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Le trattative

Mourinho spinge per Dybala. E Wijnaldum chiama Roma

Lo Special One vuole fortemente l’argentino. Il Milan tace, l’Inter è defilata, il Napoli ha il problema dei diritti d’immagine. L’orange si prende a metà ingaggio

Dybala (Getty Images)

Dybala (Getty Images)

16 Luglio 2022 - 10:20

20 milioni lordi. Di stipendi. Cartellini a zero. Paulo Dybala e Giorgino Wijnaldum. Forse ci siamo lasciati prendere dal nostro cuore tifoso, siamo convinti che ci potete capire, ma i numeri delle due (possibili) operazioni sono queste. Undici milioni lordi per lo stipendio dell’argentino (cinque più uno di bonus), nove milioni lordi per il centrocampista olandese che, nei giorni scorsi, Luis Campos, nuovo stratega del mercato del Psg griffato emiro con il portafoglio senza fondo, ha offerto a destra e a sinistra, soprattutto in Italia, compresa la nostra Roma, spiegando che sono pronti a darlo in prestito garantendo che ci sarebbe da pagare solo, si fa per dire, il cinquanta per cento dello stipendio (all’orange l’emiro di cui sopra garantisce nove milioni netti fino al 2024). 

Andiamo con ordine. Partendo dalla Joja. Non passa giorno che non si infittiscano le voci sul possibile approdo di Dybala alla Roma. Qualcuna, per la verità, pure incontrollata, ma in questa vicenda i mitomani bisogna metterli in conto. E, pure, non passa giorno in cui alla fine della giornata si sia costretti a ripetere la riflessione: ma possibile che Paulo, a costo zero (commissioni a parte) non ha ancora trovato una nuova squadra? Possibile. E la cosa non può che essere propedeutica per la Roma. Con Pinto (sempre a Milano) che da tempo si è sistemato come il cinese sulla sponda del fiume, in attesa degli eventi.  E gli eventi stanno maturando. Nel senso che le possibili pretendenti o si stanno sfilando, o non si presentano, o ancora mettono una serie di paletti che piacciono poco all’argentino e al suo entourage che, certo, in questa vicenda non sta dando una dimostrazione di efficenza.

L’Inter, per esempio, dopo aver formulato un’offerta da 5 milioni più uno legato al 50% delle presenze (cosa poca gradita dagli argentini). Offerta rifiutata dal giocatore. Probabilmente, pensava a un rilancio che, invece, non c’è stato, anzi i nerazzurri hanno preso Lukaku, non riescono a far uscire nessuno da un pacchetto offensivo che recita il belga, Lautaro, Dzeko, Correa, Sanchez e non si sono più fatti vivi. Il Milan, dal canto suo, ha già quattro attaccanti (Origi, Giroud, Leao, Rebic), per quello che sappiamo non intende prenderne un quinto, preferendo concentrare le risorse sul giovane e talentuoso trequartista belga De Keteleare. Il Napoli, infine, che è pronto a garantire la cifra più alta (sei milioni, quelli che aveva offerto a Koulibaly), ha però la controindicazione dei diritti d’immagine che De Laurentiis vuole a suo uso e consumo e la cosa, per un Dybala che ha un seguito di follower di quaranta milioni di persone, la cosa piace poco. E allora, continuando a stare sulla sponda del fiume, è possibile, anzi probabile che nei prossimi giorni, su precisa spinta di Mourinho che sta facendo di tutto e di più per poter allenare Dybala, si concretizzi l’offerta giallorossa per prendere il talento argentino. E Zaniolo? Intanto resta qui, poi nel caso si vedrà, sempre che arrivi l’offerta da 50 milioni che la Roma vuole per mettersi intorno a un tavolo e trattare la cessione del 22.

Passiamo a Georginio Wijnaldum. L’olandese, arrivato la passata stagione al Parco dei Principi a parametro zero, a Parigi non ha vissuto una straordinaria stagione. L’emiro, dopo gli anni del quanto costa ecco l’assegno, ha dato mandato a Campos di sfoltire la rosa e diminuire un monte ingaggi che vale un punto di Pil. E allora chi vuole i nostri giocatori? Compreso, appunto, Georginio. Che alla Roma è stato sicuramente offerto a queste condizioni: prestito secco, non c’è da pagare neppure un euro, ingaggio al 50% pagato dall’emiro. Ingaggio da nove milioni netti, quattro e mezzo la metà, nove al lordo perché non si potrebbe usufruire del decreto crescita che si può sfruttare soltanto se il soggetto interessato rimane a lavorare nel nostro paese per due anni. Rimane un investimento pesante, soprattutto alla luce del fatto che Pinto il monte ingaggi lo dovrebbe ridurre, ma è un’offerta su cui ci si potrebbe ragionare (e se l’emiro salisse al sessanta per cento a sue spese?).

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