portiere di Girona. Trovare un acquirente per lo spagnolo non sarà complicato, ma venderlo alle condizioni sperate dalla Roma, questo forse sì. Nel 2019 Pau è arrivato a Trigoria a fronte di un corrispettivo fisso di 23,5 milioni di euro - a cui va aggiunta la rinuncia alla percentuale sulla futura rivendita di Sanabria, ma quella non pesa sul bilancio alla voce "Pau Lopez" - e l'auspicio della proprietà è quello di ricavare dalla sua cessione non meno di 15 milioni. Se non subito, magari con il riscatto di un prestito. Se Tiago Pinto, in accordo con Fonseca o chi per lui, dovesse maturare la decisione di mettere in vendita il numero 13 - ipotesi che ci raccontano esser presa in seria considerazione dal nuovo General manager - partirà allora la caccia al nuovo titolare.

I nomi per il futuro

Di nomi in questi giorni se ne continuano a fare tanti, probabilmente con tempistiche anche troppo frettolose, ma di certo i profili che orbitano attorno al pianeta Roma sono tutti graditi dalla dirigenza. Uno su tutti, ad oggi, Juan Musso. Il classe '94 è di proprietà dell'Udinese, che valuta il suo cartellino circa 20 milioni di euro. Una trattativa vera e propria tra le società non è stata ancora intavolata - sarebbe strano il contrario visto che siamo ancora a febbraio - ma durante alcune chiacchierate informali è emersa la possibilità di inserire eventualmente qualche pedina di scambio da spedire in direzione Friuli, con l'intento di far abbassare il cosso totale dell'operazione. Musso intanto ha fatto capire come la destinazione sarebbe a lui gradita e trovare un accordo economico con il giocatore non rappresenterebbe un ostacolo insormontabile. Un altro che ha già detto il suo "sì" alla Roma è Marco Silvestri. L'attuale portiere dell'Hellas Verona compirà 30 anni il prossimo 2 marzo e il suo contratto è in scadenza al 30 giugno 2022. La società gialloblù potrebbe accontentarsi di una cifra intorno agli 8 milioni di euro, forse anche qualcosa meno, ma il vero nodo è legato al suo nuovo procuratore: Mino Raiola. L'agente italo-olandese ha diverse questioni in sospeso con la Roma – da Mkhitaryan a Kluivert, con il futuro di Calafiori che, nonostante il recente rinnovo fino al 2025, rimane da stabilire visto il poco spazio a disposizione del 2002 - e in queste circostanze ogni discorso influisce sull'altro; casi soltanto apparentemente sconnessi tra loro, legati in realtà da un filo robusto e concreto. Il terzo portiere che non farebbe rimpiangere Pau Lopez dalle parti del Fulvio Bernardini risponde al nome di Alex Meret. Il ventitreenne di Udine non è contento di doversi giocare il posto con Ospina al Napoli e andrebbe volentieri altrove. Questo però risulta l'unico punto a favore della riuscita dell'operazione che, per il resto, sembra molto complessa. Il suo contratto è in scadenza nel 2023, De Laurentiis lo ha pagato 25 milioni nel 2018, l'attuale valutazione è più o meno invariata e trattare con il patron degli azzurri è sempre abbastanza complesso, questo i Friedkin lo hanno già scoperto con Milik.

Dopo aver parlato del possibile partente Pau Lopez e della lista di nomi che a Trigoria hanno cominciato a stilare nel caso in cui fosse necessario rimpiazzarlo, passiamo ad un altro portiere in rosa: Daniel Fuzato. L'esperienza del brasiliano in prestito al Gil Vicente è stata negativa ed è terminata a gennaio con qualche mese d'anticipo. Il club portoghese, che aveva promesso al suo entourage e alla Roma la titolarità del giocatore, non è riuscito a portare a termine la cessione del numero 1 Denis, relegando Fuzato a riserva per la prima parte della stagione. Nella sessione invernale la società, in accordo con il ragazzo e i suoi procuratori, ha deciso di tenere Fuzato alla corte di Fonseca fino alla fine del campionato. Da quanto ci risulta, in estate la decisione sul suo futuro verrà presa in base alle sorti di Antonio Mirante: se il campano dovesse rimanere alla Roma, si cercherà un prestito per Fuzato - che questa volta gli permetta di essere titolare in un'altra realtà - mentre in caso contrario, il classe '97 potrebbe essere il secondo del prossimo anno. Quale destino quindi per Mirante? Il suo contratto è in scadenza al 30 giugno 2021, ma dalla società è arrivata una prima apertura verso il rinnovo. Secondo quanto appreso però, al momento è il giocatore che ha chiesto tempo per riflettere sul da farsi. A Roma si trova bene, ma le proposte per lui sono diverse e non riguardano soltanto il calcio giocato. Daniele De Rossi, infatti, lo vorrebbe al suo fianco nella sua prima esperienza da allenatore. Chissà che Mirante non decida di appendere i guanti al chiodo e seguire il suo ex capitano in questa nuova avventura. In questo mare di interrogativi e storie da definire, c'è anche quella di Marco Savorani. L'attuale allenatore dei portieri è legato alla Roma fino al 30 giugno e, per il momento, nessuno dalla società ha avanzato proposte di rinnovo. Stimato dentro e fuori Trigoria, la sua posizione viene vista da alcuni legata a quella di Paulo Fonseca. Se il portoghese dovesse restare chiederebbe al club anche la conferma di Savorani.

© RIPRODUZIONE RISERVATA